Luciano Darderi ha conquistato, nella giornata di domenica 16 giugno, il Challenger di Perugia. Questo successo gli ha permesso entrare tra i primi 40 giocatori del mondo, obiettivo utopico pensando alla posizione in cui militava l’altr’anno l’italo-argentino: “Fino a un anno fa le persone non mi conoscevano, adesso in tanti tifano per me e i bambini mi chiedono foto e autografi”. Che volo pindarico per l’atleta azzurro, che si è affermato in questa stagione come uno dei tennisti più pericolosi su terra rossa. Nella settimana di Perugia, ha concesso le briciole agli avversari, anche ad un certo Fabio Fognini, che è stato sconfitto col crudele punteggio di 6-1 6-2; stesso identico esito nella finale del Challenger contro l’indiano Sumit Nagal: “Non mi aspettavo una finale così veloce. Sumit sta facendo una bella stagione, è un avversario tosto”. Oltre al raggiungimento della 34esima posizione nel ranking ATP, per Luciano, è arrivata anche la possibilità di rappresentare il tricolore nei giochi olimpici di Parigi. Un anno da incorniciare per il 22enne azzurro, diventato ufficialmente il numero 3 italiano, dietro Sinner e Lorenzo Musetti, con qualche possibilità di diventare addirittura testa di serie a Wimbledon se due giocatori davanti a lui dovessero dare forfait (e, come noto, Djokovic è a rischio). Ora Darderi volerà subito ad Halle in Germania dove affronterà la transizione da terra a erba senza pressioni: “Le prime due settimane mi serviranno per prendere ritmo e giocare Wimbledon al massimo. Ci sono tanti giocatori forte sull’erba, per me la cosa più importante sarà stare in salute”.
Pietro Sanò