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[PR] M. Berrettini b. R. Carballes Baena 7-5 6-2
Matteo Berrettini torna ad alzare un trofeo che mancava dal Queen’s 2022, peraltro giunto subito dopo quello di Stoccarda, e lo fa sulla terra battuta del Grand Prix Hassan II battendo Roberto Carballes Baena 7-5 6-2 in un’ora e 46 minuti. C’era qualche timore sulla tenuta atletica di Matteo dopo le due ore e tre quarti della semifinale di sabato contro Navone, prontamente smentite sul campo dal protagonista, che non ha mai rinunciato a rincorrere palle disperate anche dopo la sostanziosa distanza messa tra sé e l’avversario nel secondo parziale.
Un avversario, il n. 64 ATP Carballes Baena, autore di una prestazione di tutto rispetto sulla superficie preferita, e ciò dà ancora più valore al risultato del nostro che sale così 3-1 nei confronti diretti: vittorioso a San Pietroburgo cinque anni fa, Matteo era stato sconfitto nel 2022 all’ATP 250 indoor di Firenze, uno dei cinque match al coperto vinti in carriera da Carballes, subito “vendicato” a Napoli.
La loro prima sfida sulla terra battuta era iniziata in salita per Matteo, con il campione uscente che lo ha messo in difficoltà tenendo in campo parecchie risposte e prendendosi punti sulle seconde azzurre. Rientrato subito in partita, Berrettini ha aggiustato la mira con il dritto, cominciato a tenere meglio la diagonale sinistra, difeso con lucidità quando lo scambio era nelle mani spagnole ed è stato anche fortunato nel finale quando il nastro gli ha condonato un dritto sulla prima palla del contro-break per Carballes. Da lì in poi non c’è quasi più stato match – per quanto riguarda il punteggio dei game, ma gli scambi se li è dovuti sudare tutti il classe 2006 romano che compirà ventotto anni la prossima settimana.
A proposito, lunedì Matteo salirà al n. 84 del ranking, anche se dovrà difendere i 90 punti del Principato di un anno fa, quando fu costretto a rinunciare al duello degli ottavi con Rune per una lesione agli addominali.
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Primo set – Avvio complicato di Berrettini che si riprende in fretta e scatta nel finale
Matteo sceglie di rispondere e al secondo gioco qualche dritto fuori misura lo mette di fronte a una palla break, cancellata dal servizio. Carballes Baena fa quello che ci si aspetta: martella The Hammer nell’angolo sinistro, cambiando quando vede sufficiente spazio per costringerlo a colpire senza appoggi stabili. Roberto mette molte risposte, piazza anche un gran passante sull’approccio slice lungolinea e, sul dritto azzurro che concede, scappa 3-1.
Senza farsi prendere dalla fretta, Berrettini rimane nello scambio, costringe l’altro a fare qualcosa in più e subito lo riacciuffa. Turni di battuta senza intoppi fino al cinque pari, poi il nostro si difende bene, rimonta un game che pareva chiuso e sul vantaggio piazza un’ottima smorzata che gli permetterà di servire per il set dopo il cambio campo.
Il trentunenne spagnolo risponde bene, passa, incassa un dritto frustrato e ha tre palle consecutive per il tie-break: basta la prima, nel senso però che sulla prima occasione il dritto azzurro si schianta sul nastro ma lo scavalca, dando il la al recupero affidato alla prima (di servizio). Cinque punti di fila e 7-5 per Berrettini che ha vinto 6 punti su 13 con la seconda, contro il 6 su 7 di Roberto.
Secondo set – Berrettini prende in fretta il largo e vola verso il trofeo
Nonostante abbia visto svanire il tie-break per pochi millimetri, RCB riparte come aveva iniziato e in ribattuta crea grattacapi a Matteo che tre volte da sinistra deve ancora ricorrere al servizio per evitare di break. Scampato il pericolo, è lui a giocare un ottimo game di risposta: due volte tiene sulla diagonale del rovescio e ribalta lo scambio, poi vince un punto difendendo tre smash di Carballes Baena che sbatte a terra la racchetta, probabilmente pensando, “ma il terraiolo non dovrei essere io?”. 0-40, vince un punto con la racchetta appena rotta (la va a cambiare, ma Mohamed Lahyani non può più dargli il warning), ma soccombe sul successivo.
Berrettini consolida e va 3-1, ma non fa troppi calcoli, sente il momento favorevole e cerca di aumentare il vantaggio: due volte i kick esterni tampnano la situazione e il passante slice di Berretto con spalle alla rete pare destinato a restare solo per gli highlights. A restare è invece il nostro in quel quinto gioco, l’avversario lo lavora ai fianchi mandandolo infine fuori dal campo e Matteo, che a quel punto dovrebbe essere in debito di ossigeno, replica, “ok, questa piastrella mi piace” – non a parole, chiaro, ma con un drittone spaziale che taglia il campo e il morale spagnolo. 5-1, ma non ci pensa neanche a rinunciare a giocare il game, non rendendo facile a Carballes accorciare.
Chiamato infine a chiudere la trasferta in Marocco al servizio, Berrettini lo fa piantando l’ace sul match point. Ottavo titolo su tredici finali, il quarto su terra. E ora a Monte Carlo, dove è in tabellone grazie a una wild card.
Le parole di Matteo durante la premiazione
“Prima di tutto voglio fare le congratulazioni a Roberto, di sicuro ama giocare a Marrakech, e anche al suo team. Voglio poi ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile questo torneo. Sono stati qui nel 2018 e vedo che il torneo è migliorato tantissimo. So che non è facile organizzare un torneo ‘250’ e quindi immagino il vostro impegno. Il torneo è davvero bello e il benenvuto è stato incredibile.
“Voglio anche ringraziare il mio team, i due ragazzi che sono stati qui con m., ma ho una grande squadra a casa che sta guardando, grazie mille. Sono stati, direi, un paio di anni tosti, e grazie a loro sono stato in grado di superare i momenti difficili. Il corpo non mi permetteva di giocare e sono qui grazie a tutti loro. Grazie alla mia famiglia, tanti auguri a mio zio che compie gli anni, e a tutti quelli che hanno reso possibile il mio rientro, gli amici, tutti quelli che mi sono stati vicino quando ero triste, infortunato.
“E, uhm, mi pare di dimenticare qualcuno… ah sì, il pubblico [che risponde con un’ovazione]. Tifo incredibile, Centrale pieno, non facile da vedere in un ‘250’, grazie per essere venuti dal primo giorno, mi avete dato un’energia extra, grazie mille.”
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