Oggi giornata di finale qua a Malaga; ma anche giornata istituzionale nella quale sono stati effettuati i sorteggi per le eliminatorie di febbraio ed è stata annunciata la sede delle Final 8 per il 2024: Malaga continuerà ad ospitare l’atto finale della manifestazione; la cerimonia era presentata da Mark Woodforde, il presidente del Davis Cup Committe uscente e grande doppista australiano degli anni ’90; abbiamo allora approfittato per porgli alcune domande, sia nella sua veste istituzionale, sia nella sua veste di grande tennista. Qui trovate le sue riflessioni sul tie odierno:
DOMANDA UBITENNIS SCANAGATTA: Mark, hai mai visto nessuno tirare forte come Sinner di dritto?
WOODFORDE: In questi giorni ho visto giocare il ragazzo finlandese, Otto Virtanen. Me ne avevano parlato bene e quando l’ho visto con i miei occhi sono rimasto a bocca aperta. Veramente uscivano delle cannonate dalla sua racchetta. Però certo Jannik ovviamente mi ha impressionato, il suo match con Djokovic è stata la partita del torneo. Non ho mai visto nessuno giocare con tanta violenza in maniera così consistente. Inoltre quello che impressiona è che genera questi colpi senza sforzo apparente; è puro timing, non percepisci forza bruta, è la sua capacità di essere completamente fluido nell’impatto.
DOMANDA UBITENNIS SCANAGATTA: Ti ha stupito la vittoria di Jannik di ieri?
WOODFORDE: Aver perso in finale a Torino forse è stato un vantaggio. Quella sconfitta ha fornito a Jannik e Darren ulteriori informazioni tattiche per giocare contro Novak. Mi è venuto in mente diverse volte, probabilmente ancora di più durante il doppio di ieri.
DOMANDA UBITENNIS BERTELLI: Che ne pensi di Jannik come giocatore di doppio?
WOODFORD: Avevo visto Jannik in doppio alcuni anni fa e pensavo, okay, forse dovrebbero guardare qualcun altro per il doppio. Ma vederlo giocare questa settimana in doppio, per me, è, sai, penso che Darren abbia probabilmente avuto una certa influenza a riguardo. Potrebbe non essere il tradizionale servizio e volée, ma sta usando il suo gioco per dominare sul campo di doppio. E stava colpendo con immensa potenza, come nel campo singolo. Era presente anche nel doppio ed è spaventoso per gli avversari dall’altra parte della rete, quando le palle vengono sparate così velocemente verso di te. Quindi, sì, è un ottimo punto di partenza per l’Italia. Penso che dovrebbe giocare più spesso il doppio, sia per consolidare l’attitudine per le partite di Davis, sia per migliorare come giocatore di singolo e guadagnare confidenza a rete. Ieri mi ricordo un paio di volle sbagliate, una in singolare di dritto e una in doppio di rovescio che mi hanno fatto male. Però si vede che è migliorato tanto e c’è anche probabilmente la mano di Cahill
DOMANDA UBITENNIS SCANAGATTA: Nel caso di arrivo al doppio decisivo chi vedi favorita? Italia o Australia?
WODDOFORDE: Io credo che gli australiani siano favoriti in doppio, se si dovessi arrivare al match decisivo. Comunque il doppio italiano è molto buono perchè si completano bene. Sonego era a suo agio a rete. Potrebbe non piacergli sempre essere lì, ma la combinazione di Jannick che colpisce da fondo e Sonego a rete che comunque era in grado di intercettare le volée era buona. Nella Serbia ieri non era così: Kecmanovic non era a suo agio a rete e Novak certamente non lo è. Quindi, per me, quello è stato davvero il fattore determinante ieri. Perché avevi un ragazzo sulla linea di fondo che colpiva forte la palla e preparava bene il gioco per Lorenzo per raccogliere le briciole, come diciamo noi (sparecchiava quello che aveva apparecchiato Sonego).