Il 2023 di Lorenzo Musetti è stato piuttosto altalenante, con qualche buon risultato alternato da prestazioni opache e strisce di sconfitte consecutive non degne di un talento sconfinato come il suo. Il carrarino e il suo team, alla vigilia e durante la stagione, avevano spesso dichiarato come l’obiettivo di quest’anno fosse entrare in top10. Un traguardo certamente molto ambizioso, che però non si è (ancora) realizzato, complici diversi cambiamenti nella vita di Musetti.
Nella prossima primavera, infatti, Lorenzo diventerà papà insieme a Veronica Confalonieri, con cui ha trascorso una settimana di meritato riposo alle Maldive. Un figlio stravolge la vita di chiunque, figurarsi quella di un tennista che, quando gioca, non è di fatto mai a casa, essendo sempre in giro per il mondo.
È dunque immaginabile che l’attuale n°27 del ranking – che ha mantenuto sostanzialmente invariata la sua posizione in classifica, avendo chiuso il 2022 da n°23 ATP – si prenderà una piccola pausa dal tennis al momento della nascita del suo piccolo Ludovico. È probabile che questa si verifichi all’inizio della finestra di stagione su terra battuta, la superficie prediletta del toscano e sulla quale ha ottenuto i risultati più significativi nell’annata appena conclusa. Un figlio, però, ha la precedenza su tutto.
Dopo aver analizzato modi e tempi in cui Jannik Sinner può puntare a ritoccare ancora la sua classifica, faremo lo stesso per Lorenzo Musetti. Lasciamo qui anche il link all’analisi svolta a dicembre 2022, in modo da avere sempre a portata di mano un riferimento tangibile per confrontare le ultime due annate di Lorenzo. Di seguito la provenienza dei 1470 punti del n°27 del mondo:
- Slam: 19,7% (290/1470)
- Masters1000: 28,9% (425/1470)
- ATP500: 27,6% (405/1470)
- ATP250/United Cup: 23,8% (350/1470)
Lorenzo Musetti, dove si può migliorare nel 2024
Ad eccezione della finale raggiunta in United Cup, in cui comunque ha raccolto quattro vittorie contro giocatori fuori dai primi 150, l’inizio e la fine di 2023 per Musetti sono stati da dimenticare (ragionando esclusivamente a livello di risultati personali e senza considerare la gioia immensa della Coppa Davis). Non tutti i mali, tuttavia, vengono per nuocere: ciò significa che nei primi tre mesi dell’anno Lorenzo avrà soltanto da guadagnare. Tra gennaio, febbraio e marzo, infatti, il n°2 d’Italia difende soltanto 90 punti, per intenderci gli stessi che potrebbe mettere insieme con un’eventuale semifinale nel primo torneo cui parteciperà nel 2024, l’ATP250 di Hong Kong.
Questo perché tanto i risultati raggiunti a febbraio sulla terra sudamericana quanto i venti punti derivanti dalle uscite al primo turno ad Indian Wells e Miami (così come Madrid) rientrano nei non-countable tournaments, vale a dire quei tornei che vengono scartati dall’ATP nella compilazione della classifica. È altrettanto evidente, tuttavia, che in caso di risultati positivi al Sunshine Double quei punti verrebbero ovviamente conteggiati. A far loro spazio sarà qualche altro score peggiore raccolto negli ultimi dodici mesi.
Sarà poi fondamentale migliorare i risultati negli Slam, dove nel 2023 ha raccolto due primi turni e un terzo turno. Chissà che poi, magari proprio nella sua Parigi, non possa arrivare il primo quarto di finale in carriera a livello Major, visto che sul rosso l’azzurro è indubbiamente uno dei migliori al mondo.
I primi tre mesi per tornare a splendere
Ciò premesso, l’anno del 2002 di Carrara partirà come detto ad Hong Kong, dove sarà n°6 del seeding. Pur essendo un ‘250’, come spesso capita ad inizio stagione sarà un torneo molto competitivo, cui prenderanno parte cinque top25 che saranno anche le prime cinque teste di serie: Holger Rune, Karen Khachanov, Francis Tiafoe, Francisco Cerundolo e Jan-Lennard Struff.
Per Musetti sarà importante cercare di spingersi subito lontano per salire di qualche posizione. Il n°24 di Sebastian Korda dista attualmente solo 60 punti e sarebbe molto importante raggiungerlo. All’Australian Open, infatti, i giocatori compresi tra il 25° e il 32° posto avranno sulla loro strada le prime otto teste di serie già al terzo turno, mentre quelli tra il 17° e il 24° soltanto agli ottavi (al terzo turno affronterebbero un giocatore tra il n°9 e il n°16). L’obiettivo per il primo Slam dell’anno dovrà essere quello di vincere almeno due partite, mentre approdare alla seconda settimana sarebbe già un ottimo traguardo.
Considerata l’esperienza davvero poco redditizia sulla terra sudamericana, il febbraio del carrarino sarà tutto in Europa, per cercare di raccogliere un po’ di punti preziosi in un paio di ‘250’ e nel ‘500’ di Rotterdam. Anche dall’accoppiata Indian Wells + Miami potranno arrivare risultati importanti, a patto che Lorenzo ci sia o meno in Florida per via della già citata paternità.
