Camila Giorgi si è ritirata lo scorso 7 maggio, e lo ha fatto nel modo più scarno possibile: si è limitata a informare della sua decisione la ITIA (International Tennis Integrity Agency). Secondo le regole dell’antidoping i tennisti professionisti devono sempre indicare dove si trovano, in modo da essere raggiungibili dagli ispettori per i prelievi a sorpresa. E se si vuole uscire da queste procedure, occorre comunicare il proprio ritiro.
Avviso di ritiro alla ITIA e stop. Nessuna dichiarazione pubblica, nessun annuncio social. La decisione è stata scoperta per caso da qualcuno che era entrato nel sito ITIA e ha trovato il nome “Camila Giorgi” in cima alla lista dei ritirati. Una uscita in totale silenzio, che però ha finito per suscitare ancora più clamore rispetto ai soliti ritiri. Del resto la scelta è in linea con molte situazioni della sua carriera: nelle occasioni in cui a ogni tennista è chiesto di parlare – conferenze stampa, discorsi post-match – Camila non si è mai distinta per loquacità.
Ma nell’epoca della iper-comunicazione, dei media e dei social pervasivi, il silenzio non è contemplato; e così, inevitabilmente, i vuoti dei suoi silenzi sono stati colmati dalle versioni degli altri. Qualsiasi fosse il tema, più Giorgi si chiudeva nella riservatezza, più le interpretazioni si moltiplicavano. Meno lei parlava, e più nella arena digitale si animavano le diatribe. Non c’è stata una tennista italiana più taciturna e più discussa di lei.
Lasciando da parte tutte le vicende extratennistiche, oggi ho deciso di limitarmi al campo, al suo modo di giocare e di interpretare il tennis: un po’ perché credo che sia soprattutto questo che un lettore si aspetta da un sito specializzato come Ubitennis, un po’ perché penso che, anche all’interno di un perimetro più tecnico, non siano pochi gli argomenti su cui ragionare.
Il tennis estremo di Giorgi: questioni fisico-tecniche
Spesso Camila è stata descritta come una giocatrice estrema, con una strategia in campo senza senso del limite, votata a un attacco senza paragoni nel circuito. Ma è davvero così? La mia risposta è: sì e no.
Cominciamo dal no: non è vero che quando Camila (che è nata nel dicembre 1991) si è affacciata sul circuito non ci fossero giocatrici orientate all’attacco sistematico. Sulla scorta del power tennis delle sorelle Williams (Venus è del 1980, Serena del 1981), l’atteggiamento iper-aggressivo aveva trovato nuove seguaci. Per esempio Maria Sharapova (nata nel 1987), e poi Julia Goerges (del 1988), Sabine Lisicki (1989), Petra Kvitova (1990), Coco Vandeweghe (1991). Insomma, non penso che il suo modo di stare in campo fosse così eccezionale, anche fra le coetanee.
Ma veniamo invece al sì, cioè in cosa Camila è stata quasi unica, e per certi aspetti anche una apripista. Giorgi ha dimostrato che era possibile giocare un tennis molto aggressivo, e rimanere stabilmente tre le prime cento del mondo, pur senza essere fisicamente un “peso massimo”. Se valutate le giocatrici elencate sopra, infatti, si nota che erano tutte attorno al metro e ottanta (se non oltre), con una stazza superiore alla media. Ma non Giorgi, 15-20 centimetri più piccola e con un fisico sì molto atletico, ma da “peso leggero”. Nel suo caso i colpi generavano alta velocità grazie al timing, all’anticipo e a uno speciale dinamismo esecutivo che le permetteva di trasferire tutto il peso del corpo sulla palla.
Forse sbaglio, e qualche lettore più attento mi correggerà integrando i ricordi, ma se penso alle stagioni dei suoi esordi trovo solo una giocatrice con una struttura fisica vicina a quella di Camila e con un tennis simile: Aravane Rezai (nata nel 1987, best ranking n° 15). Anche Rezai era alta circa 1,65, eppure questo non le ha impedito di vincere il torneo di Madrid 2010 (in finale su Venus Williams) ottenendo più vincenti di Venus (20 a 14). Guardate al momento della stretta di mano di fine match la differenza di statura tra le due contendenti:
In ogni caso, anche accomunandola a Rezai, Giorgi ha comunque rappresentato un caso quasi unico, e nel corso degli anni ha impersonato un esempio piuttosto anomalo di giocatrice iper-aggressiva senza una taglia fisica possente.
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