A Shenzhen (Challenger 75, cemento), megalopoli di quasi 13 milioni di abitanti nella Cina sud-orientale, vince il sudafricano Lloyd Harris che in finale ha nettamente la meglio (6-3 6-3) sulla prima testa di serie, l’australiano James Duckworth (n.113 ATP). È stato un match a senso unico, indirizzato dalla grande prestazione al servizio di Harris che ha piazzato 14 aces con il 90% di punti sulla prima. Non c’è bisogno di dire che in questo modo non ha concesso una sola palla break al malcapitato avversario che invece di servizi ne ha persi ben tre. Per Harris è il quarto titolo Challenger (Lexington, Stockton e Launceston i precedenti), in una carriera che l’ha visto raggiungere la 31esima posizione in classifica nel settembre 2021 dopo aver sorprendentemente raggiunto i quarti di finale agli US Open grazie alle vittorie, tra gli altri, su Khachanov e Shapovalov. Evidente allora che il n.126 ATP, raggiunto grazie a questa vittoria, sia per lui niente di più che una tappa verso il ritorno a posizioni più consone. E il nativo di Città del Capo vuole battere il ferro finché è caldo, infatti è ai nastri di partenza anche al Challenger di Guangzhou dove, da testa di serie n.4 affronterà all’esordio il cinese di Hong Kong Coleman Wong, un 19enne con un’interessante storia alle spalle che contiamo di raccontarvi quanto prima.
Al Challenger 75 di Ostrava (terra battuta) la finale si risolve in un confronto generazionale tra il 31enne Damir Dzumhur, che nel 2018 fu n.23 al mondo, e il tedesco Henri Squire che ha otto anni e tanto talento in meno. Lo testimonia la sua classifica che lo vede al n.235 e anche l’andamento della partita che alla fine ha visto prevalere il bosniaco col punteggio di 6-2 4-6 7-5. Per il vincitore è il decimo successo a livello Challenger, l’ultimo proprio tre settimane fa a Barletta. Ciò comporta anche un progresso in classifica al n.129, per quanto il ranking, in questa fase della sua carriera, sia probabilmente per Damir una delle ultime preoccupazioni.
Il nostro Enrico Dalla Valle è stato eliminato nei quarti proprio da Dzumhur dopo un’aspra battaglia che l’ha visto cedere alla distanza col punteggio di 6-4 5-7 6-3, senza che questo tolga nulla al bel torneo disputato.
Visto che oggi abbiamo voglia di chiudere con una nota tricolore, facciamo un passo di lato e rendiamo merito all’aquilano Andrea Picchione che, battendo 6-0 6-2 Federico Iannaccone nella finale dell’ITF da 25.000$ di Santa Margherita di Pula, solleva finalmente il suo primo trofeo da professionista. Il 25enne aquilano, seguito per l’occasione da Federico Bertuccioli, suo coetaneo da poco ritiratosi dalle competizioni, ci era già andato vicino in ben sei occasioni (l’ultima lo scorso gennaio a Bagnoles de l’Orne), fermandosi sempre ad un passo dal traguardo. Oggi non ha voluto correre rischi e ha vinto per distacco.
Con questo successo l’allievo della ‘Galimberti Tennis Academy’ sale alla posizione n.416 ATP e migliora di parecchio il proprio best ranking. Applausi pure per il molisano Iannaccone, 25 anni anche per lui, che migliora a sua volta il proprio best al n.467.