Ha compiuto novant’anni ma è ancora bello arzillo Nicola Pietrangeli, ex tennista italiano campione di decine di tornei a cavallo tra gli anni ’50 e ’60, che nel suo palmares vanta tra i numerosi allori ben due titoli sia agli Internazionali d’Italia, sia al Roland Garros. Perdipiù, nello storico 1976 il nativo di Tunisi ha portato, da allenatore, l’Italia alla vittoria della Coppa Davis in Cile, e con quel risultato ha sigillato l’unica Insalatiera azzurra nella storia dell’evento. Recentemente Pietrangeli, solamente qualche settimana dopo il suo ricovero all’ospedale Gemelli di Roma, ha rilasciato un’intervista a Fanpage.it in cui ha raccontato aspetti della sua vita privata e dell’infanzia, della sua indimenticabile carriera da tennista e, per concludere, ha espresso qualche pensiero sui tennisti azzurri di oggi e sulla sua amata Coppa Davis.
Proprio su quest’ultima l’ex plurivincitore del Roland Garros ha espresso i suoi dubbi sulla nuova formula: “Questo regolamento non piace per niente. Ha tolto tutto il prestigio e l’attesa che c’era per quella settimana durante l’anno tennistico”. Pietrangeli, che viene chiamato da molti Mister Coppa Davis a causa della mole impressionante di incontri disputati, continua dicendo la sua sulla squadra azzurra attuale, con cui si congratula per la qualificazione alle Finali di Malaga. “A Bologna i ragazzi hanno fatto il loro dovere. Era un girone non facile perché tra i nostri mancavano Sinner e Berrettini, ed è per questo che sono stati bravi”. La corsa verso l’Insalatiera del 1976, poi, rimane per capitan Pietrangeli un ricordo indelebile, nonostante “nel 1978 mi cacciarono dal ruolo di capitano di Coppa Davis. Quello, sarò sincero, è stato il momento più brutto”.
Il recente protagonista del libro “Se piove rimandiamo” – ovvero Pietrangeli stesso nel libro che racconta a tappe la sua vita – non ha paura a fare il proprio nome quando gli si chiede chi pensa che sia il miglior tennista italiano della storia. “Panatta è nato per giocare a tennis, ma è durato poco. Ognuno è stato un campione nella propria epoca, ma prima di dichiarare qualcosa bisognerebbe andare a leggersi i libri di storia del tennis”. Non mancano anche le dichiarazioni sull’attuale numero uno italiano Jannik Sinner, che lui stesso identifica come “il migliore seguito da Berrettini”. Sul resto della truppa azzurra, invece, “quello che gioca meglio, nonostante non sia il più forte, è Musetti; poi c’è Sonego che è un gran lottatore e altri ragazzi interessanti che si stanno facendo notare. Abbiamo un’ottima squadra. Per dieci anni le ragazze hanno spiccato nel tennis italiano, ma ora se i nostri azzurri vincessero la Davis non sarebbe di certo una sorpresa”.