[19] C. Norrie b. [Q] G. Zeppieri 3-6 (4)6-7 6-2 6-4 6-4
Peccato, veramente peccato. Ci è andato vicinissimo. Perdere così fa tanto male, ma Giulio Zeppieri deve essere orgoglioso dell’Australian Open che ha disputato. A Melbourne Park l’avventura del mancino romano si conclude al secondo turno subendo la rimonta da un vantaggio di due set, per 3-6 (4)6-7 6-2 6-4 6-4 al termine di 3 ore e 30 minuti di gara, per mano di Cameron Norrie.
Ha sfiorato il primo terzo turno Slam della carriera, ci ha abbagliati nei primi due set con una straordinaria prova di arroganza agonistica spiattellando bordate devastanti per far leva sulla propria maggiore pesantezza di palla. E’ stato aggressivo, è stato coraggioso, ha sempre determinato l’esito del punto con le sue scelte non restando mai incastrato in quel limbo di attesa passiva nella fuorviante speranza di un ipotetico regalo altrui. Ha sfondato la tempra britannica sfoderando un servizio degno del miglior Berrettini: 29 aces a fine partita per il 22enne azzurro, in particolare da annotare una grandissima resa della traiettoria al centro. Sembrava filare tutto liscio, con assoluta perfezione al servizio, in risposta, nei i colpi a rimbalzo. Ma dall’altra parte c’era pur sempre un Top 25, nel passato recente anche Top 10: e così dopo aver brillantemente strappato il tie-break del secondo set uscendo dalla sua confort zone, in seguito al primo passaggio di tensione giunto mentre serviva sul 5-4, il mancino di casa nostra ha visto i propri di sogni di gloria sfaldarsi parallelamente alle tre interruzioni per pioggia che hanno dato il là alla roboante salita in cattedra dell’ex n. 8 ATP.
Il britannico ha soverchiato l’andamento del punteggio tornando a far ammirare il suo tennis di eccezionale acume tattico e di discernenti capacità nella costruzione di un palleggio intenso a livello di profondità e angolazioni. Infine il crollo fisico del qualificato italiano, problema al flessore della gamba destra che ne ha compromesso irrimediabilmente la qualità degli spostamenti – da questo punto di vista le tre partite in più nelle quali e soprattutto la minore esperienza a gestire match 3 su 5 hanno visto il classe 2001 pagare dazio -, ha garantito il completamento della rimonta. Ai sedicesimi per la testa di serie n. 19 ci sarà Casper Ruud, anch’egli maratoneta e giustiziere al super tie-break dell’australiano Max Purcell.
Si trattava del secondo confronto diretto tra i protagonisti del match inaugurale di giornata sulla 1573 Arena: nel 2020 alle qualificazioni del torneo di casa a Roma, il ragazzo cresciuto a Latina perse 6-3 6-1.
Primo Set: Zeppieri spinge a tavoletta, miriade di vincenti e peso di palla superiore. Norrie non può nulla contro una qualità di gioco elevatissima e dalla disarmante efficacia
Una sfida fra mancini offre sempre spunti di interesse estremamente stimolanti: si sa perfettamente che nel tennis affrontare un giocatore non destrimano, costringe a doversi disimpegnare con soluzioni tecniche abitualmente non riscontrabili sul terreno di scontro. L’inizio di match di Giulio ricalca pedissequamente quanto brillantemente fatto già ammirare contro Lajovic al primo turno. Il mancinaccio azzurro gioca con scioltezza di braccio disarmante, una facilità abbacinante di produrre gioco creativo e geometrie architettate.
Prende costantemente in mano lo scambio, spinge dal centro del campo con appoggi stabili e lascia andare le mazzate: specialmente le castagne di dritto sono autentici frigoriferi ai quali si può far poco per replicare. Sulla diagonale destra sia Cameron che Zeppieri possiedono un rovescio bimane molto piatto con pochissima rotazione, ma in grado di restituire rimbalzi decisamente bassi e di generare angoli strettissimi. Per il 22enne romano, dunque, un avvio di gara fantastico, completamente in linea con il suo piano strategico: ossia aggredire forsennatamente senza remore per non dare mai la possibilità a Norrie di mettersi in ritmo.
