Garbine Muguruza non giocherà più a tennis a livello professionistico. La notizia era attesa, ormai quasi data per scontata, ma l’annuncio ufficiale, arrivato nell’ambito di un evento della Fondazione Laureus a Madrid, è comunque fonte di grande dispiacere per quello che l’atleta spagnola ha mostrato nel corso della sua carriera. E – soprattutto, per certi versi – per quanto avrebbe ancora potuto dare. Muguruza lascia infatti il tennis con un curriculum invidiabile ma che avrebbe potuto essere ancora più ricco per il talento e le caratteristiche di gioco che la contraddistinguevano. D’altra parte, però, Garbine è giunta a questa decisione al termine di più di un anno senza giocare con la ferma convinzione che fosse la scelta migliore per la sua vita. E, in fondo, quello che più conta è la serenità con cui la spagnola ha comunicato il ritiro.
La sua ultima partita rimarrà quella persa a Lione contro Linda Noskova il 30 gennaio dello scorso anno. In seguito a quella e alle altre tre sconfitte con cui aveva iniziato il 2023, l’ex numero uno del mondo optò per un periodo di stop per ritrovare se stessa. Così Garbine ha scoperto di non avere più bisogno del tennis trovando una sorta di nirvana nella vicinanza della sua famiglia (su tutti il marito Arthur Borges) e degli amici.
Oltre al primo posto nel ranking, raggiunto nel settembre del 2017 e conservato per quattro settimane, i risultati più importanti della sua carriera sono indubbiamente i due Slam vinti: Roland Garros nel 2016 e poi Wimbledon proprio nel 2017. Nelle due finali sconfisse prima Serena e poi Venus Williams ed è così diventata l’unica in grado di batterle entrambe in match in cui in palio c’era un major. Garbine ha conquistato anche altri otto titoli tra cui in particolare le Finals del 2021 (a Guadalajara). Ha vinto tanto in poco tempo e avrebbe potuto ottenere anche molto di più.
In poche parole si potrebbe dire quindi che, a soli 30 anni, si ritira una delle giocatrici più forti degli anni ’10 del nuovo millennio, seconda solo ad Arantxa Sánchez Vicario (quattro Slam per lei) nella storia del tennis spagnolo al femminile. L’ormai ex collega e connazionale Paula Badosa l’ha salutata così: “Sei stata lo specchio in cui mi sono guardata fin da bambina. Grazie Garbi per aver dato tanto al tennis spagnolo. È stato un piacere condividere questi anni con te. Buona vita, te la meriti”.
Queste sono state invece le parole di Garbine: “È stata una carriera lunga e bellissima. Sento che è arrivato il momento di ritirarmi, di aprire una nuova capitolo della mia vita. La parola ‘ritiro’ è forte: ho ancora 30 anni, mi sento troppo giovane per usare una parola del genere, ma volevo essere diretta perché ero abbastanza nervosa, ora mi sento bene! Se mi avessero detto che avrei ottenuto così tanto ci avrei firmato: Ciò di cui sono più orgogliosa è aver resistito ai momenti brutti e anche a quelli belli, perché possono farti sentire smarrita”.
La spagnola di origine venezuelana ha poi spiegato così la sua decisione e i suoi progetti futuri: “Quando mi sono fermata, ho apprezzato il riposo e ogni giorno che passava mi sentivo meglio. Non mi sono mancate la disciplina e le difficoltà della vita che avevo prima. È stato un percorso graduale: poco a poco ho capito che ciò che desidero di più è guardare al mio prossimo capitolo. Il tennis professionistico ti priva di tante cose. In un certo senso voglio recuperare un po’ il tempo perduto, fare cose comuni come stare con la mia famiglia e i miei amici. Vorrei formare una famiglia, sposarmi, avere un cane… Voglio continuare a essere coinvolta nel mondo del tennis, ho commentato alcune partite e fatto diverse attività con i miei sponsor… Non sono certo una persona a cui piace stare fermi senza fare niente!”.
Da un punto di vista prettamente tennistico rimane un peccato. A livello umano non si può fare altro che essere felici per lei e augurarle il meglio per la sua nuova vita.