I progressi di Matteo Arnaldi di certo non sono una novità, ma proseguono costanti, come ha dimostrato ampiamente la partita persa contro Carlos Alcaraz al secondo turno del BNP Paribas Open. Una sconfitta subita dopo aver vinto il primo set, con l’italiano a tratti apparso vicino a un giocatore del livello del n.2 al mondo, salvo poi un calo nel prosieguo del match unito alla reazione di Carlitos. Rimane forse un po’ di amaro in bocca, ma come dice saggiamente anche Matteo nell’intervista post match da questi incontri è fondamentale trarre atto del buono mostrato più che del risultato.
D: “Dopo una partita del genere, un primo set e un andamento così, ti rimane un po’ di rammarico? Come l’hai vissuta?“
Arnaldi: “Se prendi la partita in generale sto giocando meglio, rispetto allo US Open sicuramente mi sono avvicinato molto. Bisogna prendere sempre i lati positivi alla fine. Il primo set soprattutto è stato molto equilibrato, dove non ho neanche giocato il mio miglior tennis, però abbiamo fatto tanti errori tutti e due, ma alla fine nei momenti importanti ho giocato bene. Quindi sicuramente è stato un set importante. Poi sono calato abbastanza e lui ha alzato abbastanza il livello. Da quel lato sicuramente c’è un po’ di rammarico, non sono riuscito a stare troppo in partita, è successo qualcosa di simile a quanto successo in Australia, però se devo prendere le cose positive il mio livello si è alzato sicuramente e sono contento del set che ho giocato“
D: “Pensi sia stata una questione mentale, che cioè il primo set abbia chiesto tanto a livello mentale e fisico, o è stato proprio qualcos’altro?“
Arnaldi: “Fisicamente potevo andare altre sei ore, mentalmente uguale. É partito meglio, ha alzato un pochettino il livello mentre io sono sceso, non sono riuscito a trovare la continuità che avevo nel primo set. C’è stato un momento nel terzo che se faccio il break la partita è di nuovo riaperta e stiamo parlando magari di un’altra cosa…però sono contento del livello che ho comunque espresso per una parte della partita. Ci sono dei miglioramenti rispetto a New York e come ho detto secondo me non ho neanche giocato il mio miglior tennis, quindi c’è ancora tanto da lavorare ma è stata una buona partita“
Luca Baldissera (Ubitennis): “Giocatori di questa caratura, si dice che si impara giocandoci contro, per esempio questo suo cambio da marcia. Da fuori l’impressione è che letteralmente Alcaraz avesse anche aumentato la spinta, si è preso dei rischi, ha cominciato ad andargli sempre meglio. Tu come l’hai vista da dentro? Sei stato quasi un po’ sorpreso dal cambio di passo, è salito più lui o sei sceso più tu?“
Arnaldi: “Credo che sono sceso molto più io. Sicuramente ha avuto una reazione ad inizio secondo, com’era normale, però il problema sono stato io che non sono riuscito a rientrare bene in partita. E, come ho detto prima, 3-1, 15-40, faccio break lì e la partita è di nuovo riaperta e lui inizia a fare più errori. Poi naturalmente se è 6-0, 4-1 sopra è più tranquillo com’era sul 3-0, può spingere anche di più, può fare quello che vuole.
É normale che sei più in fiducia e ti riesce un pochettino più tutto. Appena sono stato lì attaccato ha fatto due, tre errori e le possibilità sono arrivate. Non le ho sfruttate, quindi mi dispiace un po’ per quello. Però in questo momento cerco di prendere il primo set e un po’ del terzo e di mettere insieme. Sicuramente sto alzando il mio livello, sto giocando partite molto importanti e credo di giocarmela sempre di più“