In risposta, Zeppola va a tutta cercando il vincente piuttosto che far partire lo scambio poiché è consapevole che nel momento in cui il quindici superasse i tre colpi il favorito per conquistare il palleggio prolungato sarebbe inevitabilmente il britannico: tennista che grazie alle sue traiettorie più lavorate, ad esempio il dritto è molto più spazzolato del dirimpettaio italico e all’impatto è ben più carico di spin, è superiore a livello di frequenza ritmata da fondo. Ma se invece il tutto si risolve in pochi atti, le accelerazioni del n. 133 ATP hanno una potenza troppo più massiccia nello sfondare la fase difensiva avversaria.
E così pronti via ed è 3-0 “leggero”: un primo set di altissima qualità da parte di entrambi i protagonisti, ciononostante il semifinalista junior di questo torneo nel 2019 fa il vuoto menando come un fabbro. Giulio è bravissimo ad essere sempre padrone del proprio destino, la sua superiore velocità di palla gli garantisce di poter comandare con regolarità famelica: mettendosi nella condizione di avere tempo per spostarsi e giocare lo sventaglio di dritto con cui lascia di sasso un Cameron frustrato. Tra quarto e quinto game, ambedue recuperano dal 15-30 con l’italiano che rimonta concludendo meravigliosamente il turno di servizio aiutato da due splendidi aces.
La storia si ripete nei due successivi giochi, nuovamente vinti da chi serviva ribaltando lo score. Si arriva così sul 5-3, tremerà Zeppieri nel momento della verità? Macché a zero, tramortendo la risposta del 28enne nativo di Johannesburg con prime costantemente sopra i 210 kilometri orari che di conseguenza danno tantissimi punti gratuiti, il romano suggella una prima frazione perfetta: 6-3 in 33 minuti.
Secondo Set: San Servizio di Berrettiniana memoria, catenate che valgono 13 ace. Sul 5-4 in battuta per chiudere, Zeppieri subisce però la crescita di livello di Norrie salvo ritrovarsi emotivamente nel tie-break
Ad inizio secondo set, i problemi britannici non sembrano trovare risoluzione: conseguentemente pur avendo approcciato bene all’incontro, ritrovandosi un rivale straripante che lo sta surclassando di comodini rullanti, lentamente ed inesorabilmente comincia ad inciampare in qualche gratuito di troppo. Se proprio si vuole evidenziare un piccolo demerito nella prestazione di Cameron, il risultato è dipeso per ora quasi esclusivamente dai meriti azzurri, va rintracciato nella rapidità dei piedi: non riesce ad avere la consueta fluidità negli spostamenti arrivando con un attimo di ritardo all’impatto.
Break a freddo per Zeppieri anche nella ripresa agonistica, 2-0, prima di avere ulteriore riprova delle meraviglie tennistiche messe in campo da Giulio: quarto gioco, l’azzurro rientra dal 15-30 con un game perfetto dentro il game. Quattro ace consecutivi e 3-1 senza discussione alcuna. A questo punto strategicamente Norrie prova a fermare la partita e tentare di percorrere qualsiasi strada pur di frenare l’irruenza e l’arroganza agonistica del nostro: chiama medical time-out per un problema al polpaccio destro che si riverbera anche sulla caviglia. In verità, va detto, che pare averlo accusato già dopo il primissimo turno di servizio della sua partita: la testa di serie numero 19 ricadendo, dopo aver eseguito il movimento in battuta, aveva avvertito un leggero allungamento del muscolo.
