In attesa dei match azzurri, all’interno e nei dintorni dell’Hard Rock Stadium si sono disputati tanti match interessanti con risultati inaspettati. Il tabellone principale del Miami Open infatti perde la testa di serie numero 6 (Rune), la numero 19 (Mannarino) e la numero 26 (Lehecka).
Prima di parlare di loro però, spazio ai giovani. Dopo la vittoria al primo turno (la prima in un Masters 1000), il 18enne Martin Landaluce non riesce a ripetersi contro Ben Shelton. Il giovanissimo spagnolo – alle prese in questo periodo con esami di maturità di diversa natura – esce sconfitto contro l’americano per 6-3 6-4, in quella che era appena la sua terza sfida in carriera contro un tennista top 100, la seconda contro un top 50 (dopo Gasquet a Madrid 2023). Il 21enne Shelton è addirittura numero 17 del mondo e la differenza di cilindrata si è manifestata sotto forma di un break per set, uno nel sesto game e uno nel settimo. “Penso che sarai un grande giocatore” ci ha tenuto comunque ha dire Ben sportivamente al suo avversario, durante la stretta di mano a fine match.
Tabilo fa paura, ma Dimitrov si sveglia prima che sia troppo tardi
La sedicesima vittoria dell’anno per il 32enne Grigor Dimitrov è una delle più sofferte: 6-7(5) 7-6(5) 6-2 ai danni di un encomiabile Alejandro Tabilo. Il cileno ha spinto per gran parte dell’incontro mettendo seriamente in difficoltà l’avversario e andando a due punti dal match, nel tie-break del secondo set, tuttavia oltre allo spirito positivo gli è mancato forse un pizzico di strategia in più nel momento delicato. La testa di serie n.11 è quindi riuscita a evitare la sconfitta mostrando il solito carattere delle grandi occasioni.
Il servizio mancino di Tabilo nel tie-break del primo set fa la differenza in positivo, così come il dritto incorciato del bulgaro la fa in negativo. Il cileno quando mette la prima è una sentenza – 91% di punti fatti (20/22) e tre palle break su tre annullate nel primo set – e questo crea pressione a Dimitrov, il quale col suo gioco variegato prende spesso il controllo degli scambi quando si allungano. Come detto però il dritto lo tradisce nel momento cruciale con due errori banali in lunghezza, uno dei quali vale il mini-break che decide il primo set; Tabilo non trema e piazza una prima mancina a uscire per chiudere 7 punti a 5.
Anche nel secondo set si procede piuttosto spediti al tie-break con l’unica differenza rispetto al parziale precedente che ad avere tre palle break in un game è il bulgaro, non riuscendo a sfruttarne neanche una. Dopo un’ora e 39 minuti di bel tennis si giunge al secondo tie-break di giornata tra Tabilo e Dimitrov. Il bulgaro lo inizia in salita con un altro errore di dritto (questa volta non fatale) che gli costa un mini-break. Il mancino cileno sale addirittura a 5-2 ma ciò non basta per arrivare a match point. Il punto che vale il 5 pari è straordinario, con Grigor che scende a rete e si difende dall’insidioso pallonetto del cileno; quest’ultimo successivamente manda lungo un dritto gestible e regala all’avversario il set point. Un veterano come Dimitrov non si lascia scappare chance del genere soprattutto se guadagnate col sudore, e con il sesto ace del suo match pareggia i conti: 7 punti a 5 e terzo set. Dopo un andamento del genere, non è troppo difficile per Dimitrov gestire senza problemi il terzo set: un 6-2 senza storia.
Per Grigor adesso c’è il tedesco Yannick Hanfmann (32 anni, n.56) che ha vinto anche lui in rimonta contro il veterano Adrian Mannarino. Il francese che nel 1000 della Florida era testa di serie n.19 esce sconfitto per 3-6 7-6(1) 6-4. La sorpresa di giornata però la piazza Fábián Marozsán che grazie a una prestazione impeccabile strapazza la testa di serie n.6 Holger Rune lasciandogli appena 2 game, uno per set. Il tennista danese è stato surclassato sotto tutti gli aspetti del gioco, compreso quello mentale, mostrando qualche segno di frustrazione quando la partita ha iniziato a prendere la strada avversaria e tentando colpi estemporanei che non l’hanno portato lontano.