Il punto di Ubaldo sulla situazione dei due gironi alle ATP Finals. Unico qualificato è solo Medvedev, mentre è tutto aperto nel gruppo di Sinner. Scanagatta, in collaborazione con Alpitour, presenta il programma della giornata di giovedì 16 novembre. Se Sinner vince è in semifinale, ma può venire eliminato se…
Luca Nardi raggiunge i quarti di finale del Challenger di Kobe (Giappone) battendo in tre set il danese Holmgren (6-3 3-6 7-5) e conquista l’ultimo posto disponibile per le Next Gen ATP Finals di Jeddah, in programma dal 28 novembre al 2 dicembre. Il cosiddetto “Masters dei giovani”, riservato ai migliori Under21 della classifica mondiale, dopo le cinque edizioni milanesi (vittorie di Chung, Tsitsipas, Sinner, Alcaraz e Nakashima, nel 2020 il torneo non fu disputato) si sposta in Arabia Saudita, inserendosi perfettamente nella politica di investimenti a livello sportivo da parte dello stato asiatico (dal 2025 l’Arabia Saudita ospiterà molto probabilmente un Masters 1000) e quest’anno vedrà protagonisti Fils, Van Assche, Stricker, Cobolli, Michelsen, Medjedovic, Shelbayh (wild card) e appunto Nardi.
Per Luca sono stati decisivi i 75 punti conquistati la scorsa settimana in un altro Challenger giapponese, quello di Matsuyama, vinto da Nardi in finale sul veterano Taro Daniel (numero 86 del ranking mondiale). Nardi (classe 2003 e attualmente numero 128) raggiunge in tabellone il connazionale Flavio Cobolli (21 anni numero 98 del ranking), meno a suo agio rispetto a Luca sulle superfici più rapide ma comunque reduce dalla finale nel Challenger di Olbia (cemento outdoor) persa col francese Jacquet.
Ricordiamo che i primi quattro Under21 del ranking non si presenteranno a Jeddah: Alcaraz e Rune sono già passati al piano superiore (Finals dei grandi) mentre Shelton e Musetti hanno snobbato l’evento decidendo di dedicarsi agli allenamenti e alla preparazione in vista della stagione 2024 (Musetti la settimana precedente alle Next Gen ATP Finals sarà inoltre impegnato nelle finali di Coppa Davis di Malaga). La testa di serie numero 1 sarà dunque il francese Arthur Fils, uno dei nomi nuovi del tennis mondiale del 2023 (insieme a Shelton e Arnaldi): Fils, classe 2004, è attualmente il numero 36 del mondo e nel corso del 2023 ha guadagnato oltre 200 posizioni nel ranking, vincendo il torneo ATP 250 di Lione e raggiungendo la finale ad Anversa (oltre alle semifinali di Montpellier, Marsiglia e Amburgo).
Il numero 2 sarà un altro francese, Luca Van Assche (classe 2004, numero 66), reduce da una stagione solidissima (vittorie nei challenger di Pau e Sanremo, quarti di finale nel 500 di Amburgo) nella quale ha scalato oltre 100 posizioni in classifica. Scorrendo la classifica troviamo ancora Dominic Stricker (21 anni, numero 92): il talentuoso svizzero, già presente all’Allianz Cloud di Milano nel 2022, non è riuscito a esplodere definitivamente nel corso del 2023, nemmeno dopo un fantastico US Open (ottavi di finale raggiunti partendo dalle quali, sei vittorie totali nel torneo). I tifosi americani, orfani di Shelton, potranno consolarsi con Alex Michelsen (classe 2005, numero 99): il fresco vincitore del challenger di Knoxville (finale con Denis Kudla) si era fatto conoscere dal mondo del tennis grazie alla strepitosa finale raggiunta nell’ATP 250 di Newport (vittorie- ovviamente tutte contro pronostico- con Cressy, Duckworth, McDonald e Isner e sconfitta in finale con Adrian Mannarino).
Completano il quadro dei giovani partecipanti il serbo Medjedovic (classe 2003, numero 110 del mondo e talentoso pupillo di Novak Djokovic, che lo sostiene economicamente) e la wild card Abdullah Shelbayh (classe 2003, numero 188), il primo giordano della storia a entrare nel ranking mondiale. Medjiedovic dopo la semifinale raggiunta nell’ATP 250 di Astana ha perso tre partite consecutive ma nel corso del 2023 ha superato le quali al Roland Garros e a Wimbledon, ha vinto tre tornei challenger e ha inoltre raggiunto la semi anche a Gstaad (partendo dalle qualificazioni). Shelbayh ha invece recentemente conquistato il primo challenger della carriera (Charlottesville, finale con Crawford) e i primi ottavi a livello ATP (Metz, sconfitta con Sonego).