Dopo oltre 24 ore di udienza nel giro di tre giorni, si è concluso senza ritardi il programma del processo Halep vs ITIA al TAS di Losanna che ora dovrà emettere la sua sentenza. In tal senso non ci sono tempistiche ufficiali e potrebbero quindi volerci settimane se non mesi. Quel che è certo è che, quando arriverà il verdetto, si tratterà della parola fine su questa vicenda iniziata allo US Open del 2022 quando l’ex numero uno del mondo, nonché bi-campionessa Slam, risultò positiva al roxadustat in un controllo anti-doping per cui è stata prima sospesa (a ottobre dello stesso anno) e poi squalificata per quattro anni (anche per una seconda violazione relativa al passaporto biologico) da un tribunale indipendente a settembre.
Come aveva promesso mercoledì al suo primo ingresso nella sede del TAS, al termine dell’ultima udienza Simona ha rilasciato un breve commento ai giornalisti presenti: “Posso dirvi che questa udienza mi ha dato la possibilità di presentare la mia difesa, la mia fiducia è intatta, sarà dimostrato che non ho mai avuto intenzione di doparmi. Credo davvero che verrà fuori la verità e che il giorno del mio ritorno in campo arriverà presto”. Il suo avvocato Howard Jacobs ha ribadito che a questo punto c’è solo da aspettare la sentenza, mentre i rappresentanti dell’ITIA non hanno voluto lasciare alcuna dichiarazione.
Nei minuti successivi il TAS ha comunicato ufficialmente la conclusione dell’udienza del Tribunale Arbitrale dello Sport aggiungendo che “non è stata annunciata alcuna data specifica per quanto riguarda la notifica della decisione finale”. Se la sentenza di primo grado dovesse essere confermata, Halep potrebbe tornare in campo solamente a partire dal 7 ottobre del 2026, all’età di 35 anni.