Flavio Cobolli nel suo primo match alle Next Gen ATP Finals ha battuto la terza testa di serie, lo svizzero Dominik Stricker col punteggio di 4-2 3-4(7) 4-1 4-2. Un risultato straordinario, sorprendente nelle dimensioni, per il 21enne tennista romano. Ne parliamo, come al solito, con babbo Stefano che, ricordiamolo, è anche il suo coach.
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Buongiorno Stefano, una partita strepitosa contro Stricker in cui Flavio ha impressionato per la sua maturità : 11 palle break annullate su 12 a fronte di 4 su 5 trasformate e 9 killer point su 10 conquistati (il punto che si gioca sul 40-40).
La partita mi è piaciuta molto. Sapevamo come fosse complicatissima, soprattutto per la forza dell’avversario che giocava sulla sua superfice preferita. E siamo consapevoli che giocare nelle condizioni preferite ti dà tranquillità, soprattutto sui punti importanti. Ero molto preoccupato per questo, ma sapevo anche che in genere Flavio riesce sempre a cavarsela, cioè è comunque in grado di fare la sua partita.
Stricker è sembrato leggermente sottotono.
Certo, e questo ci ha sicuramente favoriti, ma sono contento perché Flavio ci ha creduto da subito. E non era facile perché questo è un torneo particolare, con regole tutte sue. Ma lui è riuscito ad essere sempre mentalmente molto presente, al netto di qualche errore nei momenti importanti, gestendo magnificamente le palle break e i killer point.
Se ho capito bene avevate previsto una partita di sacrificio, pronti però ad accelerare non appena si fosse presentata l’occasione.
Non so se l’abbiamo impostata come partita di sacrificio (ride, ndr), anche se è normale che per come gioca Flavio, con percentuali al servizio ancora al di sotto della media di un top 100, lui i punti li deve fare da fondo. Così le sue finiscono per essere tutte partite di sacrificio (ride ancora, ndr). Diciamo che in realtà la partita l’abbiamo impostata sulla risposta, colpo sul quale gli ho chiesto di essere molto determinato. Infatti un giocatore come Stricker può andare in difficoltà se vede tornare molte palline che lo costringono a giocare tanto da dietro. Per me il fulcro della partita era proprio impedirgli di prendere in mano il pallino del gioco e Flavio è stato molto bravo a prestare la massima attenzione proprio come gli avevo chiesto.
Immagino che Flavio sia molto contento.
Sicuramente sì, come sempre succede quando vinci delle partite da sfavorito. Poi l’ha aiutato molto il fatto di avere al seguito la famiglia e gli amici più cari. Il che indubbiamente aumentava la sua pressione, ma anche la gioia per aver vinto davanti a tante persone care.
Mercoledì vi tocca la prima testa di serie, il francese Arthur Fils (vittorioso nel primo match contro Nardi dopo una lunga lotta).
Fils è un giocatore totalmente diverso da Stricker. Molto forte ma probabilmente con meno tennis rispetto allo svizzero che invece ha tutte le possibilità di diventare un top player se migliorerà da un punto di vista fisico. Il fisico è invece proprio il punto forte del francese che ha meno doti tecniche, meno servizio e meno soluzioni in generale. E’ però molto tonico fisicamente e soprattutto forte di testa, tanto che è già arrivato ad essere n.36 del mondo. Paradossalmente quindi potrebbe essere una partita più semplice da un punto di vista tattico, ma non a livello mentale. Domattina ci penseremo su e faremo il punto con Flavio, senza però riempirgli la testa con troppe cose. E’ sufficiente focalizzare la nostra attenzione su una o due cose su cui concentrarsi al meglio.