Avrebbe dovuto scendere in campo mercoledì contro Ruud per la sua 59^ semifinale Slam della carriera, e invece Novak Djokovic in questa giornata si è sottoposto ad un intervento chirurgico dopo l’infortunio rimediato nel match contro Cerundolo. Il forfait dal Roland Garros ha avuto la conseguenza non da poco di mandare direttamente Sinner in cima al ranking ATP, mentre per il serbo si profila un periodo di stop.
Come riporta Sasa Ozmo sulla testata serba Sportklub, l’intervento in artroscopia ha rilevato che non si trattava di una variante grave di lesione al menisco del ginocchio destro, ma di un problema che non richiede una riabilitazione così lunga. Il recupero dovrebbe durare circa tre settimane, ma dipenderà anche da altri fattori, cioè da come procederà la riabilitazione stessa.
Vedremo le future valutazioni Novak, ma restano comunque bassissime le possibilità che giochi a Wimbledon (si inizia il 1° luglio) senza alcuna preparazione. Come ha espresso anche Nadal nella sua conferenza post match con Zverev, la vicinanza temporale con i Giochi Olimpici e quindi un ulteriore cambio repentino di superficie sicuramente non aiuta a forzare un rientro così prematuro. Tuttavia, la partecipazione alle Olimpiadi di Parigi, al via il 27 luglio, ora sembra molto più realistica.
Proprio per avere una chance di partecipare alla rassegna a cinque cerchi, Djokovic ha deciso immediatamente per l’operazione. Una terapia conservativa senza andare sotto i ferri avrebbe richiesto vicino ai tre mesi, mettendo quindi il campione serbo fuori gioco per le Olimpiadi. Ricordiamo che nel 2017, quando Djokovic ebbe a che fare con problemi al gomito, esitò diversi mesi prima di decidere per l’operazione, aspettando che l’articolazione si guarisse da sola: in questo caso le Olimpiadi hanno forzato la mano e la decisione è stata presa in poche ore.