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È un pomeriggio ricchissimo quello degli ottavi di finale del Rolex Paris Masters, cominciato purtroppo con il ritiro di Jannik Sinner (“avevo meno di 12 ore per riposarmi e preparare la prossima partita”), vittima della programmazione scriteriata di Parigi Bercy. La fase centrale della giornata parigina – che incredibilmente vedrà la sessione serale cominciare in orario – era particolarmente interessante per la corsa agli ultimi posti delle Nitto ATP Finals 2023.
A Djokovic, Alcaraz, Medvedev, Sinner e Rublev da oggi si aggiunge ufficialmente anche Stefanos Tsitsipas, che parteciperà per il quinto anno consecutivo al torneo dei maestri. A Torino potrebbe esserci anche Alexander Zverev (“spero di vederti a Torino” – ha detto Sascha a Stef a rete a fine match), che però non ha più il destino nelle proprie mani: se Rune arrivasse in semifinale e Hurkacz in finale il tedesco, uno dei pochi a non essere iscritto né a Sofia né a Metz (i due ATP250 che chiuderanno la stagione regolare), scivolerebbe al 9° posto della race. Resta aperta una piccola porticina anche per Karen Khachanov, che però avrebbe bisogno di bissare il titolo ottenuto nel 2018 per sperare ancora.
[16] K. Khachanov b. [Q] R. Safiullin 4-6 6-4 6-2
Dopo le rapide vittorie di Dimitrov e Rublev a Bercy è tempo di derby russo fra Karen Khachanov e Roman Safiullin. Il primo cerca di mantenere in vita le sue residue speranze di qualificazione alle Nitto ATP Finals, mentre il secondo vuole dare continuità al grande successo su Carlos Alcaraz. L’avvio di partita è piuttosto veloce e senza particolari squilli, con entrambi i protagonisti che non faticano al servizio e tengono i rispettivi turni di battuta. Il primo a mostrare qualche difficoltà in più è il n°45 del mondo, che aveva iniziato a servire per primo e nel settimo game si vede per la prima volta costretto ai vantaggi, riuscendo comunque a salvarsi senza offrire palle break. Il campione di Parigi Bercy 2018 non sfrutta la chance e, al servizio per rimanere nel set, si fa piuttosto clamorosamente rimontare da 40-0: Safiullin inanella cinque punti di fila e gli strappa il primo set.
Khachanov rischia di capitolare in avvio di secondo, ma riesce a cancellare due break point consecutivi nel secondo gioco (sotto 1-0), trovando lui l’allungo poco dopo. A meno di un set dal salutare definitivamente l’ipotesi Torino (comunque ancora remota), Karen avanza sul 3-1 e, seppur con qualche difficoltà, riesce a difendere il break fino a fine set. Nell’ottavo game, sul 4-3 e servizio, annulla altre due palle break consecutive per salire 5-3, poi poco dopo pareggia i conti al secondo set point. L’inerzia è ormai tutta dalla parte del n°15 ATP, che parte avanti anche nel terzo set (2-0) e nel settimo gioco dà la spallata definitiva all’incontro, piazzando un secondo break e completanto la rimonta dopo poco più di due ore. Khachanov trionfa 4-6 6-4 6-2 e raggiunge i quarti di finale: sfiderà Stefanos Tsitsipas, con cui ha vinto soltanto una volta su sette.
[7] S. Tsitsipas b. [10] A. Zverev 7-6(2) 6-4
In una sfida che vale un posto ben saldo a Torino è Stefanos Tsitsipas a staccare il pass per il capoluogo piemontese, sempre avanti e alla fine vincitore dell’ottavo di finale contro Alexander Zverev. Per la nona volta su tredici incontri il greco si impone nella battaglia contro il tedesco, in una partita simbolo tra due dei migliori (ex) rappresentanti della next gen ormai non più così next. Il finalista dell’Australian Open parte molto meglio, trovando subito il break in avvio e recuperando da 15-40 per volare sul 3-0. Sascha è in evidente difficoltà, salva altre due chance di break e, come Jannik Sinner (costretto al ritiro precauzionale), paga le scellerate scelte degli organizzatori. Se Tsitsipas ha infatti beneficiato di un bye al primo turno, servendosi di poco meno di due ore per sbarazzarsi di Auger-Aliassime, Zverev è stato costretto a rimanere in campo più del triplo del tempo, quasi 6 ore. Se a ciò si aggiunge il fatto che il secondo turno contro Humbert è terminato verso le 22, il che ha impedito al teutonico di andare a letto prima della mezza/l’una di notte, tornare in campo 13/14 ore dopo non è certamente l’ideale.
Il n°9 del ranking si sblocca e poco più tardi rischia di vedere la partita girare inavvertitamente, visto che Tsitsipas è costretto a fermarsi per più di 5 minuti per uno spavento alla caviglia destra. Rientrato in campo, però, l’ellenico continua a fare il suo gioco e sale 4-1, proseguendo a far male al suo rivale con il rovescio in back. Un inatteso passaggio a vuoto di Stef (con annessi due set point non sfruttati) consente a Zverev di rientrare in partita, operando l’aggancio dal 5-2 al 5-5, ma riassestatosi è ancora il n°6 del mondo a fare la partita. Al tie-break è dominio Tsitsipas, che parte meglio e vince gli ultimi quattro punti. Il secondo set parte come meglio non potrebbe per il 25enne di Atene, che mantiene stabilmente sopra il 75% la percentuale di punti vinti con la prima e alza dal 40% del primo al 70% del secondo set quella relativa ai punti ottenuti con la seconda. L’unico piccolo momento di difficoltà per Stef si presenta nell’ottavo gioco, quando avanti 4-3 deve risalire da 0-30, pur senza offrire break point. Dopo due match point mancati in risposta il terzo complessivo (primo al servizio) è quello buono. Tsitsipas vince 7-6(2) 6-4, ottiene la sua 50esima vittoria stagionale – la prima contro un top10 – e strappa ufficialmente il pass per Torino.
[11] H. Hurkacz b. F. Cerundolo 6-4 6-3
Sul Campo 1 vittoria fondamentale anche di Hubert Hurkacz, che nonostante il break subito in avvio non trema e rispetta il pronostico contro Francisco Cerundolo. L’argentino, giustiziere di Casper Ruud al secondo turno in un match che ha sancito l’uscita del norvegese dalla top10 per la prima volta dopo due anni consecutivi di permanenza, è come detto il primo a tentare un allungo nel quarto gioco, immediatamente però rintuzzato dal polacco, che dall’1-3 infila quattro giochi di seguito e sale sul 5-3. Il n°21 del mondo prova a restare aggrappato al set, recuperando da 0-30 nel nono game, ma Hubi chiude a zero il decimo, partendo con il piede giusto.
Il vincitore di Shanghai – prima di quel torneo Hurkacz era lontanissimo da un posto a Torino – inaugura meglio anche il secondo parziale, in cui sale subito sul 2-0, ma allenta leggermente la presa e nel sesto gioco viene riagganciato: 3-3. Da quel momento, però, il polacco cambia marcia, centra altri due break e in poco più di un’ora si impone 6-4 6-3, raggiungendo i quarti di finale. Ad attenderlo ci sarà Grigor Dimitrov, contro cui ha perso tutti e tre i precedenti. Il vincitore sfiderà in semifinale Tsitsipas o Khachanov: viste le eliminazioni di Alcaraz e Medvedev, Hurkacz ha di fronte a sé un’occasione enorme.