Sta di fatto che dopo il trattamento si riprende da dove si era lasciato: si gioca sempre meno, il servizio di Zeppieri sta toccando vette inaudite e Berrettiniane. Scaglia martelli senza faticare minimamente, un impressionante rullo compressore che in 9 turni di servizio non ha concesso neppure una palla break e soltanto in un’occasione è stato costretto ai vantaggi – chiuderà la seconda frazione con 13 aces, ai quali vanno aggiunti i 3 del parziale apripista.
Il decimo però è quello più difficile, servire per salire 2 set a 0 non può non causare legittima tensione al giocatore romano: per la prima volta nel match, Cameron si guadagna opportunità di break. Anche un doppio fallo per Giulio a trascinare lo score sul 15-40, la prima se va con un ace, la seconda viene invece trasformata: un game in cui il semifinalista di Wimbledon 2022 è riuscito finalmente a far valere le sue qualità in contro balzo giocando con una profondità fino al quell’istante mai pervenuta. Gli scambi si allungano pericolosamente, il campione di Indian Wells 2021 rimettendo la palla negli ultimi centimetri di campo ha sottratto certezza al rivale impedendogli di avere il tempo necessario per spingere e accelerare.
In un amen la partita gira a livello psicologico e tattico. Zeppieri adesso fatica di più a coprire il campo, ma ciò che va sottolineato maggiormente è l’esponenziale crescita di livello del giocatore di origini neozelandesi: serve meglio, rispetto al primo set e alla prima parte del secondo, raccogliendo più punti diretti oltre ad essere più ficcante da fondo. Sul 6-5 Norrie e 15-30, il classe 2001 pare ormai sotto un treno: tuttavia, contrariamente a ciò che si potesse attendere, si rianima venendo fuori dagli scogli britannici da campionissimo, smorzata di dritto al cardiopalma giocata con maturità straordinaria a due soli punti dal perdere la frazione e poi drittone in corsa vincente tenendo botta alla costruzione del palleggio di Cam. Mette pure la solita prima, che incassa con puntualità matematica, trasportando la contesa al tie-break.
Qui se è possibile, Giulio alza ancora di più il proprio rendimento prestazionale: si va a prendere il secondo set contro un avversario che adesso esprime il massimo del suo potenziale, e lo fa uscendo dalla sua confort zone; il che è segnale di completezza e di passi da gigante compiuti verso un futuro roseo. Il primo mini-break è un regalo britannico che smarrisce in lunghezza un comodo dritto in avanzamento, è però il secondo vantaggio a favore dell’azzurro nel gioco decisivo – quello realmente determinante – a rivelarsi dal peso specifico più ingombrante: scambio che va per le lunghe e che Zeppieri fa suo in difesa con grande solidità. Dal 2-2 quattro punti in fila per il qualificato italico: i primi due set point li annulla Norrie in battuta ma sul 6-4 “ovviamente“ una catenata romana al centro chiude ogni discorso.
L’aveva in pugno, successivamente ha rischiato di vederselo scippare salvo rialzare il suo livello emotivo quando più serviva per sigillare anche il secondo set in suo favore: 7 punti a 4 per il 7-6 finale dopo 87 minuti di gioco, 2-0 Italia.
Terzo Set: Norrie adesso viaggia a vele spiegate, trova molta più profondità obbligando Zeppieri a doversi spostare tanto in orizzontale quanto in verticale con maggiore frequenza. Giulio inevitabilmente commette qualche errore di troppo
Nonostante alla fine abbia perso il parziale, tuttavia, il Cameron di questo frangente è ben diverso da quello del primo set. E’ più pericoloso accelerando con i fondamentali, in particolare verticalizza maggiormente il suo tennis per provare a togliere l’iniziativa all’azzurro che viene chiamato in avanti con tanta arguzia. Lo stile finora espresso da Zeppieri ha un coefficiente di difficoltà a dir poco elevato, poiché quando si colpisce sempre a tutto gas con un margine di errore così esiguo è logico attendersi un momento di appannamento con qualche gratuito in più da registrare, che gratuito in realtà non è visto che rispecchia i canoni identitari del 22enne romano.
