Il Rolex Shanghai Masters, che si avvia alle giornate finali, incorona il suo primo semifinalista, nella figura di Hubert Hurkacz. Il polacco, approdato in terra cinese con la tds n.16, ha avuto la meglio, anche con un po’ di fatica, su Fabian Maroszan, battuto 4-6 6-1 6-3 al termine di una partita lottata e a tratti molto entusiasmante. Appare quasi scontato dirlo, ma la differenza alla lunga l’ha fatta il servizio del polacco, oggi con i giri altissimi. 18 ace (di cui 9 nel terzo) e l’81% di punti vinti con la prima fotografano un match che ha avuto poca storia sulla battuta dell’ex campione di Miami. E ancor di più danno però merito all’ungherese, bravissimo a variare e offrire svariate, anche rischiose, soluzioni per non permettere a Hubi di prendere vantaggi e possesso del campo, soprattutto spostandolo spesso sul dritto, quasi mai sull’amato rovescio.
Alla lunga però l’esperienza e il talento del polacco hanno avuto la meglio sull’impudenza e la voglia di Maroszan, ancora troppo acerbo. Non ce l’ha fatta a negare la sesta semifinale 1000 in carriera a colui che da lunedì sarà (almeno) n.15 al mondo. “Di solito, come dimostrato negli anni passati, ho sempre giocato abbastanza bene in questi eventi“, spiega Hurkacz ricordando che questa è la seconda semifinale consecutiva a questo livello dopo Cincinnati, “ma quest’anno anche io ho avuto difficoltà, ho perso abbastanza presto in tutti. Ho giocato un ottimo tennis a Cincinnati, e ora lo sto facendo qui. Solitamente a giocare qui ci sono soltanto i migliori, e la competizione è davvero serrata. Devi solo giocare alla grande per essere qui, e competere“. Un tennis di qualità, con tanta solidità, quello mostrato finora dal polacco, protagonista di prodezze e scambi che già sembrano epici, come uno di 40 colpi nel terzo set di oggi. Un punto di quelli che spingono e danno fiducia.
“Fabian ha messo in campo un tennis davvero fantastico“, chiosa il polacco, “ed entrambi stavamo lottando al nostro massimo. Sicuramente penso che quello scambio mi abbia aiutato ad aumentare la mia fiducia, e anche a mettergli più pressione. Perché sa che deve combattere, colpire molti, molti buoni colpi per vincere uno scambio contro di me. Penso sia stato un momento davvero importante per la partita“. Una semifinale che sarà quasi una novità per lui, dato che affronterà, per la seconda volta (dopo Alcaraz a Miami 2022, da n.10 contro lo spagnolo al tempo n.16) su sei, un giocatore classificato più in basso, uno tra Sebastian Korda e Ben Shelton.
Sfida che promette in ogni caso spettacolo e gran tennis, e che di certo non sarà agevole, come prevede anche il polacco: “Sebi e Ben sono due ottimi giocatori. Entrambi hanno avuto tanto successo. Ben è un po’ nuovo nel tour, ma ha ottenuto risultati davvero sorprendenti, prima all’Australian Open e poi allo US Open. Il suo servizio è massiccio e il suo stile di gioco è davvero aggressivo, non è facile affrontarlo. Sebi invece colpisce la palla in modo molto pulito, è un giocatore molto aggressivo, e semplicemente è un giocatore eccezionale, un grande avversario. Sono entrambi ragazzi fantastici, e spero che avranno una partita divertente“.