[1] A. Sabalenka b. J. Paolini 6-4 7-6(4)
È sconfitta ma non può che uscire di scena dal China Open assolutamente rinfrancata nel morale Jasmine Paolini: arresasi negli ottavi di finale del WTA 1000 di Pechino solamente dinanzi all’ostacolo della numero uno mondiale Aryna Sabalenka, al termine di 1h39′ di gioco con il punteggio finale che recita 6-4 7-6(4).
Come nei precedenti incroci, 2-1 in favore della n. 36 WTA prima dello scontro odierno, anche il confronto asiatico ha visto un grande equilibrio: l’ultima volta che si erano affrontate, nel marzo 2022, a Indian Wells l’azzurra aveva sorpreso la bielorussa mettendo a segno il suo primo successo ai danni di una Top 10 in rimonta per 2-6 6-3 6-3.
La sfida cinese è stata contraddistinta da due parziali ben diversi nel loro sviluppo, ad un primo set estremamente lineare ha fatto seguito una seconda frazione dove si sono materializzati vari capovolgimenti di fronte: la 25enne di Minsk è andata vicinissima ad intascarsi agevolmente il secondo set breakkando sul 3-1 e potendo servire per allungare ulteriormente. Ma proprio sul più bello, i fantasmi del passato sono tornati a tormentarla incrinando le sue sicurezze: così la toscana, bravissima nel reagire e nel non scomporsi davanti alle difficoltà, ha rigirato la frittata fino al punto di avere per due volte l’opportunità di chiudere il set in battuta – sul 5-4 e sul 6-5 -. Ciononostante l’è mancato l’ultimo acuto, peccato in particolare per il dodicesimo game dove è stata a due soli quindici – 30-30 – dal terzo set.
Ora però è il tempo di festeggiare per Jasmine, il traguardo della prima piazza nel ranking del tennis italiano femminile non è primato da tutti i giorni così come l’ingresso nelle prime 30 giocatrici del mondo. Oggi contro la recente finalista di Flushing Meadows ha impressionato ancora, dando altre conferme degli innumerevoli progressi compiuti negli ultimi tempi: specialmente per come ha retto l’intensità ad alto ritmo dell’avversaria nel braccio di ferro da fondo campo. Conclude così il suo torneo con in cascina la quinta vittoria contro una Top 20, Haddad Maia all’esordio, mentre si conferma a casa sua nelle mete asiatiche la campionessa dell’Open d’Australia 2023 che ricordiamo ha vinto quattro dei suoi primi cinque tornei in carriera in Cina.
Adesso il prossimo ostacolo per la n. 1 del tabellone sarà la tds n. 5 del seeding Elena Rybakina: terzo incrocio del 2023 dopo le finali Down Under e del BNP Paribas Open.
Primo Set: andamento sul costante filo del rasoio, la prima ad avere chances è Paolini ma nel momento decisivo Sabalenka fa la differenza
La conduzione gara delle giocatrici è estremamente aggressiva sin dai primi scambi dell’incontro. Entrambe cominciano il match con un piano strategico ben chiaro, affidarsi alla prima di servizio per prendere immediatamente il comando delle operazioni attraverso il dritto nel tentativo di chiudere il punto nel giro di pochi colpi: l’obiettivo dunque è il medesimo sia per Jasmine che per Aryna, trovare l’accelerazione definitiva e vincente appena ne si ha l’occasione.
E’ lampante osservare come la fiducia che scaturisce dopo il raggiungimento di un grande traguardo come la prima piazza del movimento nazionale, divenga benzina vitale per aumentare ulteriormente la consapevolezza nei propri mezzi e accrescere l’imprescindibile sicurezza che fa sì che si possano mettere in campo gli ingenti miglioramenti tecnici conquistati nella continuità del duro lavoro delle sessioni di allenamento.
Il dritto di Paolini, da questo punto di vista, rappresenta la perfetta consacrazione del vorticoso processo verso tappe più brillanti della propria carriera che la tennista toscana assieme al suo coach Renzo Furlan ha percorso in questa stagione: il coraggio con cui lo lascia andare, con cui spinge per ricercare l’angolo idoneo a finalizzare la costruzione architettata con dovizia nei precedenti passaggi. Adesso, la 27enne di Castelnuovo di Garfagnana non si limita più solamente a contenere o a manovrare con tale esecuzione ma al momento opportuno è in grado di sbracciare efficacemente infilzando così a dovere la fase difensiva avversaria. Tuttavia nella prima parte della sfida è il bimane azzurro a mostrare i maggiori lampi di produttività: la neo – matematicamente a partire da lunedì – numero uno italica lo esegue meravigliosamente in contrattacco centrando di sovente alcuni strettini in cross di magistrale fattura, inoltre anche in risposta non è da meno esibendo una ribattuta in anticipo super ficcante.
Purtroppo, però, le reali possibilità di rispondere concesse all’italiana dalla numero 1 WTA sono scarsissime: l’artiglieria pesante con la quale Sabalenka si è presentata per affrontare l’ottavo di finale cinese non lascia molto scampo a Jasmine, piovono ace e attacchi al fulmicotone.