Mentre dal canto suo il mancino di Sua Maestà prosegue sulla falsariga avviata dal decimo game del secondo, efficacia della battuta salita di colpi e maggiore controllo dello scambio: parte il terzo set e si materializza il terzo strappo in apertura, stavolta a firma britannica. Sul 2-0, 40-40 con Giulio fattosi rimontare dal 40-15 e pesantemente a rischio di subire il doppio break, si palesa uno scroscio a rompere le uova nel paniere di Cameron. La pausa dura all’incirca una decina di minuti, torna infatti il sole a fare capolino e la precipitazione si ferma: contemporaneamente però il vento già alzatosi parecchio nel secondo set aumenta a dismisura le sue ondate. Il blocco agonistico non pare aver irrigidito l’azzurro, anzi tutt’al più lo ha rinvigorito. Si toglie d’impiccio dai vantaggi con servizio micidiale e uno-due d’antonomasia, nel game successivo poi l’allievo di Sartori sale sul 40 pari in risposta ma l’ex Top 10 continua a condurre il punteggio senza offrire palle break (3-1). Nel sesto game, altra interruzione per pioggia: questa volta ci si ferma per un tempo superiore con i giocatori che rientrano negli spogliatoi per permettere che il campo venga asciugato.
Ancora una volta a ritornare meglio in campo è Giulio che prima rimane in scia e poi va ai vantaggi in ribattuta per la seconda volta consecutiva: il break point stavolta è realtà, ma purtroppo non viene concretizzato. Allora Zeppieri nel game che segue molla totalmente il servizio, che lo aveva tenuto aggrappato alla frazione, e continuando a vedere le sue armi spuntate subisce un altro break che pone il punto esclamativo sul terzo set. Cameron, che ha vinto il doppio dei punti risposta del rivale nel parziale, fa appena in tempo a servire per prolungare la partita al quarto che un’altra interruzione di piovasco tenore rimanda tutti al coperto: 6-2 in 39 minuti.
Quarto Set: problema al flessore della gamba destra per Zeppieri, il servizio e la superiorità sulla diagonale destra di Norrie hanno il sopravento
Una sospensione di oltre un’ora che probabilmente, considerando come si è concluso il set precedente, è stata propedeutica più per Zeppieri che per il n. 1 di Gran Bretagna. L’azzurro ha bisogno di rispolverare energie nervose e fisiche, è apparso un po’ usurato dal punto di vista atletico – d’altra parte ha disputato tre incontri in più nelle quali che per quanto molto rapidi, possono farsi sentire alla lunga nelle gambe -, per tornare a macinare accelerazioni funzionali ad evitare che Norrie possa tessere la sua tela di angolature profondissime variando altezza ed effetto dei colpi per stanare la resistenza italica e portare il nostro ad andare sistematicamente fuori giri. E’ innegabile inoltre evidenziare come le continue interruzioni e le conseguenti modifiche delle condizioni atmosferiche oltre che di gioco, hanno avvantaggiato il britannico e il suo tennis più sporco.
Svolto il classico warm-up, si ricomincia. Purtroppo l’andamento iniziale è quello del terzo set, Giulio sbaglia tanto nei colpi a rimbalzo ma soprattutto si gioca troppo: il n. 133 del mondo non riesce più come nei primi due parziali, a chiudere il punto velocemente alla seconda, terza accelerazione: questo a causa di due fattori concatenati tra loro, imprecisione nelle sbracciate per via dell’eccezionale profondità di palla di Norrie che ora non permette più a Zeppieri di poter comandare. Inevitabilmente poi tutto il comparo tecnico va a scatafascio: la prima non è più risolutiva come in precedenza, ottiene meno dal servizio senza trovare punti gratis.
