Alla fine Simona Halep si è presa la sua vittoria, anche se, in fondo a un procedimento giudiziale lungo e non privo di risvolti perlomeno controversi, a crederci erano rimasti solo lei e il team di legali che l’ha seguita negli ultimi oscuri diciotto mesi. L’estremo ricorso al TAS di Losanna le ha restituito il sorriso insieme al verdetto favorevole, così riassumibile in estrema sintesi: negligenza non grave nella contaminazione da Roxadustat – il famigerato integratore HIF, clinicamente utilizzato per curare l’anemia nei pazienti con malattie renali croniche ma che, per la sua capacità di aumentare la produzione di emoglobina e globuli rossi, costituisce pratica dopante se impiegato fuori contesto da atleti agonisti sani – e squalifica ridotta dai quattro anni comminati dal tribunale indipendente dell’ITF a nove mesi con decorrenza a partire dal 7 ottobre 2022, il giorno della prima sospensione arrivata in seguito alla positività risultata dalle controanalisi.
In poche parole, tecnicamente Simona Halep può tornare in campo anche oggi. Alcune wild card per il torneo di Miami, il primo evento utile per il comebrack in linea temporale, sono già state assegnate, quindi a meno di accordi immediati nei prossimi giorni, l’occasione verosimilmente buona per rivedere l’ex numero 1 del mondo con una racchetta in mano è l’incontro di Billie Jean King Cup tra Ucraina e Romania in programma il 12 e 13 aprile sul campo neutro di Amelia Island, in Florida.
A conclusione ufficiale dell’estesa e travagliata procedura, com’è ovvio la stessa giocatrice ha voluto scolpire il proprio commento sull’inevitabile profilo Instagram; commento che tradotto qui riportiamo nella sua interezza.
“La giornata di oggi segna un momento cruciale, dal momento che il tribunale ha espresso il proprio verdetto facendo chiarezza sulla mia posizione:
1- Con una decisione unanime, la Corte mi ha scagionata da qualsiasi illecito relativo alle accuse di doping (“doping del sangue”, specifica Halep, NdR).
2- Ė stato altresì unanimemente stabilito che lo sfortunato incidente del test positivo (al Roxadustat) derivava da una contaminazione accidentale: ciò ha comportato una riduzione a nove mesi della squalifica.
3- Inoltre, il tribunale ha intimato all’ITIA (International Tennis Integrity Agency) di risarcirmi di 20.000 franchi svizzeri.
Nel mezzo di questo faticoso viaggio la mia incrollabile fiducia nella verità e nell’integrità dei principi di giudizio è stata il mio faro. Nonostante abbia dovuto fronteggiare accuse scoraggianti e oppositori tenacissimi il mio spirito è rimasto ottimista, ancorato all’incrollabile convinzione di essere pulita. Questo calvario è stato un testamento alla resilienza, e il trionfo della verità rappresenta una vendetta agrodolce che, sebbene sia stata a lungo attesa e posticipata, è immensamente gratificante.
La gratitudine che provo va naturalmente estesa al mio team legale, la cui fede incrollabile e l’ eccezionale dedizione sono stati importantissimi per affrontare questo periodo turbolento. Allo stesso modo i miei sponsor, i miei fedelissimi fan e anche qualche splendido collega e avversario sono stati i miei pilastri di forza, avendomi di continuo offerto supporto incrollabile e solidarietà.
Il travolgente, straordinario sostegno di tantissimi miei connazionali ha inoltre rafforzato la mia determinazione, permettendomi di sopportare questo difficile processo fino a una sentenza giusta e onorevole.
Ora guardo avanti, non vedo l’ora di voltare pagina e di unirmi di nuovo al Tour con rinnovati vigore e spirito.
Con amore e gratitudine,
Simona“