M. Arnaldi b. [27] J-L. Struff 6-3 3-6 6-4
Partita bagnata, partita fortunata. Matteo Arnaldi sigilla il secondo turno sul cemento cinese di Shanghai a spese di un distratto Jan-Lennard Struff. Due ore di gioco per un risultato finale di 6-3 3-6 6-4 scandito da lunghe pause dovute al maltempo e dalla tenacia dell’italiano, bravo a mantenere la concentrazione e la lucidità nei momenti più delicati del match (terzo set in cima a tutti). Coerente con la sua incoerenza, il tedesco n.27 del ranking (rocambolesco finalista al Masters 1000 di Madrid quest’anno) si ferma a (parziale) sorpresa e lascia spazio al sogno dell’azzurro che, divenuto stabile nella top 50, mira nel fine anno alla top 32 per assicurarsi testa di serie all’Australian Open 2024.
Primo set: Struff rompe la racchetta ma non il gioco avversario
Partenza alla pari tra l’italiano e il tedesco: un game per uno, quello del servizio, con cui entrambi i giocatori sembrano voler prolungare il rodaggio. Nessuna sorpresa tranne la pioggia, che dopo il quinto gioco, intascato da Arnaldi, li costringe a una panchina prolungata. Al rientro il tedesco sembra aver perso ritmo, l’azzurro ne approfitta per sbloccare l’altalena dei giochi – Struff risponde al break rompendo la racchetta –, e trova presto la chiave di volta: attaccare e far correre. Si spinge così velocemente verso il set. Sul 5-2 Arnaldi realizza un filotto di tre punti: sotto 0-40, il giocatore tedesco annulla quattro set point e tiene aperto il parziale. Fino al game successivo, di più non riesce. Non glielo permette l’italiano, che firma 6-3 con la quarta prima consecutiva.
Secondo set: il tedesco impugna la parte del manico, l’azzurro si interrompe
Lo Struff che ti aspetti. Carico, più di rabbia che di grinta, il tedesco n.27 del ranking non ha digerito la sconfitta al primo set e apre il secondo attaccando dal primo turno di battuta su un Arnaldi che, oltre a dividersi tra dritti imprendibili e smash da (poter solo) scansare, deve fare i conti con una fortuna che resta ben lontana dalle sue palle. Riesce a racimolare due giochi in mezzo ai cinque messi a segno dall’avversario, poi ancora un altro annullando tre set point: sul 5-3, Struff serve facile per il terzo parziale. Lo sa anche Matteo, che si ferma (di nuovo) a zero e si lascia raggiungere dal tedesco con il 94% di prime vincenti.
Terzo set: maledetta pioggia, benedetto Arnaldi!
Uno pari, palla al centro. Dopo un turno di servizio tenuto, Arnaldi finisce sotto all’avversario: con un filotto di tre game, Struff apre un divarico tra lui e l’azzurro che preoccupa non poco quest’ultimo. Sotto 2-3, Arnaldi tiene il servizio e realizza un break – il secondo dall’inizio – che gli permette di stare ancora nel match. Continua a far muovere l’avversario, ci riesce: combattuto ai vantaggi il settimo gioco, ma la spunta (ancora) Struff. La pioggia infastidisce di nuovo il giocatore tedesco: l’azzurro a questo punto non ha niente da perdere, tutto da vincere. Non lascia la scia del tedesco e incassa i due game successivi, andando per la prima volta in vantaggio dall’inizio del parziale. Vede la vittoria. La punta: quindici, trenta, quaranta. Se la prende.