Il video-commento del direttore Scanagatta ⤵
F. Fognini vs. R. Bautista Agut 6-7(6) 6-3 7-5 4-5
La pioggia del venerdì non dà tregua e gli organizzatori hanno dovuto interrompere/rinviare e cancellare buona parte degli incontri in programma. Tra chi non ha potuto completare l’opera c’è il nostro Fabio Fognini, in campo a dispensare “lampi di classe” (parole del direttore Scanagatta) contro Roberto Bautista Agut. L’interruzione definitiva è arrivata con Fognini in vantaggio due set a 1: 6-7(6) 6-3 7-5 4-5, servizio azzurro.
Primo set: Bautista cura meglio i dettagli, Fognini spreca qualcosa
Con due ore di ritardo, in un modo o nell’altro, il match inizia. Da subito si ammirano scambi lunghi, visto che nessuno dei due giocatori forza per uscire dallo scambio, tenendolo per la maggiore sulla diagonale di dritto. I servizi procedono lisci ma non proprio spediti, con mezz’ora per terminare solo i primi 6 game e una palla break a testa nel quinto e nel sesto. Il primo ad avere chance é Fognini, ma sembra non riuscire ad incidere con variazioni e accelerazioni. L’azzurro rischia un po’ nel dodicesimo gioco, trovandosi 0-30, ma ha la lucidità di ricorrere a servizi ben piazzati per forzare il tie-break. Sarà a quel punto però proprio il servizio a tradirlo, con due doppi falli a rompere un vantaggio di 4-1 permettendo a Bautista di rientrare. E nei punti salienti la maggior solidità spagnola va a braccetto con un Fabio un po’ opaco a tratti, consegnandogli il set 8 punti a 6.
Secondo set: Fognini superiore, dominato lo spagnolo
Apre meglio, in apparenza, il secondo set Fabio. Sì, perché si procura immediatamente ben 4 palle break, senza però riuscire a farne fruttare una. Quando accelera Bautista ha difficoltà, ma ha la pazienza di tessere il palleggio titillando l’errore del ligure, e la calma di piazzare i servizi migliori sulle palle break, così da rimanere nel match. Alla fine, dopo altre due occasioni sprecate, nell’ottavo game arriva il momento X per Fognini. L’azzurro accelera, cambia il ritmo d’improvviso e semplicemente Bautista non ha tempo di organizzare in tempo le contromisure. E neanche di reagire al break, che poco dopo l’azzurro capitalizzerà ancora variando e muovendo l’avversario, impattando sul set pari.
Terzo set: Fognini alza il livello, Bautista in affanno. 2-1 per Fabio
Inizia con qualche titubanza in più il terzo Fognini, con la consueta costanza e un dritto che fa un po’ più da timbro Bautista. E tanto basta per trovare il primo break del suo match. In un secondo game dove é ampio il contributo di Fabio, lo spagnolo passa avanti…per il momento. L’azzurro ha infatti uno scatto d’orgoglio nel quinto game, intuisce qualche crepa dall’altro lato della rete e appena può disegna il campo per poi reclamare il punto a rete, forzando errori e ricucendo il break. Più avanti Fabio si scuote ancor di più, vuole vedere il traguardo per tagliarlo, e annulla con freddezza due set point a Bautista. Che, nell’undicesimo game, dopo la seconda caduta del pomeriggio e un po’ di apprensione, non riesce a gestire un Fognini finalmente aggressivo e cinico in risposta, che piazza le basi per la vittoria del set. Che arriva poco, con un set point pazzesco in cui traccia il campo con il goniometro per chiudere con il rovescio lungolinea.
Quarto set: equilibrio anche nei break, poi la pioggia
I primi due game del terzo mostrano un ottimo esempio dell’incontro (e non solo) di Fognini, del continuo fare e disfare. Due palle break sprecate, anche con colpevolezza, nel primo gioco, e due annullate in modo brillante nel secondo. Appena accelera dà un’altra dimensione al match, peccato lo faccia in effetti meno di quanto potrebbe. I quattro break di fila tra il quarto e il settimo game ne sono una buona dimostrazione, con errori da ambo le parti che permettono puntualmente all’avversario di rimanere attaccato. Per quanto ci sia la netta impressione che lo spagnolo sia quello che soffra un po’ di più, con maggior bisogno di una mano. Sul 5-4 RBA, servizio Fabio, la pioggia impone lo stop definitivo: se ne riparla sabato non prima delle 13.