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La seconda giovinezza di Sara Errani regala alla veterana bolognese il secondo turno al Roland Garros, dopo il netto successo sulla slovacca Anna Karolina Schmiedlova. Ecco le parole rilasciate alla stampa italiana, al termine del match che le ha garantito la sfida contro la testa di serie n°22 Emma Navarro.
La svolta a Parigi 2023: da lì un’altra Sara, rientrata in Top 100 con la ciliegina al Foro e la quinta Olimpiade sempre più vicina
“E’ successo un po’ di tutto. Oro ricordo un po’ di più le ultime due settimane, però sicuramente quello che è successo di più importante l’anno scorso è stato comunque chiedere a Jasmine di giocare insieme in doppio per provare a qualificarci per le Olimpiadi. Ero più propensa a provarci in doppio, sapevo che in singolo sarebbe stato più difficile e complicato. Però ora sono lì, nel senso non credo di essere dentro per il singolo ma sarebbe già pazzesco esserci in doppio. Un sogno, le Olimpiadi sono sempre state speciali per me. Sono un qualcosa che ho sempre amato tantissimo quindi sarebbe certamente un sogno riuscire a fare la quinta Olimpiade“.
L’amore per il tennis, l’antidoto per ammaliare i fantasmi
“No, non ci ho mai pensato realmente nel senso che la passione e l’amore verso questo sport mi hanno portato a superare tutte le avversità che ho vissuto. Nel momento in cui le ho avute davanti, ho sempre avuto la mentalità di provare a superarle. C’è stato un momento dove ero in grandissima difficoltà, battevo da sotto. Avevo dei fantasmi incredibili ma penso che l’amore per questo sport mi abbia spinto a provare a superarli. Non solo vincere partite, ma proprio superare difficoltà e incubi personali che avevo dentro. Anche se sono cosciente di dover essere sempre in agguato e pronta a gestirli. Sono felice e diciamo che le soddisfazioni che ho avuto dopo hanno mandato giù l’amaro derivante da quelle situazioni. Perciò sono fiera di me stessa, di essere rimasta sul pezzo per provare a superarle e gioire per tutto quello che mi sta capitando sapendo che sono cose difficilissime che potevano anche non accadere. Vincere Roma la settimana scorsa è qualcosa di incredibile, un sogno pazzesco che non avrei mai pensato potesse accadere. Quindi qualcosa di veramente speciale e ne sono contenta“.
Nel tennis, i giocatori sono spesso vittime di questi nemici interiori. Sara conosce il percorso che bisogna solcare per imparare a domarli, ma il vero segreto è renderli parte integrante del proprio io: “Sicuramente cacciarli no, io credo che siano sempre lì. E’ difficile cacciarli del tutto, quindi già essere cosciente che devono essere più tuoi amici e non nemici da voler mandare via è il primo passo per uscirne. Cioè, l’imparare a conviverci, l’imparare ad accettarli, imparare a provare a gestirli nel migliore modo possibile sapendo che non sarà mai possibile eliminarli del tutto. Quindi, questo penso sia la cosa più importante. Capire che sono una parte di te alla fine, per cui devi imparare ad andarci d’accordo.”
E’ una sfera che però va ben oltre il tennis, riguarda gli individui in quanto esseri umani per cui è necessario un profondo lavoro su stessi e sulla gestione della propria interiorità: “Penso che esistano per tante persone, per tutte. Magari anche per le persone che non giocano a tennis, nella loro vita privata. Poi è ovvio che un tennista è più esposto al pubblico e quando vengono fuori sei in situazione di stress. Quindi tutti possono vederli, mentre magari persone che non giocano a tennis li vivono ma li vivono nel proprio, nella propria vita magari con la propria famiglia e con le persone più vicine ma non sono esposte al giudizio di tantissime persone. Quella è la cosa difficile da gestire e che può far male“.
