[1] N. Djokovic b. L. Musetti 7-5 6-3
“La prossima volta più avanti nel torneo”. Così, in tono scherzoso, Lorenzo Musetti ha salutato Novak Djokovic a fine incontro dopo un match di qualità e intensità durato due ore. Insomma, è sempre bello affrontare una leggenda di questo sport e ancora adesso numero uno nel ranking, ma a Lorenzo non dispiacerebbe poterlo fare magari in semifinale o – perché no – anche in una finale: agli ottavi è troppo presto. L’anno scorso le cose erano andate bene, ma poi ai quarti l’azzurro aveva pagato lo sforzo fisico e mentale necessario per battere Nole nel derby contro Sinner. Quest’anno, invece, il serbo si è preso la rivincita, giocando a tratti su livelli assolutamente accettabili anche per chi, come lui, pretende giustamente molto.
L’inizio di match era stato nettamente a favore di Musetti con un Djokovic falloso sia di dritto che di rovescio e apparentemente confuso da un punto di vista tattico. Poi però sul 4-3 e servizio, Lorenzo ha sprecato tre occasioni consecutive che gli avrebbero garantito di servire per il set e il match è cambiato. Da quel momento, il pallino di gioco è sempre stato nelle mani di Nole: l’azzurro, costretto sempre a inseguire, ha dovuto inventarsi passanti e colpi da highlights per non uscire dal match ma alla fine ha comunque ceduto alla solidità dell’avversario. Grazie a questa vittoria il numero uno del mondo ha superato Nadal per percentuale di vittorie nei 1000 (diventando il primo della classe anche in questa classifica 82,2%) e soprattutto tornerà nei quarti di finale a Montecarlo dopo cinque anni di assenza. Affronterà De Minaur per prendersi un’altra rivincita: nella United Cup di inizio anno ha infatti vinto il demone australiano.
Primo set – Musetti parte decisamente meglio ma un break da 40-0 cambia la direzione del set
Un anno dopo Djokovic e Musetti tornano a condividere il Centrale di Montecarlo. Il primo a servire è Nole e Lorenzo parte molto dietro in risposta. Sia in recupero di palla corta che nel corso dello scambio da fondo, però, l’azzurro riesce pian piano a guadagnare campo e così, ai vantaggi, arrivano anche due occasioni break. Sulla seconda il serbo sbaglia di dritto in uscita dal servizio come gli era successo anche in un punto precedente. Le sensazioni positive per Musetti vengono anche dal primo turno di battuta, tenuto agevolmente a quindici grazie ai buoni angoli trovati con la prima palla. Nel terzo gioco si sblocca Nole che poi in risposta prova a mettere in difficoltà l’azzurro alzando la traiettoria verso il rovescio dell’avversario. Sul 30-30 ecco quindi il primo momento complicato per Lorenzo al servizio che ne esce però magicamente: prima con un lungolinea di rovescio fulminante e poi con una smorzata al salto girandosi sul dritto proprio su una delle palle lavorate giocate dal numero uno del mondo.
Le difficoltà in battuta riguardano però soprattutto Djokovic che sull’1-3 concede un’altra palla break delicatissima dopo aver concesso ancora qualche errore di dritto e qualche scelta tattica discutibile. Novak, però, si salva nonostante Musetti abbia avuto la possibilità di prendere in mano lo scambio. In ogni caso, il numero 2 d’Italia continua a veleggiare in battuta regalando anche colpi spettacolari, mentre il serbo litiga ancora con alcuni aspetti del suo gioco, tra cui anche il serve and volley. E nell’ottavo gioco accenna un litigio anche con Lahyani e di conseguenza con il pubblico (prevalentemente italiano) che lo becca con qualche fischio. Nel frattempo, però, Lorenzo perde per un attimo le misure del campo con il dritto e si ritrova ai vantaggi in un game praticamente già vinto. Nole coglie l’attimo facendo due passi in avanti in risposta e spingendo sul rovescio di Musetti che alla fine cede: controbreak e 4-4.
Dopo aver perso tre game, Lorenzo se la cava sul 5-4 Djokovic, ma l’inerzia è cambiata a favore del numero uno: il serbo controlla la maggior parte degli scambi e, soprattutto, sbaglia molto meno, mentre l’italiano sembra meno convinto e di conseguenza meno propositivo. Così, dopo essersi avvicinato alla chiusura del parziale nel decimo game, Nole concretizza il momento favorevole risalendo da 0-30 e poi intascando il sanguinoso doppio fallo di Musetti sul set point.
Secondo set – Tanti break ma Musetti non riesce mai a portarsi in parità e alla fine si arrende
Non ci sono più punti bonus regalati né punti rapidi per Lorenzo, sia per alcune sue scelte rivedibili che per la ritrovata solidità di Djokovic. Così il primo turno di battuta dell’azzurro nel secondo parziale è già una sofferenza: il numero 24 del mondo paga dazio sulla diagonale di rovescio da cui non riesce a schiodarsi e, quando attacca, non è incisivo come a inizio match (anche perché deve spingere da una posizione più arretrata). Con un passante elementare, allora, Nole si prende immediatamente il break e porta sul 7-1 il parziale avviato sul 4-2 Musetti. Il carrarino ha comunque il tennis per giocarsela e lo dimostra nel terzo gioco quando un super passante di rovescio pone le basi per il controbreak che in effetti poi arriva in seguito a un errore di dritto del serbo (che non si vedeva da un po’ di minuti). Lorenzo ha poi la palla del 2-2 ma non riesce a riportarsi in parità: il servizio non gli dà più punti diretti e così Djokovic mette a segno un altro break (il quarto negli ultimi cinque turni di battuta dell’italiano).
La reazione immediata questa volta non c’è. Anzi, sembra subentrare della rassegnazione nell’atteggiamento di Musetti che però si mantiene in partita tenendo il servizio nel sesto gioco. C’è ancora un piccolo margine di manovra per un tentativo di rimonta e tanto basta all’azzurro per tornare ad esaltarsi e ad esaltare il pubblico con i suoi passanti. Con uno di questi annulla la palla del 5-2 dopo un’ottima combinazione servizio-dritto di Nole e poi è il back di rovescio (reso ancora più insidioso da un rimbalzo imperfetto) a consegnare il controbreak a Lorenzo. Di nuovo (come sul 2-1), però, il numero 2 d’Italia non riesce a completare l’aggancio a causa di qualche imprecisione di troppo e della scarsa percentuale di prime in campo: è proprio una seconda troppo morbida, infatti, a dare a Djokovic la possibilità di spingere in risposta e salire sul 5-3 e servizio. E Nole non ha problemi a chiudere: un game senza sbavature mette fine al match sul 7-5 6-3 dopo due ore di gioco.