[WC] S. Mochizuki b. [1] T. Fritz 0-6 6-4 7-6(2) (Giovanni Pelazzo)
Taylor Fritz, campione uscente dell’ATP 500 di Tokyo e ancora in corsa per un posto alle Nitto ATP Finals, è stato sconfitto a sorpresa dalla wild card di casa Shintaro Mochizuki per 0-6 6-4 7-6(2). Il giapponese classe 2003 non aveva mai vinto un match a livello ATP in carriera prima di Tokyo (0-11), mentre per lo statunitense si tratta della settima sconfitta a livello ATP contro un giocatore fuori dai primi 200 (oggi il giapponese è 215).
Nonostante un primo set a senso unico in favore di Taylor Fritz la partita prende una piega decisamente inaspettata. Nel parziale inaugurale lo statunitense tiene tutti i suoi turni di battuta a 30, senza sfoderare percentuali clamorose ma riuscendo comunque a gestire il suo avversario. Al contrario, Shintaro Mochizuki non riesce a difendere nessun turno di battuta, offrendo in totale sette palle break ma riuscendo a cancellarne solo quattro. Il bagel della prima frazione, giunto in mezz’ora, non destabilizza il padrone di casa, che anzi inizia a caricarsi e a nutrirsi del supporto del pubblico, che pian piano inizia a crescere. Il giapponese riesce a tenere i suoi primi due turni di battuta dell’incontro e, sotto 2-3, estrae dal cilindro un game d’importanza capitale, in cui riesce ad annullar un break point e agganciare il suo avversario.
Nel settimo game Fritz crolla, subendo l’esplosività e la profondità di palla del suo rivale, che si procura (e sfrutta) le prime palle break della sua partita. Continuando per la sua strada, fatta di tennis verticale, serve&volley e tante discese a rete, Mochizuki fa esplodere il Centrale di Tokyo, portandosi a casa il secondo set e partendo a razzo anche nel terzo. Il nipponico si costruisce subito due chance di break in avvio, ma spreca la più ghiotta affossando in rete un dritto piuttosto comodo. Scampato il pericolo lo statunitense parte avanti e nel sesto game, nonostante la resistenza del n°215 ATP, riesce a sfondare e a portarsi sul 5-2. Al momento di servire per il set, però, Fritz subisce un clamoroso break a zero, frutto di tre vincenti del giapponese (due splendidi con il rovescio lungolinea) che rimettono tutto in parità. Il match si decide in volata al tie-break decisivo, dove il top10 sembra Mochizuki, che ottiene quattro punti su cinque in risposta e domina dall’inizio alla fine. Il 20enne di Kawasaki trionfa clamorosamente 0-6 6-4 7-6(2), ottenendo la vittoria più importante della sua carriera e raggiungendo Alexei Popyrin nei suoi primi quarti di finale ATP.
A. Karatsev b. Z. Zheng 6-3 6-4
Partita pazzesca di Aslan Karatsev che perde un solo punto con la prima di servizio e batte Zhizhen Zhang 6-3 6-4 in un’ora e 21′.
Il russo non ha mai concesso palle break e sfruttato il 50% (2/4) di quelle offerte dal suo avversario. Il n. 57 del mondo, dopo aver battuto Hubert Hurkacz fresco vincitore di Shangai, ha pagato le fatiche dell’ultimo periodo e non è mai stato capace di creare problemi al suo avversario.
Parte forte Karatsev che ottiene il break decisivo per la conquista del primo parziale già nel quarto gioco. Alla prima opportunità, fa valere la sua forza in risposta mettendo alle corde il cinese. Zhang fa fatica in tutti i turni di battuta che mancano alla fine del match. Il russo, invece, chiude 6-3 e fa la conta dei punti concessi all’avversario nei suoi turni di battuta, appena tre.
Nel secondo comincia con autorità Zhang che ritrova efficacia con il servizio. Dopo diversi giochi interlocutori, nel settimo, il russo si conquista due palle break consecutive. Il cinese rimane lucido e passa indenne sfruttando qualche esitazione del suo avversario.
Nel nono game, invece, Karatsev si procura tre chances consecutive di break, l’ultima delle quali portata a casa spingendo col dritto e ottenendo l’errore in lunghezza del n. 57 del ranking.
Karatsev non trema nel suo turno di battuta anche se Zhang lo inchioda sul 30-30, ma prima con il servizio e poi con un dritto in corsa passa il turno. Affronterà Alex De Minaur che in due set ha liquidato la pratica Diego Schwartzman.