È uno Jannik Sinner raggiante quello che racconta ai microfoni di Ubitennis le sue sensazioni in merito alla vittoria contro Milos Raonic, il successo numero 200 di una carriera con ancora tanto da dire. L’altoatesino stacca il pass per la semifinale dell’ATP di Rotterdam dopo che il canadese ha alzato bandiera bianca nel secondo set con il punteggio di 7-6 1-1. L’azzurro non solo ha parlato delle insidie che nasconde il gioco di un big server ma ha anche tenuta alta la guardia rispetto al prossimo impegno, con la sfida con Griekspoor alle porte che vale la finale del torneo olandese.
D: Nei momenti molto difficili capita spesso che tu guardi il tuo box e succede qualcosa per cui vi fate una risata, oggi hai fatto un gesto con il dito e ho visto Vagnozzi sorridere. Era un messaggio in codice? Un modo per scaricare la tensione?
Sinner: Diciamo che…ovviamente i punti più importanti c’è un po’ più di tensione. A me piace giocare sotto tensione. E’ una parte in cui so che devo migliorare, qualche volta ci sta ridere. Facciamo tante partite durante l’anno quindi ci sta di scaricare la tensione e soprattutto di divertirci in campo ad esempio quando ci siamo riscaldati, di fare qualche giochino e questo per me è importante.
D: Quando tu hai fatto il break e sei andato avanti 3-2, il game dopo hai giocato il peggiore della tua partita. Vorrei sapere cosa hai pensato in quel momento, quanto era difficile?
Sinner: Mi ricordo il primo punto, ho fatto vincente inside-out verso il suo rovescio. Nel secondo lui ha sbagliato. Diciamo che tutte queste partite fanno parte della mia crescita. Ogni partita ha la sua storia. Con questo tipo di giocatori come oggi, è difficile. Sai che non hai tantissimo controllo, quando serve lui è difficile entrare nello scambio e quando servo io non sai neanche quanto andare, quindi era un buon test per capire qual è la via per vincere la partita.
D: Chi deve affrontare big server, Bublik dice “questo non è tennis” mentre tu “non vedo l’ora di affrontare altri cosi perché imparo cose nuove”. E’ qualcosa che ti è stato inculcato oppure è una mentalità tua di imparare ogni cosa?
Sinner: Credo che per diventare un buon tennista devi risolvere tanti problemi in campo. Non puoi sempre giocare con giocatori che ti piacciono, con questi giocatori senti di avere meno controllo. Quando serve lui non c’è ritmo, quando servo io…oggi ha risposto molto bene anche se io potevo servire meglio. Stiamo già parlando di cosa potevo fare meglio. Lui gioca un po’ come Isner, tipo a Wimbledon ho fatto un’ottima partita. Volevo rifare la stessa cosa ma ho fatto più fatica, quindi ogni giocatore è diverso.
D. Ora Griekspoor. A Malaga vincesti molto bene il secondo set, il primo con un po’ di sofferenza.
Sinner: Una partita difficile. Non c’entra come è andata la scorsa partita a Malaga, Siamo in un momento diverso della stagione, lui è fresco come lo sono io. Avrà ovviamente il pubblico a favore ma non vedo l’ora per questa partita, vediamo come gestirò la situazione.
Manuel Ventriglia