La concretezza, poi, di cui si sta avvalendo la recente finalista dello US Open è assolutamente di primo ordine: uno dei parametri che danno forma alla cartina tornasole del tennis della 25enne di Minsk. Non a caso, più passano i minuti più monta la sensazione che la campionessa di Melbourne stia mangiando metri alla metà campo rivale. Paolini, ciononostante, non demorde minimamente riuscendo a non dare mai ritmo alla tds n. 1 variando puntualmente con prese della rete in controtempo e ottime smorzate. Dunque un primo set che segue il sottilissimo filo dell’equilibrio, e che porta in dote di fatto una solidità dei servizi assoluta ad eccezione di un piccolo svarione a testa: prima è Sabalenka ha portarsi sul pericoloso 0-30 nel quarto gioco ma Jas recupera con straordinaria autorità, dopodiché nel successivo game è invece l’azzurra a rendersi incisiva in ribattuta tuttavia l’iniziale 15-40 viene prontamente riassorbito dalla bielorussa.
Sfumata la doppia chance di break per la giocatrice italiana, i fondamentali d’inizio gioco tornano ad essere impenetrabili.
Si arriva così al momento della verità, sul 4-5, al servizio per rimanere nel parziale Paolini subisce l’onda d’urto di Aryna che alla prima palla break della sua partita chiude i conti dell’intero set: 6-4 Bielorussia in 34 minuti di gioco, sfortunata Jasmine che dopo una frazione giocata alla pari della numero del mondo – con anche delle punte al di sopra – perde il set d’apertura commettendo doppio fallo sul set point perdipiù con l’aggiunta del rammarico per essersi fatta rimontare dal 30-0.
A recidere l’autentica parità di livello emersa nel parziale, decretandone la minima differenza fra le protagoniste in gioco, sono stati essenzialmente due fattori in particolare del gioco in possesso della vice Maestra delle Finals 2022: un rovescio in stato di grazia, soprattutto nel pungere con il contropiede, ed un servizio salito di regime e di intensità seguendo una parabola costante nella durata del set.
11 ace, il 71% di prime in campo, l’85% di trasformazione e anche un altrettanto mirabolante 50% di efficacia con la seconda; dicono di una battuta consolidata a puntino nel corso della frazione dalla tigre bielorussa.
Secondo Set: montagne bielorusse, sul 3-1 e servizio Sabalenka spegne la luce. Paolini va vicinissima al terzo set, ma manca due turni per renderlo realtà e così al tie-break la n.1 vola ai quarti
La superiore cilindrata nei colpi da fondo di Sabalenka, con l’avvio della ripresa, inizia ad assumere connotati sempre più roboanti nel vidimare una percezione più consistente di divario tattico.
E così quasi fisiologicamente arriva il 15-40 del secondo game che potrebbe subito lanciare Aryna nella fuga senza ritorno: ma la tempra di Paolini si oppone e reagisce, recupero, rientro e break bielorusso scongiurato. Tuttavia quando la storia si ripete sul 2-1, stavolta la n.1 mondiale rompe gli indugi e va a servire per corroborare il vantaggio e volare sul 4-1: uno score che significherebbe match concluso.
Ma ecco che all’improvviso, senza il ben che minimo segnale premonitore, si materializza il blackout che non ti spieghi o meglio che, in verità, ha una sua spiegazione conoscendo le caratteristiche mentali della nativa di Minsk – le quali però erano state quantomeno poste nell’armadio del dimenticatoio, o se preferite sotto al tappeto, dalla crescita a tutto tondo ammirata nel 2023 – e che non possono essere cancellate del tutto. Ogni tanto, infatti, quando la testa non è sgombra totalmente dai pensieri negativi, e dai dubbi che attanagliano la fiducia, essi tornano a fare capolino.
Perciò dal nulla, Aryna smarrisce la bussola psicologica e l’inevitabile conseguenza sono il numero di errori gratuiti che cresce sensibilmente al fianco di qualche doppio fallo di troppo. Al di là però degli oggettivi demeriti della numero uno, un set che sembrava chiuso si è potuto riaprire solo perché dall’altra parte vi era una tennista pronta ad approfittare del calo avversario. Reazione d’antonomasia quella dell’azzurra, controbreak per il 3-2 – arrivato dopo che Paolini si era già portata sullo 0-40 prima di apporre il sigillo alla quarta chance – e poi strappo italico a ribaltare completamente il punteggio. A 30 trova il 4-3 Jasmine, che poco dopo diventa 5-3. A questo punto tutto farebbe presumere ad una rapida conclusione del set, ed invece si assiste a tutt’altro epilogo: vanno in scena altri tre break consecutivi, i primi due a zero ed il terzo a 30, con la prossima Top 30 azzurra che non riesce quindi a trascinare la sfida al terzo e decisivo parziale pur avendo avuto in due circostanze la ghiotta possibilità di servire per il set. Soprattutto sul 6-5 si celano i maggiori rimpianti visto che si è ritrovata 30-30 a due soli punti dalla vittoria della frazione.
Continua comunque ad impressionare come la n. 36 WTA riesca a reggere una tale intensità ed ritmo così elevato di sportellate, splendido ad esempio il dritto in corsa con cui inaugura il suo tie-break alla battuta. E’ però Sabalenka a centrare il primo mini-break, sull’1-1, che le dà la spinta per salire 5-1 con doppio vantaggio. Jas non molla niente, si rifà sotto sul 5-3 ma al secondo match point Aryna approda ai quarti: 7-6(4) al termine di quasi un’ora e tre quarti di gioco.