Lo sappiamo, dovremmo parlare del torneo di Madrid e della vittoria di Rublev e della splendida finale del torneo femminile. Dovremmo parlare del torneo di Cagliari e del quasi ritorno di Lorenzo Musetti. Dovremmo dedicarci alle notizie scoppiettanti che si preannunciano sulla imminente competizione elettorale tra Binaghi e Barazzutti per la poltrona di presidente Fitp.
Purtroppo però siamo devastati dalla tristezza.
Come tutti gli appassionati, come tutti i veri amanti del tennis. Siamo tutti addolorati perché, anche se negli ultimi tornei c’erano state delle avvisaglie e degli scricchiolii speravamo che fosse comunque qualcosa di superabile.
Avevamo un po’ tutti invocato una pausa, un periodo per rifiatare e meditare sull’imminente futuro.
E invece.
È arrivata la notizia che mai avremmo voluto leggere, sono arrivate quelle parole, quello scarno comunicato che ha provocato in tutti noi un gelo polare nelle vene.
Proprio alla vigilia del torneo più bello, nella città eterna, nella città dell’amore.
È finita così, lasciandoci senza parole e con un magone che non va via.
Dovremo comunque farcene una ragione e andare avanti. Anche se, francamente, è durissima, ma dobbiamo accettarlo perché sono cose che fanno parte della vita.
Ebbene sì, è finita, Tsitsidosa non esiste più. Niente più storie Instagram esilaranti, niente più post romantici, niente di niente. Stefanos e Paula hanno detto basta, lasciandosi e lasciandoci così, immobili come le statue del Pietrangeli.
Sì, ok, poi c’è stato il ritiro di Jannik Sinner da Madrid e da Roma, ma insomma nulla di particolarmente grave. C’è stato infatti un grosso equivoco al momento della telefonata tra Jannik e Binaghi. “Jannik! mi avevi garantito che avresti giocato il torneo di casa anche da zoppo!” “Presidente infatti seppur claudicante sono arrivato in semifinale a Montecarlo”.
Comunque Jannik (4) è chiaramente colpevole perché non è possibile che il numero 2 del mondo e campione slam non abbia nemmeno una laurea in medicina con specializzazione in ortopedia che gli consenta di capire quando fermarsi, dove e perché.
Non si può nascondere in ogni caso che per gli Internazionali d’Italia il forfait di Sinner sia un brutto colpo. Per fortuna la capacità di reazione del nostro Presidentissimo non conosce eguali. Assorbito il colpo, Binaghi (10) ha piazzato una doppia magia da far invidia a Merlino e Otelma. Subito naturalizzazione per Mariano Navone (8) e colpaccio alla Connors per bloccare le velleità di Barazzutti: invece di cancellare il segno come fece il badboy americano contro il nostro a Forest Hills 1977, l’Angelo nazionale ha studiato come cancellare e riscrivere le regole per le candidature alla Presidenza Fitp, in modo tale da garantirsi la rielezione eterna.
Tra ritiri, infortuni e sciagure di vario genere alla fine il torneo di Madrid è arrivato in fondo. Ha vinto con pieno merito Rublev (9), che si conferma il primo degli umani soprattutto quando riesce a non sclerare ripetutamente. Il russo è stato bravo soprattutto a resistere ai magici influssi proveniente da Auger Aliassime (7,5) che vincendo appena tre partite ha sfiorato l’impresa alla Steven Bradbury.
La verità è che il torneo è stato salvato dalle donne e da una strepitosa finale tra Iga Swiatek (10) e Aryna Sabalenka (9,5) con la bielorussa sconfitta alla fine perché tanto a lei interessa di più il tennis maschile.
In assenza di Sinner, gli occhi degli appassionati saranno tutti su Paolini nel femminile e su Berrettini e Musetti nel maschile. Matteo è al rientro e ha speso parole bellissime per Sinner dopo i recenti infortuni, forte purtroppo della sua esperienza in materia: “Jannik non deve badare a quello che scrivono sui social, gli infortuni capitano e non sono colpa sua, gli consiglio però di fidanzarsi con una velina e poi lasciarla prima di tornare a giocare così capiranno che è tutta colpa sua”.
Lorenzo Musetti (7) reduce dalla finale di Cagliari è pronto per fare bene a Roma. Tuttavia, vista la vicinanza del Vaticano, Lorenzo è stato invitato a limitare le sue esternazioni verbali. “Sto crescendo, sto facendo un percorso importante, ho seguito un corso intensivo di Catechismo, ho ripetuto i 10 Comandamenti, in particolare non nominare il nome di Binaghi invano e ricordati di santificare il padel”.
Dopo le lacrime di Madrid anche Roma è pronta a bagnare i fazzoletti per l’addio di Rafa Nadal, mente Djokovic dopo aver cambiato manager e allenatore, ha cambiato anche il preparatore atletico e anche Jelena a questo punto si è detta molto preoccupata.