Mancano ormai poco meno di due mesi al nuovo capitolo del caso giudiziario che ha come protagonista la tennista romena Simona Halep. Nel settembre 2023 la trentaduenne nata a Costanza è stata squalificata per quattro anni da un Tribunale Indipendente in seguito a delle violazioni legate alla tematica del doping, in particolare l’assunzione di una sostanza dopante (roxadustat) e ad irregolarità relative al suo passaporto biologico.
La sospensione di Halep è datata 7 ottobre 2022 e in base all’ultima sentenza dovrà scontare la sua pena sino al 6 ottobre 2026. È di due giorni fa la notizia che il Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS) di Losanna discuterà del suo caso durante le udienze che si terranno tra il 7 e 9 febbraio 2024.
L’obiettivo di Halep sarà quello di dimostrare la sua innocenza. E di questo ha parlato in esclusiva al giornalista di Euronews Tokunbo Salako, negli studi di Parigi.
Ormai è passato più di un anno dall’ultima volta che Simona Halep ha calcato un campo da tennis. Sconfitta al primo turno dello US Open dall’ucraina Snigur. È passato il tempo ma il trauma è ancora vivo: “Ogni giorno è stato molto doloroso, ricco di emozioni, ma che fanno male. So di non aver fatto nulla di male e so di essere pulita. È stato uno shock per me ricevere la lettera secondo cui il mio test delle urine, solo il test delle urine, è risultato positivo ad una quantità molto bassa di una sostanza vietata”
Halep ribadisce quanto questa decisione le abbia fatto male e che la risonanza a livello mediatico non le è stata di aiuto: “Sono stata sempre contraria al doping e ne ho parlato ad alta voce di questo problema per questo non mi è passato per la mente di fare una cosa del genere. È stato uno shock. Dal punto di vista emotivo è stata dura, un peso enorme da portare sulla mia schiena. Il fatto che se ne sia parlato così tanto ha influito, senza alcun dubbio, molto sulla mia salute mentale”.
Nonostante la situazione difficile, Halep ha sottolineato il supporto di fan: “Il sostegno è stato incredibile. I fan mi sostengono incondizionatamente e significa molto per me. È molto importante vedere che la gente, anche se sto affrontando il momento peggior della mia vita come atleta, sa che sono pulita. Ho ricevuto tonnellate di messaggi di supporto e la cosa più importante è che non ho mai incontrato una persona che mi abbia detto qualcosa di negativo. Questo mi ha dato la forza di continuare a lottare ogni giorno, di dimostrare che non ho fatto nulla di male.”
Sostegno che Halep sottolinea sia arrivato anche da coloro che nella vita di tutti i giorni sono avversarie: “Anche altre giocatrici hanno mostrato il loro supporto e l’ho veramente apprezzato. Significa molto per me. Ci affrontiamo in campo ma ora che sono nella situazione peggiore della mia vita, loro sono lì e ti sostengono. Ho avuto un grande sostegno anche da parte delle leggende del tennis e ne hanno parlato anche pubblicamente. Tutto questo mi aiuta a rimanere forte in questi momenti difficili e a lottare per riabilitare il mio nome”
Sulla sentenza del Tribunale e le accuse di aver assunto intenzionalmente il farmaco vietato: “È chiaro che si è trattato di una contaminazione. Tre giorni prima del test delle urine risultato positivo, sono risultata negativa sia al test del sangue sia a quello delle urine. Mi è stato detto fin dall’inizio che si trattava di una quantità molto bassa di questa sostanza vietata e in quei tre giorni non avrei potuto doparmi. Non era la mia intenzione quella di fare qualcosa di sbagliato o di irrispettoso nei confronti di questo sport, perché ho dedicato la mia vita al tennis. I miei principi non sono questi, quindi non ho mai pensato di imbrogliare”.
La tennista romena ha ben chiaro su cosa si baserà la sua difesa: “Due cose. La contaminazione, credo sia un punto molto forte a mio vantaggio. E poi il sangue. Ho fatti moltissimi test e sono risultati tutti negativi. Non hanno mai trovato nulla che non andasse nei miei campioni. Grazie a queste due cose ho fiducia nella decisione del TAS”
A seguito della positività, sono arrivate critiche verso il suo team e in particolare Mouratoglou. L’ex coach si è anche assunto le sue responsabilità ammettendo il loro errore come team.
I due non si parlano ormai da mesi e Halep non ha gradito l’atteggiamento tenuto da una persona di cui si fidava. “È vero lui ne ha parlato, ma vorrei che lo avesse fatto un po’ prima. Ho smesso di lavorare con la sua accademia già da un po’ di tempo. È solo che quando mi sono trovata in questa situazione è stato difficile gestirla perché ho sempre avuto fiducia nei miei team e in tutti coloro con cui ho lavorato. Ho sempre ritenuto che con la fiducia si avessero maggiori possibilità di rendere al massimo. Sono sempre stata aperta a imparare dalle persone. È per questo che le assumi, perché hai bisogno di informazioni, di migliorare. Ho sempre avuto fiducia in ciò ma adesso la mia fiducia si è un po’ incrinata. In futuro non so se potrò fidarmi di nuovo”
La decisione del TAS avrà un peso rilevante per il futuro di Halep. Una sentenza a lei avversa sancirebbe la fine della sua fine da tennista secondo la stessa campionessa romena: “Quattro anni sono tanti vista la mia età. Per una atleta che ha fatto questa attività ogni giorno per 25 anni e ha dedicato la sua vita al tennis e allo sport, non so come sarà, ma una squalifica di quattro anni sarebbe una catastrofe e non so come la gestirei. Probabilmente sarebbe la fine della mia carriera. E per qualcosa che non ho fatto e di cui non sono colpevole, è ancora più catastrofico.”
Se la sentenza fosse a suo favore il sogno è tornare a Parigi per le Olimpiadi: “So che non ci sono grandi possibilità, ma è un sogno. A Parigi ho vinto il Roland Garros Junior. Tutto è iniziato molto presto per me ma sarà fantastico tornare in campo a prescindere da tutto. Voglio solo tornare in campo, perché il posto che mi appartiene e sento di volerlo fare di nuovo”