Il 2024 sarà la stagione di diversi rientri sia nel circuito ATP sia in quello WTA. Partendo da Rafael Nadal, passando per Angelique Kerber ecco che tra i nomi che saranno protagonisti di questo inizio di stagione vi è la giapponese Naomi Osaka.
A qualche mese di distanza dal parto, la tennista giapponese è pronta a qualche giorno di vacanza prima dell’inizio della nuova stagione. Allenamenti intensi in vista dell’esordio stagionale previsto per il torneo di Brisbane in Australia.
Manca poco al suo ritorno in campo dopo 15 mesi. L’ultimo match disputato dalla giapponese risale al WTA 250 di Tokyo del 2022, nel quale si ritirò al secondo turno prima di scendere in campo contro Beatriz Haddad Maia.
Gravidanza che, tuttavia, non è stata facile per Naomi. Delle difficoltà del parto, dello stress mentale e della voglia di tornare in campo, la giapponese ha parlato in una intervista rilasciata a InStyle.
Un periodo complicato quello della maternità che ha portato la tennista giapponese a dichiarare: “Ho scritto un testamento”. Una reazione forte ad una situazione difficile da gestire che l’ha portata a pensare alla morte: “Ho sempre pensato che se avessi scritto un testamento, allora mi sarebbe potuto accedere qualcosa di grave”.
La quattro volte campionessa Slam ha sottolineato le difficoltà per una donna in quel periodo con lo stress che è costretta a sopportare: “Non credo che le persone sappiano quanto sia dura la gravidanza; nessuno ne parla davvero così tanto“, ha dichiarato Osaka. “Nausea mattutina, aumento di peso, solitudine. Pensi: Oh, è un bellissimo viaggio, ma è un po’ duro.”
Oltre allo stress mentale sono arrivate i problemi fisici. Non è stata una gravidanza facile quella di Osaka. La giapponese è risultata positiva allo streptococco di gruppo B, un’infezione batterica che colpisce diversi milioni di donne incinte ogni anno e che può essere trasmessa ai loro bambini.
Questa situazione medica ha portato Osaka a entrare in un vortice di pensieri negativi, pensando anche a quanto successo all’atleta statunitense Tori Bowie, morta in seguito a difficoltà respiratoria ed eclampsia, un grave disturbo correlato all’ipertensione durante la gravidanza. Situazione che ha portato la giapponese a sentire diverse neomamme, preoccupata dai problemi che colpiscono le donne di colore in maternità. Osaka con candore ammette: “Stavo iniziando a dare di matto”.
Non solo la gravidanza anche l’esperienza del parto è stata complicata per Osaka. “C’erano così tante cose di cui non ero a conoscenza“, dice la giapponese. Il giorno in cui si sono rotte le acque Osaka è corsa in ospedale. Arrivata in ospedale prima gli antibiotici per l’infezione allo streptococco, poi una reazione allergica ad un farmaco per indurre il parto. Esperienza complicata lontana da quella che aveva sentito nei corsi preparatori al parto. Alla comunicazione dei medici di spingere il bambino il più velocemente possibile, “ricorderò per sempre le sensazioni di quel momento. Il peggior dolore della mia vita“, dice Osaka. “E so che se supererò tutto questo, tutto il resto sembrerà molto facile.”
Alla fine ad inizio luglio Naomi Osaka ha dato alla luce la piccola Shai, (che in ebraico significa dono) scoprendo poi che il cordone ombelicale era stato avvolto attorno al collo di sua figlia. “Ci fu un enorme periodo di adattamento”, spiega Osaka. “Mi ha cambiato la vita in un giorno. Dal momento in cui torni a casa dall’ospedale, tutto è diverso.”
Adesso è il momento di ritornare in campo ma Osaka sottolinea la sua fortuna nel poter rientrare nel momento da lei ritenuto più opportuno “Ho la fortuna di avere il sostegno per tornare a lavorare alle mie condizioni, con i miei tempi. Molti genitori americani non hanno questa possibilità, ma tutti la meritiamo. Ciò mi ha sicuramente motivato a parlare apertamente della mancanza di congedo retribuito e a sostenere le nuove mamme in questo paese”.
Osaka più volte in passato non ha avuto timore ad esprimere le sue opinioni, da Black Lives Matter alla tematica della salute mentale per gli sportivi. La giapponese ha collaborato con Modern Health nel ruolo di investitrice e sostenitrice per la creazione di una piattaforma per parlare di salute mentale a livello globale. “Voglio solo che le persone parlino di [salute mentale] e non si vergognino. Occorre normalizzare la cosa”,
La giapponese ha chiaro il suo obiettivo per il ritorno in campo: lottare per tornare ad essere una campionessa. Per questo Osaka ha ripreso a lavorare con Wim Fissette. “Non voglio tornare se non riesco a giocare ad un certo livello.”
Tennis ma non solo. Osaka continua ad essere coinvolta in diversi ambiti. La giapponese è, infatti, al timone di una serie di società, tra le quali sua talent company Evolve ed è anche comproprietaria del Miami Pickleball Club, una squadra professionistica che gioca nella Major League Pickleball.
Osaka ammette di aver passato le prime settimane di maternità a preoccuparsi del suo ruolo di mamma, se ne sarebbe stata all’altezza. “Le mamme sono supereroine“, dice la giapponese pensando al suo passato. La sua famiglia si è trasferita dal Giappone negli Stati Uniti quando Osaka aveva tre anni. La madre si è presa cura di lei e sua sorella, lavorando ben oltre il dovuto, a volte dormendo nella sua macchina per garantire il meglio per le sue figlie. Osaka ha ammesso che all’epoca praticava tennis con grande intensità perché voleva aiutare la madre. Voleva che smettesse di lavorare così duramente. “Non riesco proprio a immaginare quanto sia stato stressante. Ha fatto di tutto per me e mia sorella”, dice Osaka.
Ora si divide tra il campo e la vita familiare, anche grazie al supporto del compagno Cordae. Dopo le prime difficoltà (qui un piccolo esempio ), Osaka adesso è piena di energia. “Onestamente, mi sento abbastanza bene.”
Gli allenamenti vanno avanti e non ci resta che vedere in che condizioni la nuova Osaka si presenterà in Australia, tutti i suoi fan sperano sia di nuovo pronta per ritornare al ruolo di campionessa.