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Gli infortuni, nel tennis e nello sport in generale, sono all’ordine del giorno. Certo, quando avvengono sono sempre duri da digerire, e anche da contestualizzare, specie pensando a quanto questi giocatori siano preparati e allenati. Se poi si va a vedere quello che è successo ieri sera al Moselle Open di Metz, nel match di ottavi di finale tra Stan Wawrinka e Luca Van Assche, neanche il romanziere più ardito troverebbe una spiegazione. Lo svizzero, dopo aver vinto il primo parziale, si trova avanti 6-4 e servizio nel tie-break del secondo. Sul match point, spostandosi lateralmente dopo aver colpito un dritto, mette il piede destro in fallo, perdendo gli appoggi e rovinando sulla caviglia. Una sfortuna incredibile per l’ex n.3 al mondo, che porta a termine il tie-break, perdendolo, ed è costretto a ritirarsi, cedendo il passo al francese per i quarti di finale, non avendo la forza di giocare il terzo set.
Storia simile, luoghi diversi, per Sebastian Baez. L’argentino, n.29 al mondo, era invece impegnato al Sofia Open, sempre in un incontro di ottavi di finale, contro il recente finalista di Stoccolma, Pavel Kotov. Avanti di un set e un break, non ha il sangue freddo di chiudere l’incontro sul 5-4 nel secondo, permettendo al russo di rientrare e vincere il successivo tie-break, forzando il set decisivo. Arriva lì l’incredibile: sul primo punto del terzo parziale, durante uno scambio, la gamba destra tradisce l’argentino. Non basta l’intervento del fisioterapista, con Baez che appare davvero sofferente, ed è costretto a ritirarsi, regalando a Kotov per la quarta volta in carriera, seconda in meno di un mese, un quarto di finale in tour.