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Amelie Mauresmo affronta con il presidente della FFT Gilles Moretton l’incontro ormai tradizionale del giorno della finale messieurs per tracciare un primo bilancio di come è trascorsa la quinzaine tennistica del Roland Garros, che in realtà è ormai composta da tre settimane, e L’Equipe ne riporta i punti più importanti. Uno degli argomenti cui inevitabilmente si è fatto riferimento è stato quello dei posti vuoti e la campionessa di Wimbledon 2006 ha ammesso il suo disappunto per le molte seggiole vuote del Philippe-Chatrier durante la semifinale tra Zverev e Ruud.
I posti vuoti
”Siamo certamente” – esordisce Mauresmo – “non soddisfatti dello spettacolo visto venerdì pomeriggio, non è bello che ci siano tutti quei posti vuoti [all’inizio della seconda semifinale] dopo che abbiamo venduto 650000 biglietti. Ho delle idee in merito a come risolvere la situazione ma non è ora il momento per rendervene conto Certo non ho la soluzione miracolosa; dobbiamo discutere di concerto e lo faremo perché è stato spiacevole”.
Riprende poi la direttrice del torneo: “Ormai sempre meno gli spettatori restano ai loro posti per otto ore; abbiamo provato a permettere ad altri possessori di biglietti di usufruire dei posti temporaneamente non occupati, ma abbiamo dovuto smettere per la maleducazione di chi non voleva abbandonare la sedia una volta che il legittimo utente si era ripresentato. Per quanto riguarda i palchi non possiamo obbligare le società che dispongono dei tagliandi a dire alle persone di andare allo stadio; solo il 10% degli spettatori aveva il ticket per entrambe le semifinali, quindi credevamo sarebbero venute più persone”.
C’è un altro inconveniente che si somma al precedente: il pubblico arriva molto a ridosso dell’inizio del match: “nei corridoi della struttura si cammina a rilento e la gente giunge alla postazione assegnata dopo i primi tre game. Si deve fare in modo che lo stadio si riempia prima. Inoltre, alle persone piace vivere l’atmosfera del complesso; piace camminare, mangiare e bere; insomma non è più solo una questione di guardare i match, e questo aggiunge ostacoli alla sfida di riempire gli spalti”. Aggiunge Moretton: “non tutti gli incontri sono straordinari e talvolta qualche appassionato sceglie di andare su un campo periferico dove è programmato magari un giovane interessante”.
Le donne in notturna e il meteo
Un’altra questione è quella delle sessioni serali animate unicamente da incontri maschili e Amelie vuole fugare i sospetti di richieste da parte di Prime Video che si occupa della diffusione delle immagini del torneo: “nessuna pressione da parte di chi trasmette la manifestazione. Certo dobbiamo garantire lo spettacolo al pubblico serale e la problematica-tempo è ineludibile: mediamente gli incontri maschili durano di più. Per includere due match dovremmo anticipare l’inizio della sessione alle 19 ma non è certo nella cultura cittadina mobilitarsi così presto”.
Mauresmo si occupa poi di una scelta risultata vincente: trasformare il torneo di qualificazione nell’aperitivo del main draw: “è stato fantastico. Circa 75000 spettatori, un numero difficilmente registrabile per la prima settimana e il Suzanne-Lenglen è stata la mossa vincente che ha permesso a molti, soprattutto giovani, di seguire in massa alcune partite. Vedere la gente che defluisce con un sorriso da orecchio a orecchio ci ha fatto dire: scommessa vinta! Sicuramente il tetto del secondo stadio è stato uno dei protagonisti di questo successo”.
Il riferimento alla nuova copertura chiude un ciclo durato quattordici anni di riammodernamento del complesso e Gilles Moretton ne parla con comprensibile orgoglio anche per come si è riusciti a far fronte ai rilevanti problemi causati durante la settimana: “la sfida del maltempo è stata particolarmente dura e la copertura del secondo stadio ha permesso a più spettatori di seguire il torneo nonostante la pioggia ma anche a chi ne ha trasmesso gli incontri di non subire gli ovvi disagi che una volta mortificavano gli ascolti”.