La terra per consolidarsi e puntare anche più in alto
Vista la quantità davvero minima di punti da scartare nei primi tre mesi dell’anno, Musetti potrà lavorare con serenità per riacquisire gioco e fiducia che tante soddisfazioni gli avevano portato sul cemento a fine 2022. Tutt’altro che utopico, dunque, ipotizzare un suo rientro in top20 già a marzo/aprile, magari aspirando anche a migliorare il best ranking di n°15.
La parte di stagione su terra battuta sarà quella più pesante per Muso in termini di classifica perché è quella su cui ha più punti da difendere. Ad aprile 2023 sono arrivati tre quarti di finale consecutivi tra Marrakech, Montecarlo e Barcellona, che gli hanno portato in dote 405 punti, oltre un quarto del totale. Se riuscisse a confermarsi a queste alture – magari vincendo un paio di partite anche a Madrid, dove ha solo da guadagnare – Lorenzo potrebbe affrontare con maggior tranquillità gli ultimi due (momentanei) appuntamenti sulla terra, quelli per lui più importanti: gli Internazionali d’Italia e il Roland Garros.
Da Londra a New York, con un’altra tappa a Parigi
Quest’anno poi, per la prima volta in carriera, il n°27 del mondo ha anche ottenuto buoni risultati sull’erba, conquistando i primi successi sul verde e mettendo insieme due quarti di finale (Stoccarda e Queen’s), venendo poi fermato al terzo turno a Wimbledon da Hubert Hurkacz. Il tennis dell’azzurro, fatto di tante variazioni, può essere molto pericoloso sui prati e i risultati del 2023 lo dimostrano.
Piuttosto importante poi, più per la fiducia che per il ranking, sarà anche la nuova (breve) parentesi su terra, in preparazione ai Giochi Olimpici. In piena estate europea si tornerà nel tempio del Roland Garros, dove Musetti – che nel frattempo speriamo sarà tornato tra i primi 15 – potrà certamente dire la sua, beneficiando magari di un cammino inizialmente più soft in quanto testa di serie.
Senza un attimo di respiro si torna poi negli Stati Uniti, dove l’auspicio è di essere anche un po’ più fortunati nei sorteggi. Tanto a Toronto quanto a Cincinnati, infatti, il carrarino si è dovuto arrendere a Daniil Medvedev. Allo US Open, ultimo Major della stagione, con un ranking più alto si può pensare alla seconda settimana, che dovrebbe essere un po’ il traguardo di riferimento per tutti gli Slam. Se poi scappasse anche il primo quarto Slam in carriera, unito magari a qualche buon piazzamento nei Masters1000, ecco che il sogno top10 potrebbe realisticamente tramutarsi in obiettivo.
La finestra asiatica e l’indoor europeo per concludere al meglio
Né Musetti né Tartatini – che in alcuni tornei del 2024 verrà affiancato anche da Corrado Barazzutti – hanno mai nascosto che entrare tra i primi dieci sarebbe un grandissimo traguardo, comunque alla portata per il tennis che Lorenzo è in grado di esprimere quando è in fiducia. Lo step più importante, tuttavia, dovrà essere compiuto a livello mentale, per arrivare a vincere anche quelle partite in cui tutto sembra girare storto.
In tal senso, la responsabilità di diventare genitore così giovane potrebbe essere d’aiuto anche sul campo da tennis. In Cina il n°2 d’Italia ha raggiunto una buona semifinale a Chengdu e gli ottavi al super competitivo torneo di Pechino, stoppato da Carlos Alcaraz. Dal finale di stagione si può ottenere ancora tanto, visto che ad ottobre e novembre saranno soltanto venti i punti da difendere. I margini per tornare al top ci sono tutti: ora tocca al diamante azzurro sgrezzarsi e tornare dove gli compete.
I 1470 punti ATP di Lorenzo Musetti mese per mese
Di seguito, ricapitolati torneo per torneo, vengono ripartiti i 1470 punti ATP di Lorenzo Musetti, raccolti negli ultimi 11 mesi (tra parentesi, in ordine: competizione, turno raggiunto, data di scadenza nel 2024):
- Gennaio: 80 (United Cup, finale, 07/01/2024) + 10 (Australian Open, primo turno, 28/01)
- Febbraio: /
- Marzo: /
- Aprile: 45 (Marrakech, quarti di finale, 08/04) + 180 (Montecarlo, quarti di finale, 15/04) + 180 (Barcellona, quarti di finale, 22/04)
- Maggio: 90 (Roma, ottavi di finale, 20/05)
- Giugno: 180 (Roland Garros, ottavi di finale, 10/06) + 45 (Stoccarda, quarti di finale, 17/06) + 90 (Queen’s, quarti di finale, 24/06)
- Luglio: 90 (Wimbledon, terzo turno, 15/07) + 90 (Bastad, semifinale, 22/07) + 90 (Amburgo, quarti di finale, 29/07)
- Agosto: 90 (Canada, ottavi di finale, 12/08) + 45 (Cincinnati, secondo turno, 19/08)
- Settembre: 10 (US Open, primo turno, 09/09) + 90 (Chengdu, semifinale, 23/09) + 45 (Pechino, ottavi di finale, 30/09)
- Ottobre: 10 (Shanghai, primo turno, 14/10)
- Novembre: 10 (Parigi Bercy, primo turno, 04/11)