da Montreal, Vanni Gibertini
La rinuncia dei propri pezzi da “90” (Auger-Aliassime e Shapovalov hanno scelto di disputare il torneo di Montpellier) e la squadra avversaria prima di nomi di cartello hanno convinto Tennis Canada ad essere creativa nella scelta della sede di questo Qualifier contro la Corea del Sud. Nell’edificio attiguo all’IGA Stadium di Montreal, il campo centrale che ogni anno ospita il Canadian Open in agosto, è stato costruito un impianto da poco più di 2000 persone sui campi di allenamento che solitamente vengono usati dal Centro Tecnico di Tennis Canada e dai semplici appassionati che prenotano i campi.
In uno scontro dal livello tecnico piuttosto modesto, il Canada è riuscito a prendere un vantaggio di 2-0 sulla Corea del Sud dopo la prima giornata aggiudicandosi entrambi i singolari incrociati in due set, nonostante in ognuno dei set i canadesi si siano trovati in svantaggio.
Spetterà a Pospisil e Galarneau, sabato a partire dalle 14 locali (le 20 in Italia), l’onore e l’onere di mettere al sicuro il risultato già dal doppio contro Ji Sung Nam e Min Kyu Song.
G. Diallo (CAN) b. S.W. Kwon (KOR) 6-4 6-4
In apertura di giornata, con tribune pressoché gremite, il ragazzo di casa Gabriel Diallo (n. 135 ATP), nato e cresciuto a sette minuti dall’impianto, ha dato il primo punto al Canada sconfiggendo in due set l’esperto Soonwoo Kwong, ora classificato oltre la seicentesima posizione mondiale ma con un best ranking di n. 52 risalente a poco più di due anni fa. Il coreano, salito agli onori della cronaca internazionale per la sua sfuriata durante gli Asian Games 2023 e in ripresa dopo sei mesi di inattività a causa di un infortunio alla spalla nel 2023, non è riuscito ad approfittare di un break di vantaggio sia nel primo sia nel secondo set.
Nel primo parziale, infatti, dopo aver strappato la battuta a Diallo sul 2-2 dopo quattro errori negli ultimi cinque punti da parte del canadese, ha commesso due doppi falli e due errori gratuiti per restituire il break nel game immediatamente seguente. Sul 4-5, poi, ha commesso il suo terzo doppio fallo del set sul 15-30 mandando Diallo a set point e chiudendo immediatamente il parziale con un altro errore di diritto.
Nel secondo set, andamento abbastanza simile, con Diallo che concedeva il servizio al settimo game con un doppio fallo, e poi Kwon non riusciva a sfruttare un vantaggio di 40-15 e due palle del 5-3 andando a concedere l’immediato controbreak alla quarta opportunità. Due game più tardi il coreano cedeva il secondo game consecutivo da 40-15, perdendo gli ultimi quattro punti consecutivi e permettendo a Diallo di chiudere la contesa dopo 1 ora e 40 minuti scatenando il tripudio dei suoi concittadini.
“Era il mio sogno da bambino giocare in Coppa Davis – ha dichiarato Diallo dopo il match – non c’è palcoscenico più importante, e farlo davanti a tutti i miei amici nel luogo in cui sono cresciuto è ancora più straordinario. Sono sempre rimasto tranquillo, anche sotto di un break, e sono riuscito a sfruttare le chance nel momento giusto. Il mio servizio è stato solido anche se non straordinario, sono riuscito a tenere anche gli scambi lunghi, per cui sono contento della mia prestazione”.
V. Pospisil (CAN) b. S. C. Hong 6-4 6-3
Sono lievemente più incerto il secondo singolare della sfida di Montreal tra Canada e Corea del Sud. Un Vasek Pospisil in ripresa dopo l’ultimo dei suoi infinito problemi fisici ha fatto leva sulla sua maggiore varietà di gioco per avere la meglio del coreano Seong Chan Hong (n. 247 ATP) rimontando anche lui un break di svantaggio in entrambi i set.
Visibilmente insoddisfatto delle palline (d’altra parte, è pur sempre un sindacalista], il canadese ha discusso per diversi minuti con giudice di sedia e giudice arbitro, lasciando scappare Hong sul 3-1 e con persino una palla del 4-1 pesante. Il coreano tuttavia non è stato in grado di consolidare il vantaggio subendo una serie di 5 giochi a 1 che ha consegnato il primo parziale a Pospisil.
Simile il copione anche nel secondo set: break di Hong per il 2-1, quattro giochi consecutivi di Pospisil (sempre più contrariato dallo stato delle palline) e la logica conclusione con il tennista del British Columbia a celebrare in mezzo al campo.
“Anche quando ero indietro sono rimasto calmo perché ero comunque in grado di giocare alla pari tutti i game – ha spiegato Pospisil – Non c’era niente nel suo gioco che mi desse fastidio, era tutto dipendente da me. Poi ci ho messo diversi giochi a capire che il primo set di palle con cui abbiamo giocato erano tutte sgonfie. Pensavo dipendesse dal mio gioco, ma in realtà era un tubo difettoso. E la cosa si è ripetuta anche con l’ultimo set di palle che abbiamo usato, dopo l’ultimo cambio. Purtroppo è una cosa che capita sempre più spesso che le palle siano più sgonfie o più pesanti, e questo sta causando parecchi infortuni a giocatori anche giovani”.