Con un ultimo diritto, Jannik Sinner completa un inaspettato trionfo su Daniil Medvdedev, la sua bestia nera, colui che l’aveva battuto sei volte su sei. È il 4 ottobre: Jannik si porta a casa l’ATP 500 di Pechino, il secondo dei tre titoli di categoria sinora conquistati. Per vincere il torneo, Jannik ha dovuto superare un tabellone ostico, da Masters 1000: prima del russo, ha infatti eliminato Evans, Nishioka, Dimitrov e la testa di serie numero uno Carlos Alcaraz. Il perché di questa alta competizione si spiega forse guardando quanto si è portato a casa l’altotesino: 679.500 dollari. Una cifra notevole, che gli ha permesso di superare i cinque milioni guadagnati sul campo da gioco nel solo 2023. Nel momento in cui scriviamo, la cifra si aggira attorno ai 5 milioni e 700.000 dollari.
Sinner avrà la chance di arricchire il suo bottino alle Nitto ATP Finals di Torino, uno degli eventi più importanti dell’anno, forse il più importante per un tennista italiano. Una vittoria nel girone vale 390.000 dollari, mentre quella della finale vale 2.201.000; in totale dunque per l’eventuale campione imbattuto ci sono in palio 4.801.500 dollari. “21 milioni solo di biglietteria, il 54% in più dell’anno scorso. È già l’evento indoor di maggior successo in Italia della storia” si compiace il Presidente Binaghi, attribuendo gran parte dei meriti proprio a Jannik. “La storia del tennis italiano la stiamo facendo da anni – si schermisce però lui, intervistato su Sette da Gaia Piccardi – Fognini, poi è arrivato Berrettini, poi io.” E nonostante i milioni guadagnati da Sinner quest’anno solamente grazie agli sponsor siano oltre 20, l’azzurro afferma che “il mio pensiero non è il fatturato, non sono mai i soldi. Il mio obiettivo è diventare la migliore versione di me possibile.” Sinner è peraltro l’unico italiano a comparire nella top 100 degli atleti più “marketabili” del 2023: lui si attesta alla posizione numero 97, Djokovic è il primo fra i tennisti, comunque fuori dalla top ten (al numero 11 ).
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20 milioni provenienti dagli sponsor, dicevamo. Da quali contratti provengono questi guadagni? Il principale partner di Sinner è certamente Nike, con la quale ha rinnovato, nella primavera del 2022, l’accordo precedentemente firmato: si tratta di 150 milioni in dieci anni, quindici all’anno. Non si può dire che la Nike decida di puntare su chiunque: i suoi ambassador della scorsa generazione erano Federer e Nadal; oggi, insieme all’italiano, c’è anche Carlos Alcaraz.
E gli altri cinque milioni? Provengono da molte altre realtà, di cui solo Rolex (storico partner del tennis) e Head (le racchette di Sinner) sono straniere. Da Gucci – la collaborazione col brand ha fatto molto parlare per la borsa sfoggiata a Wimbledon – a Lavazza, da Fastweb al Parmigiano reggiano, da Alfa Romeo a Technogym, Intesa Sanpaolo, Pigna e Panini: il made in Italy ha deciso di puntare su Sinner, un personaggio-non-personaggio che per la sua semplicità piace. È affidabile, costante, vincente. I suoi follower su Instagram dal 2021 sono raddoppiati: da 501.000 a un milione. E checché si schermisca, il successo popolare del tennis in Italia è dovuto anche (e soprattutto) a lui.