Dopo il suo convincente successo su Christopher O’Connell, all’esordio nel Mutua Madrid Open, Matteo Arnaldi ha raggiunto in zona mista il nostro inviato a Madrid Giovanni Pelazzo, raccontandogli in esclusiva le sue sensazioni post partita. Al secondo turno il sanremese è atteso dal n°4 del mondo Daniil Medvedev, con cui ha giocato e perso due volte, ma mai sulla terra. Di seguito le sue impressioni.
D: Com’è andata, come ti senti? Direi molto bene, che sensazioni hai?
Matteo Arnaldi: “Sicuramente è stata una partita positiva. Abbiamo iniziato un po’ così così, non era semplice giocare. Le condizioni qui a Madrid sono sempre diverse, bisogna abituarsi. Tuttavia, da quando ho trovato il break a fine primo set e poi l’ho vinto ho alzato molto il livello, son contento per questo. Ora mi aspetta una partita molto importante contro Medvedev, mi preparerò al meglio“.
D: Che cosa ti aspetti dal prossimo incontro? Hai già affrontato Medvedev un paio di volte, ma mai su terra.
Matteo Arnaldi: “Sì, con lui ho giocato due volte sul cemento, una volta in condizioni abbastanza veloci, a Dubai, mentre a Toronto non erano così veloci. Non siamo abituati a giocare alle condizioni di Madrid, ma l’anno scorso qui ho giocato bene. Non posso dire che le adoro, ma sicuramente ci gioco bene. Sarà una partita completamente diversa dalle altre due, però lui è pur sempre il n°4 al mondo. Sarà una partita tosta, ma cercherò di dare il meglio“.
D: Giocherete sicuramente su un campo importante e con out più grandi rispetto a quelli laterali. Cambia qualcosa per te?
Matteo Arnaldi: “La cosa buona dei campi coperti, degli stadi, è che c’è più terra e si scivola meno, mentre nei campi esterni c’è meno terra e si scivola tanto. Sicuramente perferisco giocare dentro, sarà una partita totalmente diversa rispetto a fuori”.
D: L’anno scorso a Madrid hai ottenuto la tua prima vittoria ATP contro Munar, poi un’altra importantissima contro Ruud. Che cos’è cambiato in quest’anno? Tutto? Niente?
Matteo Arnaldi: “Sono sicuramente cambiati i risultati rispetto ad un anno fa, ma per il resto non è cambiato tanto. Ho giocato per la prima volta tutto l’anno nel circuito ATP, prendendo parte a tanti tornei che prima guardavo solo in TV. Il resto non è cambiato tanto: mi alleno sempre allo stesso modo, poi sì, i campi su cui giochi sono migliori, c’è più gente ti guarda, ma quello che fai è sempre uguale. Fa piacere essere qui con una classifica completamente diversa, ora stiamo lottando per prenderci la testa di serie negli Slam. È stato un anno molto importante, ma continuiamo a lavorare per migliorare”.
D: Hai un sogno in particolare per quest’anno?
Matteo Arnaldi: “Questa domanda me la fate tutti! Le Olimpiadi, sicuramente, sono qualcosa di diverso dal solito. Per me saranno una cosa nuova, se riuscirò ad andarle a giocare sicuramente mi farà piacere. Sarebbe bello anche stare lì con altri atleti italiani, però io sono ancora indietro. Per me qualunque torneo dai Master1000 in su è importante, cercherò di lavorare per giocare bene la maggior parte dei tornei”.
D: A fine partita hai poi regalato la maglietta al giudice di linea che hai accidentalmente colpito?
Matteo Arnaldi: “Sì poverino, l’ho preso in piena faccia e mi dispiaceva, però alla fine stava bene e quello è l’importante”.