Dayana Yastremska supera la ceca Linda Noskova in due set con il punteggio di 6-3 6-4 e sarà per la prima volta in campo a giocarsi una finale Slam. A dare i contorni dell’impresa ci pensano le statistiche, perché il cammino della giocatrice ucraina parte da lontano. A Melbourne non succedeva da 46 anni, è dal 1978 che una tennista proveniente dalle qualificazioni non arrivi in semifinale. La nativa di Odessa ha parlato delle sue emozioni in conferenza stampa.
D. Quando stavi affrontando le qualificazioni, i primi turni, pensavi di poter arrivare così lontano?
Yastremska: “Non ci pensavo. Sono venuta qui, ed ero concentrata a giocare ogni match, a migliorare. Stavo lavorando su alcune cose che sono un pochino personali. E’ collegato alla mia testa e al modo in cui mi sento in campo. Non stavo ponendo un obiettivo, andare ai quarti, quarto turno, semifinale o altro. Provavo solo a divertirmi giocando qui”.
D. Hai detto che eri ovviamente nervosa e hai dovuto scaricare un bel po’ di emozioni prima dell’incontro. Durante il match sembravi abbastanza in controllo da quello che abbiamo potuto vedere. Ci puoi spiegare come hai giocato la tua partita tatticamente oggi e quale pensi sia stata la chiave tra te e Linda?
Yastremska: “Direi di non aver avuto una tattica in particolare per oggi. La cosa più importante era tenere l’energia alta, perché ho già avuto tanti match qui e giocato molti set. Sai, accusi la stanchezza, è normale. Il mio obiettivo era tenere l’energia alta e rimanere positiva, anche se avessi fatto qualche errore stupido. Provo a non arrabbiarmi con me stessa, perché ho capito perché sta succedendo. Non avevo in mente un grande piano tattico”.
D. Puoi dirci qualcosa su cosa hai scritto sulla telecamera e cosa vuol dire per te ?
Yastremska: “Se hai capito cosa ho scritto, era per i combattenti ucraini, sono molto orgogliosa di loro. Meritano un enorme rispetto. Cerco sempre di scrivere qualcosa per l’Ucraina, sull’Ucraina. Credo sia la mia missione qui. Se faccio bene, posso avere… è difficile da spiegare. Sto solo provando a mostrare all’Ucraina che sono veramente orgogliosa e fiera”.
D. Proprio sull’argomento Ucraina, una delle giocatrici junior ucraine ha stretto la mano all’avversaria russa al termine dell’incontro. Mi chiedevo cosa ne pensassi in merito.
Yastremska: “Sai, noi ucraine abbiamo una nostra posizione in merito. Non stringiamo la mano a russe e bielorusse. Ma credo che lei sia ancora un pochino giovane. Non ha molta esperienza. Può succedere con chiunque. Non la giudico, perché non sono nella sua testa. Può averlo fatto di proposito o meno. Non lo so. Ma sono sicura che sia dalla parte dell’Ucraina, e sono sicura che fosse troppo emozionata e confusa (sorride)”.
D. E’ la tua prima semifinale in uno Slam. L’ambiente è abbastanza diverso nella seconda settimana, con molte meno giocatrici. E’ una nuova esperienza per te dietro le quinte così come in campo ?
Yastremska: “Non lo so. Per me è lo stesso. Non so il perché. Mi sento a mio agio e mi sento a casa. Mi è già successo a Wimbledon quando sono arrivata alla seconda settimana, ma ho perso al quarto turno, quindi non riuscivo a sentirlo, sai com’è. Sei focalizzato sulle partite, sulla routine, perchè il tempo passa (schiocca le dita) abbastanza veloce. Non hai molto tempo per, sai, analizzare come è e come ti senti, ma quando tutto questo sarà finito, avrò molto tempo per pensarci, come mi sono sentita e le emozioni che ho avuto. Quindi, al momento, penso a godermi questa seconda settimana”.
Manuel Ventriglia