TENNIS PARIGI BERCY – Intervista allo sparring partner più fortunato del mondo, il francese Thibault Venturino, nella Player’s Lounge, mentre le gemelline si divertono e Nishikori si riposa sul divano. Da Parigi, Laura Guidobaldi e Davide Zirone
Cosa fanno i giocatori prima di una partita? E dopo le conferenze stampa? Le risposte a queste ed altre domande le possiamo trovare in uno spazio di 200 metri quadri del Palais Omnisport di Paris Bercy adibito a Player’s Lounge.
Il caso ha voluto che ci andassimo subito dopo le conferenze stampa di Federer e Raonic, per una intervista con Thibault Venturino. Per molti è un 25enne francese, gentile e disonibile, insomma il ragazzo della porta accanto, con origini italiane (la nonna è di Trieste), ma, in più, oggi ha realizzato parecchi dei suoi sogni. Infatti ha avuto l’onore di palleggiare con Djokovic, Federer, Nishikori e Ferrer in rigoroso ordine di classifica. L’avevamo conosciuto qualche ora prima, a ridosso dell’allenamento con Nole, approfittando dei 45 minuti di ritardo del serbo che, poi, è stato “cacciato” alle 17 in punto da Murray che è entrato in campo mentre Djokovic si stava ancora allenando al servizio.
Thibault indossava una tee-shirt griffata RF, quindi la nostra prima domanda è quasi scontata, ma non quanto la risposta ! “Il mio vero idolo è Pete Sampras, ma adoro Federer per quello che ha fatto per il tennis”. Tuttavia, le nostre prime sensazioni non vengono tradite perché “fra Djokovic, Nadal e Federer, scelgo Rodgeur (come lo chiamano i francesi) perché ha fatto tanto per questo sport, alzandone di molto il livello. Infatti sono molto molto molto dispiaciuto per la sua sconfitta di oggi. Mi stavo ancora allenando con Nishikori, sperando di poter riuscire a vedere qualche scambio della partita di Roger, quando ho sentito un boato e ho capito che era finita“.
Proprio a proposito del campione svizzero, confessiamo che non è stato facile mantenere la concentrazione – soprattutto per Laura -, mentre Mirka cenava e Federer si divertiva proprio accanto a noi con le gemelline intente a lanciare l’accredito e a saltare sui divani.
Thibault, nonostante una classifica non eccelsa (-2/6 in Francia, che corrisponde a un 2,4 in Italia) ha dimostrato una certa sensibilità nel cogliere le differenze negli scambi tra i vari giocatori: “Ferrer, da fondo, è un vero e proprio rullo compressore, molto intenso; con Federer, vedi subito che per lui è tutto facile, ha uno stile fuori dal comune. In generale, quello che cambia, a questi livelli, è l’intensità“.
Ma il bravo Thibault, in realtà, non è nuovo a questo genere di esperienze perché già in passato si era allenato con Nishikori e Fognini.
A tal proposito, indovinate chi c’era alle nostre spalle totalmente spaparanzato sul divano ? Proprio il giapponese, estremamente rilassato, prima di affrontare David Ferrer, con un occhio sull’iPhone e con l’altro sullo schermo che mostrava il match di Djokovic. E neanche l’arrivo di Michael Chang ha turbato la sua quiete.
Ad onor del vero Thibault ricorda inoltre con molto piacere l’ora passata insieme a Fabio Fognini durante un allenamento: “Non sapevo cosa aspettarmi da lui, però l’ho scoperto un bravo ragazzo, molto molto gentile, sorridente e scherzoso”.
Ma come si diventa sparring partner dei grandi campioni? “È importante conoscere le persone giuste” ci ha risposto “io ho avuto la grande fortuna di incontrarne tante durante il Roland Garros e ciò mi ha consentito di essere in una lista speciale della federazione che ci chiama automaticamente e regolarmente per palleggiare con i giocatori durante i grandi eventi tennistici francesi“.
Ma non è stato tutto rose e fiori. Per 5 anni Thibault, grande amico di Monfils, ha tentato invano di raggiungere il sogno del circuito professionistico. In seguito alle difficoltà di un tale obiettivo, ha preferito prendersi un anno di sosta e adesso si è deciso a puntare su un nuovo traguardo da raggiungere entro 4 anni: le qualificazioni per un Grande Slam. Se sarà il Roland Garros del 2015, noi ci saremo !
In bocca al lupo a un bravissimo ragazzo che, comunque vada, questo giorno non lo scorderà più. E forse neanche noi…