Da Rotterdam, il nostro inviato
Gael Monfils ha accettato volentieri l’invito dell’amico e direttore del torneo di Rotterdam Richard Krajicek, e da wild card ha battuto il qualificato Denis Shapovalov con due tie-break molto difficili risolti con un po’ di complicità da parte del canadese. Il veterano francese è stato disponibilissimo con la stampa rispondendo a tantissime domande sui più disparati temi. Di seguito le parole di Monfils sul neo campione Slam Jannik Sinner, suo possibile avversario al secondo turno: “Jannik vorrà sicuramente vincere, lui è un campione umile e sarà molto dura per me. Ma per me sono sempre belle opportunità per valutare come te la cavi con i migliori; è tutta la mia carriera che affronto questo tipo di giocatori e ora proseguo il mio percorso contro di lui”. I precedenti sono 4-1 in favore di Sinner, tutti sul cemento, con l’unica vittoria di Monfils arrivata a Vienna nel 2019.
Scanagatta: Sei stato uno dei primi ad affrontare Jannik Sinner prima che diventasse una promessa del tennis e sei stato il primo top10 che lui ha battuto. Hai subito realizzato o te l’aspettavi che sarebbe diventato così forte? Cosa pensavi?
“Me ne sono accorto rapidamente perché apparteniamo alla stessa agenzia (StarWing Sports Management di Lawrence Frankopan, ndr) e ho subito capito che questo ragazzo avrebbe fatto strada. Colpisce la pallina in maniera diversa, i suoi swing da entrambi i lati sono pazzeschi. Mi ricordo quando mi ha battuto a Toronto e dopo ha giocato alla grande contro Wawrinka allo US Open, tutti sapevamo che il suo momento sarebbe arrivato. E in un certo senso è arrivato molto rapidamente”.
Mentre per quanto riguarda i miglioramenti non ci sono dubbi: il servizio
“Non c’è un aspetto tattico particolare quando si parla di lui. È un giocatore completo che sa colpire alla grande da entrambi i lati, in anticipo. Ecco possiamo dire che è migliorato tantissimo nel servizio: ora ha una battuta potentissima. L’ultima volta che l’ho affrontato a Toronto sono rimasto sorpreso da quanto bene abbia servito. Insomma, lui può servire bene ma in quel match ha servito davvero bene. Ha fatto tutto bene, giocava profondo, si muoveva bene, ma il servizio è stato un grande miglioramento e lo ha reso ancora più difficile da affrontare”