Ivan Ljubicic, ex tennista croato ritiratosi nel 2012, getta uno sguardo sullo scenario di Wimbledon 2024, analizzando la lista dei papabili vincitori dell’edizione corrente. Si parte dal più forte del momento, dal grande favorito, Jannik Sinner. L’azzurro ha trionfato sull’erba di Halle, dove ha avuto conferma della sua versatilità su tutte le superfici: “l’erba di Halle è diversa da quella inglese, in teoria più complicata rispetto a Wimbledon dove il campo è perfetto, non ci sono rimbalzi sbagliati, a Jannik dovrebbe piacere di più rispetto ad Halle” – ha detto Ljubo in un’intervista a La Stampa. Secondo l’ex numero tre al mondo, dunque, ci sono poche analogie col perfetto manto erboso dell’All England Club e aggiunge: “aver vinto in Germania non è una garanzia, ma il fatto che si è adattato benissimo anche lì è molto positivo”.
Il possibile secondo turno tra Sinner e Berrettini incuriosisce parecchio anche Ivan Ljubicic, che considera il ventottenne romano tra i primi dieci favoriti del torneo se starà bene: “se ci sarà il derby con Sinner, posso garantire che sarà sul Centre Court, e che sarà spettacolo puro“. Non è di certo utopico inserire Berrettini nella possibile top 10 dei favoriti del Grand Slam londinese, considerando il livello di tennis che riesce a mettere in atto Matteo, ogni qualvolta calpesti un manto erboso. Il primo turno con Fucsovics è tutt’altro che scontato per il giocatore azzurro, e l’esperiente ex tennista croato non mente sull’imprevedibilità degli esordi: “al primo turno a Wimbledon siamo abituati a vederne di tutti i colori. Sembra una banalità ma a Wimbledon l’inizio del torneo per i big è più complicato rispetto ad altri tornei. L’erba è particolare, le condizioni di gioco all’inizio del torneo sono diverse, questo crea più tensione ai top player perché sanno di non avere tutto sotto controllo, specie se ti capita un giocatore che serve bene“.
C’è spazio, poi, per un passaggio sull’importanza relativa del Queen’s – nonostante le sue analogie con Wimbledon – e le aspettative su Lorenzo Musetti. Spintosi fino alla finale nel torneo di Londra, perdendo dallo statunitense Tommy Paul ma mostrando comunque un tennis ed un entusiasmo ritrovati, Ljubicic ha parlato così del n°2 d’Italia: “Lorenzo tira forte e si muove abbastanza bene, due condizioni importanti per l’erba. È arrivato in finale nel torneo più simile a Wimbledon, ha due primi turni favorevoli, se non si complica la vita da solo può fare bene“. Alcaraz invece, proprio nel torneo del Queen’s, ha abbandonato prematuramente il suo cammino, per mezzo di uno straordinario Jack draper: “per me Carlos rimane il primo o secondo favorito. Djokovic e Federer non hanno praticamente mai giocato al Queen’s e hanno dominato a Wimbledon per 20 anni“.
Lungo il suo cammino Jannik Sinner potrebbe ritrovare il giovane americano Ben Shelton, inconfondibile per la sua grande potenza e il suo carattere deciso: “io però non vado pazzo per lui“, afferma Ljubicic. “Assomiglia un po’ a me, un grande battitore che fatica sull’erba. La sua prima va a ottomila all’ora, ma non è preciso”. Se dovesse superare questo ostacolo, qualora si incontrassero negli ottavi di finale, Jannik entrerebbe nella zona calda del tabellone, sempre più vicino alla meta. Dunque, se dovesse vincere questo prestigioso torneo, verrebbe già considerato un immortale? “Per me no“, asserisce il croato. “Wimbledon è una gran parte del tennis ma non è il tennis. Se Jannik ce la fa, entra sicuramente in un’altra categoria, ma ha ancora tantissime cose da vincere. Stiamo parlando di un ragazzo giovane”.