Nell’ultimo lunedì di ottobre comincia anche l’ultimo Masters1000 del 2023, che come ogni anno si disputa sui campi in cemento indoor di Parigi Bercy. C’è subito tanta carne al fuoco nella prima giornata del Rolex Paris Masters, con tanti big impegnati tra cui Ben Shelton, Francis Tiafoe e Alex de Minaur, tutti alle prese con avversari complicati e alla ricerca disperata di un posto alle Nitto ATP Finals di Torino. Vediamo come sono andati i match.
A. Davidovich Fokina b. [15] B. Shelton 7-6(4) 5-7 6-3
Il primo big match di giornata a Bercy vede uno contro l’altro due top30, ovvero Ben Shelton (n°16 del mondo) e Alejandro Davidovich Fokina (n°28 del ranking). Una partita che aveva molto in palio per lo statunitense, che avrebbe dovuto vincere il torneo per mantenere in vita le risicatissime speranze di qualificazione alle Nitto ATP Finals di Torino. Il n°15 del tabellone saluta però il torneo anzitempo, sconfitto da un giocatore che aveva raccolto soltanto due vittorie negli ultimi due mesi – contro Kwon in Coppa Davis e contro Zhou a Pechino. Lo spagnolo raccoglie così il 15° successo in carriera contro top20, il 5° del 2023 (quattro dei quali curiosamente giunti al terzo set). Nel primo set Davidovich Fokina è l’unico ad offrire un’opportunità di break, dopo che entrambi avevano ampiamente dominato in battuta, ben al di sopra dell’80% per punti vinti con la prima di servizio. L’unico break point, si diceva, risale al dodicesimo gioco e coincide con un set point per Shelton, cancellato però dall’iberico che, al tie-break, è il primo a trovare il mini-break e scappa sul 5-2, chiudendo poco dopo il parziale.
Shelton sembra accusare la chance non sfruttata, ripensando forse ancora a quell’errore di dritto che gli è costato la prima frazione, e viene sovrastato all’inizio del secondo set. Davidovich Fokina conquista 12 dei primi 13 punti disputati, volando sul 3-0 e mettendo la partita apparentemente in ghiaccio. Break e set di vantaggio non bastano però al 24enne andaluso, che nel quinto game offre due nuove opportunità di break e commette un brutto errore sulla seconda, rimettendo in carreggiata il suo avversario. Si arriva fino al 5-5 senza particolari sussulti, ma quando tutto sembra portare verso un nuovo tie-break lo statunitense disputa uno dei migliori match in risposta della sua partita, trovando l’allungo decisivo e pareggiando i conti.
L’inerzia dell’incontro è ora dalla sua parte, come potrebbero constatare anche Juan Carlos Ferrero e Sebastian Korda, presenti in tribuna a godersi lo spettacolo. Shelton, tuttavia, non riesce a prendere il largo in avvio di terzo set ed è anzi costretto a soccombere nel sesto gioco, commettendo tre brutti gratuiti e spianando la strada allo spagnolo, che al terzo match point si impone 7-6(4) 5-7 6-3 dopo due ore e mezza. Per lui al secondo turno ci sarà Tallon Griekspoor, che ha battuto 6-7(2) 6-3 6-4 il grande amico di Shelton Chris Eubanks: chi vince potrebbe affrontare Novak Djokovic agli ottavi.
A. Bublik b. [14] F. Tiafoe 6-3 6-4
Continua il momento disastroso di Francis Tiafoe, che dopo i quarti raggiunti allo US Open ha perso (Laver Cup esclusa) sette delle ultime nove partite. Le uniche due vittorie sono arrivate la scorsa settimana a Vienna, una frutto di un ritiro (Evans), l’altra contro un 37enne reduce dal suo primo titolo ATP dopo quasi due anni e visibilmente sulle gambe (Monfils). Anche l’esordio a Bercy è stato ampiamente deludente per lo statunitense, che come il suo connazionale Shelton si giocava le ultime, residue speranze di qualificazione a Torino (anche a lui sarebbe servito vincere il torneo e sperare in numerosi flop di chi lo precede). Al contrario, complice anche il solito indecifrabile Alexander Bublik, la toccata e fuga parigina di Francis è durata poco più di un’ora. Nel primo set il kazako ha subito trovato il break in avvio, portandosi sul 3-0 e non permettendo mai al suo avversario di conquistare più di due punti sui suoi turni di battuta. Il 76% di punti vinti con la prima, ma anche e soprattutto il 70% con la seconda, hanno fatto il resto: Sascha decisamente più in palla e concentrato, Francis quasi spaesato, come a chiedersi che cosa ci facesse lui lì in quel momento.
