Il 26 novembre è un giorno storico per l’Italia del tennis, visto che nella prima serata italiana gli azzurri hanno conquistato la seconda Coppa Davis della loro storia. A margine dello straordinario successo dei ragazzi di Capitan Volandri, da Malaga è intervenuto anche Angelo Binaghi, presidente della FITP, che ha voluto dedicare l’insalatiera ad una persona per lui molto speciale.
“Siamo diventati vecchi. Voglio fare un pensiero a Fognini, che intanto ha vinto un Challenger battendo due giocatori spagnoli molto forti” – ha dichiarato il presidente FITP a Sky Sport. “Non poteva essere qui oggi, ma non possiamo dimenticare quello che ha fatto lui per questa Nazionale, quando non avevamo ancora i campioni di oggi. Con la vittoria odierna torna vicino ai primi 100, abbiamo bisogno di Fognini e del contributo che ci può dare ancora“.
È stata la vittoria di un gruppo molto unito che, come spesso si è sentito in questi giorni, per tutti è come una famiglia. “Volandri ha prima di tutto creato un gruppo di amici anche contro il mio parere, io credo che debbano sempre giocare i più forti anche se fanno a cazzotti tra di loro. Se c’è un capitano però deve prendersi la sua responsabilità e andare fino in fondo. Oggi Matteo Arnaldi giocando male ha tirato fuori energie impensabili per i suoi amici e compagni di squadra. Fosse stato un torneo individuale, avrebbe perso per come ha giocato. Questa Coppa Davis è stata vinta da un gruppo unico di amici“.
Spazio, poi, anche per alcune belle parole su Jannik Sinner e per una frecciatina nemmeno troppo velata al presidente del CONI Giovanni Malagò. “È una bella storia. Io mi ricordo quello che i giornali dicevano due mesi fa, quando Jannik ha detto che non sarebbe venuto a giocare la Coppa Davis a Bologna. Mi ricordo quando sono venuto in conferenza stampa e mi chiedevate tutti se ero sicuro che Jannik sarebbe venuto a Malaga. Io dissi di sì. Lo conosco da quando era ragazzino e so quali sono i suoi valori e la sua voglia di diventare numero uno del mondo. Credo che adesso sia anche il momento delle dediche e allora la dedica va al Ministro dello Sport, che ha preso un aereo ed è venuto a rappresentare il Governo qui.
Mi sarebbe piaciuto poi dedicare questa Coppa a mio padre che non c’è più. E poi penso a Gianni Petrucci. Nel 2005 noi siamo retrocessi in Serie C di Coppa Davis. C’era chi voleva linciarci, ma lui ci difese e ci disse di andare fino in fondo. Un’altra dedica va anche a Giovanni Malagò, l’attuale presidente del CONI, che in questi mesi non ha mai trovato il tempo di farci i complimenti per quello che stavamo facendo. Da lui mai un elogio, che caduta di stile. Credo che ora il tempo lo troverà“ – ha concluso Binaghi.