Dall’altra parte Cameron adesso ha alzato il muro dell’attenzione, non soltanto gioca negli ultimissimi millimetri di campo ma pure il livello del contrattacco è stato affilato con dovizia. Il romano arriva tardi sulla palla, non ricerca l’esecuzione come dovrebbe. La partita non è più definibile tale, Zeppieri vuole uscire il prima possibile dallo scambio con soluzioni fuori misura, mentre il suo avversario quasi lo scherza costringendolo a scattare in avanti e a purgarlo nella gara di pittino.
L’atteggiamento di Giulio non rende ottimisti sulle sue prospettive, sta regalando sistematicamente un paio di punti in ogni game: quantomeno però il servizio torna a farsi sentire quando si era vicini alla resa definitiva, nel quinto gioco basti pensare che il 2001 romano torna a vincere un turno di servizio a zero addirittura dal nono del primo set. L’ex n. 8 mondiale da par suo prosegue comunque a macinare tennis di costrutto, affinato con attività celebrale di massimo rilievo, privo di sbavature: – solamente 4 unforced nell’intero terzo set – sul 4-2 è omaggiato da un dritto italico affossato in rete e poi dal settimo doppio fallo.
Il mancino azzurro tuttavia riesce a rimanere ancora a contatto ritrovando finalmente il suo formidabile dritto lungo riga che tanto gli aveva dato nei primi due parziali: al cambio campo richiede però l’intervento del fisioterapista per una contrattura al flessore della gamba destra, stanchezza che forse già lo aveva frenato negli spostamenti antecedentemente. I servizi non concedono più nulla e Norrie rimanda tutto al quinto e decisivo set nonostante 26 aces scagliati da Zeppieri – una media di poco superiore a 6 ace per set -. 6-4 in 44 minuti di gioco.
Quinto Set: Zeppieri ci prova ma non ne ha più, Norrie completa la rimonta
Dal terzo set in poi ciò che era stato un timore preventivo guardando a questa sfida è divenuto reale, ossia Cameron ha messo in evidenza la propria superiorità sulla diagonale destra da cui pone sempre le basi per entrare sottopelle al romano. Bisognerebbe anche sottolineare la radicale crescita nel rendimento alla battuta del n. 22 ATP, che finora ha messo a referto 15 aces oltre ad aver rettificato chirurgicamente la prima slice da sinistra. Nel primo game del set decisivo, Zeppieri si ritrova 15-30 ma risale la corrente grazie a corpose prime. L’azzurro anche complici le difficoltà fisiche sta provando a modificare il proprio spartito: tenta di sparigliare le carte giocando con più top-spin, alzando a periodi alterni la traiettoria esecutiva e cambiando ritmo con lo slice. Inoltre cerca di prendere la rete con più convinzione per accorciare gli scambi.
Tali cambiamenti mandano un attimino in confusione Norrie, che manca l’appuntamento con alcuni dritti: errori che rivitalizzano la risposta italica, specie il drittone in parallelo, ed ecco che arriva la prima palla break per l’azzurro dal sesto gioco del terzo set – la prima in assoluto nella frazione – ma la testa di serie in campo estrae dal cilindro il servizio vincente (2-2). Da qui alla fine, il passaggio al terzo turno verrà deciso da chi riuscirà ad essere più lucido e a rivelarsi cinico nel cogliere le chances che si paleseranno. Le battute infatti sono inossidabili, entrambi capiscono il momento della partita: tanti punti diretti e pochissimi scambi.
L’equilibrio nevrotico si spezza nell’ottavo game, momento della verità: Giulio dà tutto, mette grande pressione in risposta e si porta sul 30-30. In questo turno di servizio il britannico è senza prima, così nel quinto punto va in scena uno scambio pazzesco da 27 colpi che Cameron si intasca con un dritto inside-out. E’ palese come Zeppieri faccia tremendamente fatica nel muoversi, ha raschiato il fondo del barile sul 4-3: difatti nel proprio round in battuta che segue, sul 30-30 commette un sanguinoso errore con il dritto in avanzamento e lancia il rivale a servire per il match. La rimonta è completa, sotto due set Norrie ribalta tutto al termine di tre ore e mezza di gioco.