Archiviato il primo parziale, il campione di Halle e Anversa continua ad essere inattaccabile al servizio, tenendo sempre i suoi turni di battuta in maniera agevole senza dare punti di riferimento a Tiafoe che, al contrario, non sembra mostrare troppa convinzione nelle sue possibilità di rimonta. Nel quinto game il n°14 del mondo riesce ad annullare una palla break, ma nel nono deve cedere. Bublik piazza l’allungo decisivo e si impone 6-3 6-4 in 66 minuti, scaricando l’undicesimo ace alla prima occasione di chiudere il match. Al secondo turno per lui ci sarà Nicolas Jarry, bravo a gestire Alexei Popyrin in una partita decisamente complicata, archiviata 7-5 7-6(6) in oltre due ore. Da segnalare, poco più su in tabellone, anche il successo contro pronostico di Roberto Bautista Agut ai danni di Jiri Lehecka, maturato per 6-4 6-2 in un’ora e un quarto. Per lo spagnolo è la prima vittoria a livello ATP dal torneo di Halle dello scorso giugno.
[13] A. de Minaur b. A. Murray 7-6(5) 4-6 7-5
La maledizione delle Finals va vicinissima a colpire anche Alex de Minaur, che per la prima volta in carriera rischia di arrendersi ad Andy Murray dopo cinque vittorie in altrettanti scontri diretti. Nonostante lo scozzese non attraversi certo il miglior periodo della carriera – con quattro sconfitte negli ultimi cinque incontri – la sua attitudine verso il tennis resta sempre impeccabile. Sempre pronto ad una corsa in più, ad un recupero in più, ad un set decisivo in più. Nel 2023 Sir Andy ne ha giocati 19 sui 49 match disputati finora, praticamente due set decisivi ogni cinque partite. E non serve neanche più ricordare che lo fa a 36 anni e con un anca di metallo. Nel primo set lo scozzese parte a rilento, subendo subito un break in avvio e vedendosi costretto a cancellare una chance di doppio break nel terzo game. L’australiano, al contrario, è pressoché perfetto al servizio, lasciando per strada soltanto due punti nei suoi primi tre turni di battuta. Improvvisamente, però, la partita subisce uno scossone: prima Murray raggiunge De Minaur sul 4-4, quindi si procura anche tre set point in risposta, che tuttavia non riesce a convertire.
Si arriva così al tie-break, dove fioccano mini-break ed errori di dritto dell’ex n°1 del mondo, non ultimo quello che regala il primo set al suo avversario. Il secondo set non inizia però nel migliore dei modi per il 24enne di Sydney, che perde subito il servizio e, sebbene riesca subito a ricucire lo strappo, non dà più la sensazione di comandare la partita come avvenuto in ampi tratti del primo set. A lungo andare il tre volte campione Slam ne approfitta, aumentando la resa al servizio e giungendo sul 4-4 con l’inerzia in suo favore, trovando un break cruciale nel nono gioco e pareggiando i conti. Un nuovo break in avvio di terzo set porta a cinque il conto dei game consecutivi conquistati dal britannico, che sale sul 2-0 e difende senza problemi il margine in suo favore.
Nel settimo gioco sembra arrivare la resa definitiva di De Minaur, che subisce un nuovo break e si ritrova sotto 5-2 pesante. Murray va a servire per il match, non riesce a chiudere una prima volta, ma sul 5-4 arriva a match point. Non basta: un dritto steccato dopo un lungo scambio fa evaporare le sue chance di vittoria, permettendo all’impassibile Demon di rientrare nel match. Sir Andy è sempre meno Sir e decisamente più nervoso con il passare dei minuti, arrivando a frantumare la racchetta al termine dell’incontro. Murray viene ancora una volta tradito dal dritto e, sul 5-6, si fa recuperare da 40-15, concedendo troppo con questo fondamentale e vedendosi costretto a cedere dopo tre ore di lotta, di scambi infiniti e di corse all’ultimo punto. Alla fine è ancora De Minaur ad imporsi, firmando con il 7-6(5) 4-6 7-5 la sua sesta vittoria su sei contro l’ex n°1 del mondo e diventando il secondo giocatore a battere Murray per sei volte di fila dopo Novak Djokovic tra il 2014 e il 2015. Per l’australiano al secondo turno ci sarà uno tra Bonzi e Lajovic, con vista su una possibile sfida agli ottavi a Jannik Sinner.
ALTRI MATCH – In apertura di programma, è tornato a festeggiare una vittoria a livello ATP Roberto Bautista Agut, a digiuno da Halle: il 35enne spangolo ha superato 6-4 6-2 il 21enne ceco Jiri Lehecka. Molto più complicato invece il successo dell’olandese Tallon Griekspoor che ha impiegato tre ore per battere in rimonta lo statunitense Christopher Eubanks per 6-7(2) 6-3 6-4. Sorridono anche i due russi Roman Safiullin – proveniente dalle qualificazioni – e Karen Khachanov – testa di serie numero 18 – entrambi vittoriosi in due set. Il numero 45 del mondo, alla prima partecipazione assoluta al Masters 1000 di Bercy, ha battuto la wild card francese Alexander Muller (26 anni, numero 83) per 7-6(4) 6-3, mentre Khachanov, che proprio a Parigi nel 2018 vinse il suo primo 1000 della carriera, l’ha spuntata con un doppio 6-4 ai danni dell’australiano Max Purcell. Per Safiullin adesso la difficilissima sfida contro Carlso Alcaraz.