(da Parigi, Vanni Gibertini)
[1] I. Swiatek b. [12] J. Paolini 6-2 6-1
È durato poco più di un attimo il sogno di Jasmine Paolini e di tutti i tifosi di tennis di avere una finale combattuta e, perché no, tentare il colpaccio. Dal 2-1 del primo set, dopo che Jasmine con un game esemplare aveva ottenuto il primo break del match, “super Iga” è entrata in azione e per Jasmine è stata notte fonda. Una prestazione sottotono al servizio ha condannato Paolini ad essere quasi sempre sulla difensiva, potendo opporre ben poco allo strapotere da fondo di Swiatek. Un misero 39% di punti vinti sulla prima e 40% sulla seconda racconta di un match che ha avuto ben poca storia e che, esattamente come gli altri due precedenti tra queste protagoniste, ha visto la polacca dominare il match e arrivare puntualissima all’appuntamento con la vittoria.
PRIMO SET – Che il pubblico sia dalla parte di Paolini perché spera di avere un match combattuto lo si capisce fin dal primo punto, quando dopo un punto comandato e vinto dalla Swiatek uno spettatore grida “Allez Jasmine, c’est pas fini” (Forza Jasmine, non è ancora finita). E Jasmine lo prende in parola, annullando una palla break già al secondo game e approfittando di alcuni errori di rovescio di Swiatek (quattro) per andare subito avanti per 2-1 e servizio.
Entrambe le giocatrici tengono una percentuale molto alta di prime palle per evitare di essere attaccate sulla seconda. Swiatek prova a “scafoneggiare” (cit. Berrettini) con il diritto, mentre Paolini si fa tentare un paio di volte dall’accelerazione lungolinea senza però troppa fortuna. Sette punti consecutivi per la polacca rimettono il punteggio in equilibrio. La percentuale di prime cala, soprattutto quella di Jasmine, mentre Iga riesce a nascondere la sua seconda anche se alcuni dei suoi servizi superano i 190 chilometri orari. Due errori di rovescio, più un doppio fallo finale di Paolini sanciscono l’allungo della n.1 del mondo, che dopo mezz’ora di gioco è già 5-2 e con le mani sul primo set.
Dal 2-1 Paolini, il parziale è di 20 punti a 4 in favore di Swiatek la quale con un break a zero perfeziona il 6-2 in soli 34 minuti.
SECONDO SET – Nonostante il punteggio abbastanza netto e un match tutto sommato a senso unico, fatta eccezione per i primi game, il pubblico intona cori “Iga, Iga”, forse guidato dai numerosi spettatori polacchi sulle tribune.
Paolini prova a fermare la mareggiata, cancella con tre belle prime di servizio le chance del 2-0 di Swiatek, ma poi commette tre errori consecutivi di diritto dando via libera all’avversaria. Due game più tardi la polacca dilaga mettendo a segno due diritti vincenti e una risposta incrociata di rovescio che portano il punteggio su un 4-0 dal sapore molto definitivo.
Sullo 0-5 Paolini beneficia di un paio di errori di Swiatek e con un bel diritto lungolinea vincente interrompe la serie positiva di Swiatek a 10 game consecutivi, costringendo l’avversaria a servire per il match. Dopo 68 minuti di gioco, una risposta di Paolini che vola oltre la linea di fondo fa esplodere la gioia di iga Swiatek, che a 23 anni appena compiuti porta a casa il suo quarto titolo al Roland Garros, il terzo consecutivo e cementa ancora una volta di più il suo ruolo di regina della terra battuta (in questa stagione ha vinto anche a Madrid e Roma) e leader del circuito WTA.
Queste le parole di Paolini durante la cerimonia di premiazioni: “Grazie per essere venuti. È un piacere essere qui. Giocare contro di te qui è la sfida più grande di questo sport, congratulazioni a te e al tuo team. Oggi è stata dura ma sono comunque orgogliosa di me stessa. Grazie alla mia famiglia e al mio team e a tutti quelli che hanno tifato per me. Grazie anche a tutti quelli che sono venuti a sostenermi. Una decina di giorni, forse di più, che sono qui, i giorni più belli della mia vita e continueranno domani perché ho la finale di doppio.”