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Ha parlato ai microfoni dei giornalisti il re di Parigi, Rafa Nadal, al termine di un allenamento-show sul Lenglen Court con Rune che ha registrato il tutto esaurito. Peraltro, al termine del training c’è stato un incontro con Jannik Sinner.
Lo spagnolo si è espresso in vista del torneo che per lui vale quasi l’intero anno, il Roland Garros, che però inizia subito con una salita verticale, visto che affronterà al primo turno il campione del 1000 di Roma Alexander Zverev: “Stavo giocando a Parchis e ad un certo punto qualcuno mi ha detto del sorteggio. In un certo senso me lo aspettavo… quando non sei nel seeding puó succedere di tutto. È parte del gioco e lo accetti. Ovviamente sulla carta non è il sorteggio migliore (ride), affronterò uno degli avversari più duri possibili, che arriva da campione in carica del 1000 di Roma. Ma cosa ci puoi fare? È un sorteggio. Solamente cercare di essere pronto”. Ha dichiarato il maiorchino sul suo prossimo avversario a Parigi. Stuzzicato dai giornalisti ha poi ha fugato i dubbi sulla domanda più attesa: sarà il suo ultimo Roland Garros? “Non datelo per scontato. Quello che ho detto a Roma in conferenza stampa è stato un po’ frainteso, ma ho detto che le mie sensazioni anche dopo quel duro match contro Hurkacz erano di star migliorando in qualche modo, in termini di problemi fisici. Il mio obiettivo era di giocare qui. Dopo ho dovuto verificare le mie condizioni i giorni seguenti in diverse partite”.
Un nodo che passa soprattutto dalla sua tenuta fisica: “Fisicamente mi sento meglio. Sto migliorando sotto diversi aspetti. Ho meno limitazioni rispetto a tre, quattro settimane fa. Come ho detto, ci sono grosse possibilità che sia il mio ultimo Roland Garros, ma non vi diro al 100% che sarà l’ultimo, non posso prevedere cosa succederà. Ho attraversato un lungo processo di recupero, almeno due anni di sofferenza. Ma sembra che adesso stia meglio. Perciò non voglio chiudere al 100% la porta. Quindi datemi un po’ di tempo, magari tra un mese e mezzo diró, okay, è abbastanza, non posso andare avanti, ma oggi non posso garantire che sia l’ultimo”. Anche a causa di questo secondo le ultime indiscrezioni lo spagnolo avrebbe chiesto agli organizzatori di giocare in diurna.
A Rafa Nadal è stato chiesto se non sarebbe stato utile per lui giocare Lione o Ginevra, tornei di preparazione allo Slam francese, a differenza di quanto ha fatto Novak Djokovic. Il motivo: “Volevo essere qui prima, questa è la ragione principale. Non penso che giocare a Ginevra possa fare un grande differenza. Ho dato priorità all’allenamento qui. Quello che mi muove oggi è la motivazione. Io faccio le cose che oggi mi danno emozioni positive, e allenarmi qui da una settimana mi sta dando un sacco di cose che gli altri eventi non mi avrebbero dato”. Ha spiegato lo spagnolo, che alla domanda: sei ansioso? Ha infine risposto: “No, sono solo concentrato per giocare al meglio. È un primo turno difficilissimo, magari vado in campo e ripeto il disastro di Roma. Ovviamente è una possibilità. Ma nella mia mente c’è qualcosa di diverso che mi fa giocare meglio ed essere più competitivo. Non so se sarà abbastanza. Non gioco cinque set e con avversari di questo livello da tantissimo tempo. La risposta ci sarà lunedì. Il resto sono solo parole”.
La domanda che tutti si pongono in questo momento è solo una: in questo momento, Rafa Nadal è in fiducia per affrontare questo primo turno? “Penso che questa sia stata la prima settimana in cui sono riuscito a correre senza alcun fastidio e questa cosa è incoraggiante, poi ci devo aggiungere la magia di questo posto, sensazioni che non provo da nessun’altra parte”.
Lo spagnolo, in carriera, ha vinto ben 14 volte il Roland Garros, ma questa – come detto in precedenza – potrebbe essere la sua ultima volta qui a Parigi. Chissà se, tra le tante emozioni provate in questo periodo, c’è anche l’ansia per il debutto. “No, semmai concentrato. Sarà un primo turno molto tosto e magari ripeterò il disastro fatto a Roma, chi lo sa, ma è un’opzione. Nella mia testa c’è però la volontà di fare qualcosa di diverso e giocare meglio di quanto fatto sin qui, mi do una piccola speranza. Non so se basterà: non gioco al meglio dei cinque e contro avversari di questo calibro da tantissimo tempo. In allenamento mi sento competitivo, ma la risposta arriverà in campo, il resto sono chiacchiere. Quel che conta sono le mie sensazioni e io mi sento meglio”.
Michele Larosa