Mancano poco ore alla super sfida tra Novak Djokovic e Jannik Sinner. Nel pomeriggio di Melbourne l’italiano cercherà di interrompere il dominio in terra australiana del campione di Belgrado. Una sfida tra i due tennisti che i bookies vedono favoriti per la vittoria finale.
C’è molta attenzione per quello che sarà in grado di fare Sinner, unico tennista giunto in semifinale senza aver perso un set. Al contrario Djokovic ha dovuto lottare, non è sembrato al 100% anche a causa del polso che gli ha causato delle noie in United Cup. Un match non banale, ricco di tantissimi spunti. Ha detto la sua sulla super sfida di Melbourne anche Paolo Lorenzi in una intervista a Repubblica.
L’ex numero 33 del mondo era noto nel circuito per la sua dedizione al lavoro. Sotto questo aspetto Jannik Sinner non è da meno. Lo evidenzia lo stesso Lorenzi, sottolineando come i margini di crescita del tennista altoatesino siano ancora ampi. “Un giocatore già eccezionale ma che ti dà l’idea di poter migliorare tantissimo, ancora nel servizio e ancora nella scelta dei colpi in campo. Per me siamo al 70, 80% del suo potenziale”.
Un margine enorme che fa sognare gli appassionati italiani che vedono in Sinner una grande speranza per lo Slam. La crescita del numero 4 al mondo è testimoniata, secondo Lorenzi, dall’equilibrio che caratterizzerà la semifinale: “Per la prima volta direi che le possibilità sono 50 e 50, e già presentarti col 50% di chance è un grande progresso”. Una affermazione dettata da solide convinzioni: “Jannik ha continuato a crescere. Noi lo abbiamo visto migliorato a Torino e in Coppa Davis, ma adesso è ancora meglio negli attacchi in controtempo, sul come apre il campo con il dritto stretto, incrociato”
Una crescita che si è manifestata rapidamente negli ultimi mesi dell’anno, tanto da sorprendere per la sua magnitudo che è frutto del lavoro costante e dell’impegno: “Non è un progresso di giorni, ma il risultato di un lavoro certosino di mesi e mesi. I risultati non si vedono subito, sono tutte cose per cui i coach hanno lavorato per un anno, un anno e mezzo. Tu lavori e ti applichi e non ti sembra di migliorare, poi un giorno ti alzi la mattina e ti riesce tutto, sei migliorato davvero. È strano, ma funziona così nel tennis.”
Uno sport difficile da decifrare anche per quanto riguarda traslare ciò che si fa in allenamento rispetto a quanto si è in grado di mettere in campo durante un match: “Tutti gli aspetti cui si lavora in allenamento non si riesce poi immediatamente a tradurli in partita. Jannik ha impiegato il suo tempo, e adesso è quello del raccolto dopo la semina”
Dall’altra parte della rete ci sarà, tuttavia, Novak Djokovic. Un tennista che è di casa a Melbourne e a cui è difficile strappare di mano ben tre set: “È vero che Djokovic ha faticato tantissimo nelle prime partite e non sembra al meglio, ma quando arriva alle ultime, quelle che contano, riesce ad alzare ancora il livello e a esprimersi con un tennis migliore.”
Un avversario che però è umano, sebbene il tennis tre su cinque è un’altra cosa. Sinner ha vinto due delle ultime tre sfide e il match in Davis con i match point annullati potrebbe avere il suo peso a livello mentale: “Quei tre match point aiutano di più Sinner, sapendo di poterlo battere. Ma se ci sarà una situazione di gioco simile, a Djokovic ritornerà in mente”. Lorenzi chiude facendo un pronostico: “Vince Jannik al quinto set”