Delineata la finale dell’ATP 250 di Auckland: la giocheranno Taro Daniel e Alejandro Tabilo, e in ben pochi avrebbero pronostico un ultimo atto tra questi due protagonisti. Vediamo come sono andate le due semifinali.
T. Daniel b. [1] B. Shelton 7-5 7-6(9)
Il numero 74 del ranking ATP Taro Daniel ha ottenuto l’accesso alla seconda finale della carriera nel circuito principale, a sei anni di distanza dal trionfo sulla terra di Istanbul vidimato dal successo sul tunisino Malek Jaziri, dopo aver superato nella semifinale della parte alta del tabellone dell’ASB Classic di Auckland la testa di serie n. 1 Ben Shelton.
Per il tennista giapponese il 7-5 7-6(9) inflitto al semifinalista dello US Open 2023, score finale raggiunto non appena si è entrati nella terza ora di gioco (2h01‘), ha rappresentato solamente la quinta vittoria contro un Top 20 da quando è professionista.
“È sempre difficile giocare contro Ben [Shelton, ndr] perché non ti dà molto ritmo. La sua palla è molto ficcante e la questione viene risolta da chi per primo riesce a mettere un po’ più di pressione. Il tie-break è stato un vero e proprio duello” ha commentato a bordo campo il giocatore nipponico, dopo il passaggio all’ultimo atto del torneo neozelandese.
Se riavvolgiamo il nastro all’edizione 2023 del ‘250’ situato nel Nord della Nuova Zelanda, e preparatorio al primo Slam della stagione, per il 30enne nativo di New York si tratta di un notevole ribaltamento in termini prestazionali oltre che di risultati effettivi. Taro infatti partecipò all’ATP di Auckland anche un anno fa, tuttavia il suo rendimento non fu per nulla positivo: venne addirittura estromesso al primo turno delle qualificazioni dal carneade di casa Ajeet Rai, allora collocato alla piazza n. 470 delle classifiche mondiali.
La grande differenza nel match vinto a discapito del mancino di Atlanta è da riscontrare nelle percentuali al servizio, dove Daniel ha fatto meglio del suo avversario sia per punti vinti sulla prima (81%) che per l’efficacia nel trasformare in quindici la seconda (62%). Inoltre l’ex n. 64 ATP, Best Ranking fatto registrare ad agosto 2018, si è rivelato anche estremamente cinico e freddo nel cancellare senza patemi tutte e tre le palle break offerte al suo rivale nell’intera partita.
Esce così di scena ad un solo passo dalla sua seconda finale ATP, dopo il successo ad ottobre 2023 nel cinquecento di Tokyo battendo Karatsev nello scontro per il titolo, il classe 2002 statunitense nonché figlio d’arte. Nonostante Shelton avesse vinto entrambi i precedenti, tra cui la palpitante sfida a Wimbledon 2023 decisa al quinto set, questa volta nella notte italiana il cemento neozelandese non gli ha sorriso.
A. Tabilo b. [6] A. Fils 6-2 7-5
Dalla metà bassa del main-draw, invece, ad uscire fuori dalla bagarre e prendersi un posto in finale è stato il mancino cileno Alejandro Tabilo. Il n. 82 al mondo ha sorpreso il finalista alle Next Gen Finals di Jeddah Arthur Fils (sesta testa di serie), superandolo per 6-2 7-5 in quasi due ore di gioco – 1h49‘ – frantumando 6 dei 7 break point concessi al nuovo prodigio del tennis francese.
Il 26enne nativo di Toronto con questa qualificazione all’atto conclusivo di Auckland ha scritto non soltanto una pagina della propria personale storia tennistica ma ha anche dato una bella rinfrescata ai libri impolverati del tennis cileno, che non vedeva un proprio adepto raggiungere una finale sul cemento del Tour maggiore persino da Fernando Gonzalez alle Olimpiadi di Pechino 2008: il finalista un anno prima a Melbourne si “accontentò” della medaglia d’argento, l’oro se lo aggiudicò Rafa Nadal. Sono trascorsi 16 anni da allora.
Per il n. 2 cileno dietro a Nicolas Jarry, l’ottenimento della finale è il culmine di una settimana magnifica e che potrebbe ancora regalargli ulteriori gioie: difatti prima ancora di giocare l’ultima partita del torneo, comunque vada guadagnerà 24 posizioni – attualmente nella classifica live figura al 58° posto -. Ora però l’obiettivo è spingersi oltre, alla seconda finale della carriera dopo il KO con Ramos Vinolas a Cordoba 2022, e centrare il tanto agognato primo sigillo ATP.