Proseguono le battaglie fra l’ATP e le altre organizzazioni, in merito alla violenta entrata in scena dell’Arabia Saudita nel mondo del tennis. Con diverse esibizioni in programma e accordi per tornei già firmati, la federazione oceanica Tennis Australia sembra voler complicare le cose ad Andrea Gaudenzi: un avvertimento che precisa quando ogni tentativo di programmare un torneo nello stato saudita durante la prima settimana dell’anno, verrà considerato una violazione di un contratto presente fra le due organizzazioni.
“Tennis Australia ha un accordo con ATP e WTA per la United Cup, nella prima settimana, fino al 2029, con opzioni di estensione” hanno scritto Jayne Hrdlicka e Craig Tiley,rispettivamente presidente del CdA e amministratore delegato di Tennis Australia, secondo quanto riporta The Athletic. “I giocatori apprezzano l’evento, così come la nostra organizzazione. Non stipuliamo accordi alla leggera e non prendiamo superficialmente un tentativo di violatore un accordo esistente“.
Oltre 10 mesi di guerre e battaglie, nate per il controllo della prima settimana della stagione, ma trasformatesi in un duello per il monopolio totale fra gli Slam e i due circuiti, ATP e WTA.
Le visioni opposte delle principali organizzazioni costringono a continui scontri da diversi anni, ma da sempre in modalità moderate e prive di rischi per la stagione sportiva. Ora, però, le cose sembrano diverse. In palio c’è molto, soprattutto per il tennis australiano, capace negli ultimi anni di rendere gennaio uno dei mesi più profittevoli per i giocatori. Innegabile che un evento in oriente la prima settimana dell’anno, soprattutto se ricco di montepremi come ovviamente sarà, sgretoli la normale routine: fusi orari differenti, condizioni opposte e tanti, troppi, kilometri di distanza. I giocatori sarebbero costretti ad iniziare la stagione in Arabia, volare in Australia per lo slam, e tornare in oriente immediatamente dopo, per lo swing successivo. Una programmazione, forse, fin troppo folle.
Poco conta, però, la programmazione quando a dirigere ci sono miliardi di dollari d’investimento. Ne vale davvero la pena?
In risposta, gli organizzatori degli Slam hanno mosso l’idea di un tour “premium“, per i primi 100 giocatori al mondo, fuggendo da ATP e WTA. Diventa, adesso, un gioco fra ricatti: ATP e WTA non abbandoneranno la lotta a gennaio finché gli Slam non avranno rinunciato alla creazione del tour premium.