La ‘Perseveranza’ l’orgoglio più grande
Alla domanda del direttore Scanagatta su ciò che la rende più orgogliosa della sua carriera, tra tutti i suoi successi e trionfi, l’ex numero 5 del mondo prende tutti un po’ in contropiede e non cita nessun traguardo materiale. “La perseveranza di essere rimasta lì anche in momenti in cui tutti mi hanno detto, mi avrebbero detto ‘Ritirati, basta! Non hai più niente da dare al tennis‘. Invece l’aver continuato perché era una cosa che sentivo, l’aver lottato per avere l’opportunità di rivivere altre emozioni forti come sto vivendo ora; quella è la cosa che più mi rende orgogliosa“. Sul futuro dopo il ritiro ed una eventuale ‘nuova’ carriera nel mondo del padel, Sarita ci dice che si farà guidare dall’istinto: “A questo vi ho già risposto a Roma, sicuramente il padel è una cosa che mi piace tantissimo. Appena posso ci gioco e mi diverte tantissimo, non lo so. Adesso non ti so dare una risposta vedremo quando sarà, quello che avrò voglia di fare, quello che mi sentirò di fare. Deciderò un po’ sul momento improvvisando“.
L’opinione su Nadal: vuole continuare a vivere certe emozioni o tornare a competere per i tornei più importanti?
“Io non ho parlato con lui personalmente, quindi non so cosa ricerca nel senso se il suo obiettivo è di nuovo avere belle sensazioni giocando, avere belle emozioni, avere emozioni nuove o se il suo obiettivo è vincere tornei di un certo livello. Non so cosa lo spinge, ognuno gioca per cose personali, diversi obiettivi. Sicuramente io credo che lui abbia ancora tanta voglia di ottenere cose che lo riempiano personalmente. Poi non so come realmente stia fisicamente, se pensa di poter superare i problemi fisici, se pensa di poter arrivare a competere nuovamente ad un certo livello. Cioè, ci sono due cose o il voler competere ad un certo livello o divertirsi in campo che però sono due cose molto diverse.
“La mia sensazione è che lui abbia ancora voglia di giocare, quando li hanno fatto le celebrazioni per salutarlo non mi è sembrato tanto contento. Anzi, secondo me avrebbe voluto dire ‘Non fatemi niente perché io voglio giocare ancora‘. Suppongo però che uno come lui magari non accetta di giocare quattro tornei e vincere due partite perché è una cosa che lui non può accettare per se stesso. Bisogna vedere, io in passato ho accettato il non vincere più partite ma ho continuato perché ricercavo ancora emozioni e pensavo di poterle ottenere per cui dipende da ognuno come lo affronta“.
AL 2°T Emma Navarro
“Non ci ho mai giocato. E’ una delle mie giocatrici preferite. L’ho vista giocare con Jasmine a Doha, l’ho vista a Miami e mi piace molto come gioca. Molto intelligente, bei colpi, tatticamente sempre ordinata quindi sono contenta di avere l’opportunità di giocare contro di lei“.
L’abbraccio con Cobolli e il giudizio sul momento del tennis italiano
“E’ un momento pazzesco ma anche femminile nel senso che siamo in tante. Jasmine sta giocando bene, è un momento bello perché credo che avere figure della propria nazione in alto che fanno bene, ti sproni a crederci di più, a far meglio. Quindi penso che una cosa tiri l’altra, però è indubbio che sia un momento pazzesco. Non è facile confrontarsi perché ognuno ha le sue cose, puoi parlare con qualcuno. Hai più confidenza con qualcuno, con altri meno. Però non è facile parlarne perché ognuno ha le sue cose da fare, non è che abbiamo tutto questo tempo libero anche se non sembra. Quindi credo che ognuno sia un po’ più concentrato sulle sue cose però perché no magari in un evento come le Olimpiadi sicuramente passeremo più tempo insieme e ci sarà modo di rapportarsi e di scambiarsi idee“.