[1] J. Sinner b. M. Berrettini 7-6(3) 7-6(4) 2-6 7-6(4)
Se quando Sinner e Berrettini sono stati sorteggiati in rotta di collisione già al secondo turno se ne sono dispiaciuti solamente gli appassionati italiani, dopo questa partita probabilmente sono in molti di più a crucciarsi per aver visto una partita di questo livello così presto nel torneo.
In un match in crescendo, che ha regalato tre tie-break a un pubblico sempre più rapito, Jannik Sinner ha domato probabilmente la miglior edizione di Matteo Berrettini degli ultimi due anni, superandolo proprio sui suoi terreni favoriti, l’erba e il tie-break.
Un terzo set da stropicciarsi gli occhi da parte del romano ha rilanciato un match che, dopo due set vinti al foto finish da Sinner, sembrava essere destinata a una facile conclusione a favore del numero uno del mondo. Il persistere di Berrettini con servizio, diritti a tutto braccio e rovesci tagliati a fil di rete ha tenuto in bilico la partita per quasi quattro ore fino al tie-break finale che ha confermato ancora una volta i progressi mentali fatti da Sinner in questa stagione.
LA PARTITA – Era abbastanza prevedibile che il match si sarebbe sviluppato sugli schemi più congeniali a Berrettini che non a quelli di Sinner: l’erba, d’altra parte, porta tutti quanti a cercare di più dal servizio, e quando si affronta un avversario che serve molto meglio di quanto risponda, è inevitabile che il match, almeno all’inizio, tenda a seguire molto fedelmente il susseguirsi dei game di battuta.
Ci sono voluti sei game perché il ribattitore arrivasse a 30 (Sinner), e 12 perché si arrivasse alla palla break (ancora Sinner), che in quel caso era anche set point. Berrettini lo ha annullato con buona autorità e una bella volée di diritto, guadagnandosi poi di diritto il tie-break, a cui si è arrivati dopo 43 minuti di gioco e con Sinner in vantaggio 34-30 nel computo dei punti.
Molto bravo Sinner in apertura a recuperare un mini break regalato sul primo punto (diritto in corridoio) con un’ottima difesa che ha costretto Berrettini a sbagliare uno smash. I quattro punti consecutivi di Sinner dall’1-2 al 5-2 “spaccano” il set grazie a due errori di diritto di Matteo che vede in quel modo due punti cruciali sulla sua battuta.
Un passante di rovescio di Sinner chiude il parziale per 7-3 dopo 51 minuti.
Il secondo set si sgancia quasi subito dal dominio dei servizi. Sinner trova la risposta con maggiore continuità, ma Berrettini è un maestro a venir fuori da turni di battuta complicati: 10 punti nel game d’apertura, due palle break salvate poco dopo, sembra che Winner possa straripare, ma la diga di Matteo tiene.
Tiene al punto tale da spingerlo ad essere ancora più aggressivo nei game di risposta. Due attacchi all’arma bianca gli danno il primo break point, e sul secondo che segue poco dopo Sinner mette in rete un drop shot di diritto che lo inguaia sul 2-4.
Il vantaggio conquistato spingendo Sinner nell’angolo sinistro non viene però consolidato con la battuta: arriva alla palla del 5-2, Sinner si arrampica ai vantaggi, Berrettini si imballa in un doppio fallo e pochi attimi dopo il suo avversario lo riagguanta sul 4-4.
La partita sembra precipitare quando Jannik arriva alla palla per andare a servire per il due set a zero: due ace di Berrettini rimettono le cose a posto, un diritto in allungo fuori di Sinner cancella anche la chance successiva, e si arriva, non senza qualche patema, a un altro tie-break, questa volta per un set già durato 63 minuti.
Partenza perfetta per il n. 1 del mondo che infila il mini break immediato con un rovescio lungo linea vincente; si arriva poi sul 4-1 e due servizi a seguire dopo uno scambio chiuso da un diritto in rete di Berrettini. Sono quasi tutte prime di servizio intorno ai 200 all’ora quelle che mettono i due protagonisti, ma le risposte tornano indietro sempre molto profonde. Un passante di diritto inside-out dà a Sinner il 5-2 che costituisce il margine sufficiente a conquistare i due set di vantaggio.
Ci sarebbe di che scoraggiarsi per Berrettini: già due ore di partita, lo stadio che si svuota, l’avversario dall’altra parte della rete che è il n.1 del mondo e in grande fiducia. Ma Matteo non si scompone minimamente e continua a servire e “scafoneggiare” con il diritto prendendosi subito un break di vantaggio e consolidando a suon di ace il 2-0.
Berrettini è più vispo che mai, manovra magnificamente anche il rovescio slice e con due risposte nei piedi a Sinner più un’accelerazione di diritto conquista addirittura il 4-1 pesante.
In 38 minuti Berrettini chiude il terzo set per 6-2 e rilancia la sfida a Sinner.
Da fondocampo il paradigma è cambiato, Sinner commette qualche errore in più e sulla diagonale del rovescio Berrettini tiene che è una meraviglia, invogliando l’avversario ad andare sul suo diritto. Due gratuiti di rovescio e uno di diritto danno il break di vantaggio al romano che intravede in quinto set. Ma Sinner non ci sta, alza il ritmo da fondo e incassa un paio di errori di rovescio di Berrettini che siglano il 2-2.
Il Centrale si alza in piedi per una standing ovation su un rovescio tagliato fuori dal paletto di Matteo, ma il tabellone racconta di una striscia di 9 punti a 1 per Sinner, che riprende in mano le redini del punteggio.
Berrettini sembra divertirsi molto, e quando si diverte è pericolosissimo. E dalla sua parte ha anche il pubblico che, in barba al coprifuoco che si avvicina sempre più, vuole il quinto set.
Sul 6-5 Sinner trova due risposte clamorose che gli danno lo 0-30, arriva un match point, che però viene annullato da una prima a quasi 200 orari e dopo 3h34’ c’è il terzo tie break della serata.
Come era capitato nel primo set ci sono due mini break consecutivi. I due cominciano a servire solo prime, ma si superani anche in risposta. Sinner allunga sul 4-2 con una splendida risposta su cui Berrettini sbaglia un diritto. Il pubblico è rapito dalla bellezza del match, non vuole che finisca, ma Sinner è di altro avviso. Il primo match point sul 6-3 è cancellato dal 28esimo ace, ma il secondo è quello buono, e dopo 3 ore e 42 minuti Sinner può alzare le braccia per salutare il terzo turno.