A. Karatsev b. M. Arnaldi 6-7(5) 7-6(5) 6-2
Dopo il grande finale d’estate, tra US Open e Coppa Davis, e i tanti bei obiettivi già prefissati per il prossimo futuro, non va al meglio l’esordio in Asia per Matteo Arnaldi. L’azzurro, al primo turno dell’Huafa Properties Zhuhai Championships, si è infatti dovuto subito arrendere a un avversario non proprio agile da affrontare come Aslan Karatsev. Il russo, che veniva da quattro sconfitte di fila contro avversari italiani, ha fatto pesare la maggiore esperienza e l’abitudine a partite lunghe e complicate, a differenza del giovane azzurro. In rimonta, soffrendo, e spesso costretto a rincorrere, il n.63 al mondo si è affermato con il punteggio di 6-7(5) 7-6(5) 6-2 in tre ore e 12 minuti.
IL MATCH
Nel primo set sono i servizi a fare la voce grossa, con neanche un game ai vantaggi e uno scorrere alquanto liscio. Da fondo il russo imprime più peso ma è anche più macchinoso, più rapido e fluido nel palleggio Arnaldi, che di entusiasmo e da “pirata” va a strappare un fondamentale mini-break sul 5-5 del tie-break che gli permetterà poi di portare a casa il primo parziale. Un vantaggio che appare fondamentale, specie per un’iniezione di fiducia, come dimostra un secondo set che l’azzurro sin da subito gioca in maniera più aggressiva, quasi con una marcia in più. La tensione, e la voglia di vincere in fretta, possono però giocare brutti scherzi quando l’esperienza non è ancora del tutto costruita. Per due volte Matteo va avanti di un break, una addirittura sul 5-4, e per due volte permette, smarrendo la bussola della battuta (46% di prime in campo e ben 9 punti persi nel secondo), alla potenza di Karatsev di farlo rientrare in partita. L’ex semifinalista dell’Australian Open psicologicamente domina Arnaldi e, sotto 4-2 nel tie-break, infila un parziale di 5-1 per rientrare un’ennesima volta e forzare il terzo set.
A quel punto, sono i rimpianti e i pensieri delle occasioni sprecate a farla da padroni in campo, e condizionare l’andamento del parziale. Matteo perde 4 game di fila, vincendo solo 5 punti in risposta in tutto il set decisivo, facendo quasi da sparring partner a un Karatsev che sfrutta l’onda lunga della rimonta. 53 vincenti e solo 16 non forzati testimoniano una partita giocata ai limiti della perfezione dal picchiatore russo, che riesce a cavarsela nei momenti di difficoltà per poi imporre il suo duro ritmo da fondo, ancora difficile da seguire per l’azzurro. Resta una buona partita per Arnaldi, una sconfitta che può solo essere da lezione per imparare a gestire meglio il vantaggio e le situazioni in cui è favorito, seppur sul filo del rasoio. D’altronde il tour asiatico è appena iniziato, e lui non è di certo tipo da mollare per un incidente di percorso.
ALTRI MATCH – In attesa dell’incontro tra Andy Murray, tds n.7, e la wild card cinese Ye Cong Mo, il cui vincente affronterà Karatsev, sono arrivati altri verdetti dal tabellone. Spicca l’ennesima sconfitta di Diego Schwartzman, che non vince partite consecutive dallo US Open 2022, ed è scivolato al n.136 del mondo. L’argentino, sotto 6-3 4-2, è stato costretto al ritiro, favorendo il passaggio del turno per l’australiano Alex Bolt, che andrà a sfidare il n.1 del seeding Karen Khachanov. Ancora più netta invece la vittoria di un altro australiano, Max Polmans, che nel derby tra qualificati e connazionali ha inflitto un severo 6-3 6-1 a Dane Sweeny, trovando la sesta vittoria in carriera a livello ATP, prima sul cemento dall’Australian Open 2020. Affronterà agli ottavi di finale la tds n.2 Cameron Norrie, il gran favorito per la vittoria finale. Se vogliamo però trovare una sorpresa nei risultati finora maturati, l’ha messa a segno Kimmer Coppejans, vincitore per 7-6(4) 6-1 su Aleksandar Kovacevic, ottimo giocatore sul cemento outdoor. Vittoria storica per il belga, che per la prima volta in carriera vince una partita in tour non di Coppa Davis, e si regala un secondo turno in ogni modo interessante contro il vincente di Shang – McDonald.