Da Parigi, Vanni Gibertini
A.K. Schmiedlova (SVK) b. [4] J. Paolini 7-5 3-6 7-5
Non poteva essere una partita bella, la calura soffocante non l’avrebbe mai permesso. Bisognava solo portarla a casa, e purtroppo non è stata Jasmine Paolini a uscire dalla fornace del Suzanne Lenglen con la vittoria. Un vero peccato perché le occasioni ci sono state: un primo set perso da un vantaggio di 5-2, il terzo set nel quale si è servito per il match sul 5-4 e c’erano state palle break in tutti i turni di servizio di Schmiedlova.
Si era visto fin dall’inizio che non era una buona giornata per Paolini, fino dal palleggio di riscaldamento quando per poco non ha tirato un servizio direttamente in tribuna. Molto tesa, nervosa, mai sorridente, con un diritto che non camminava come ci eravamo abituati, Jasmine ha dovuto lottare punto su punto contro un’avversaria (n. 67 WTA, con un best ranking di 26) che le è certamente inferiore sul palleggio da fondocampo, e che in certi frangenti non ha dovuto fare molto di più che tenere la palla in campo.
Il MATCH – La giornata caldissima non favorisce un inizio brillante da parte delle due protagoniste, che entrano nel match in maniera abbastanza balbettante. In particolare Jasmine Paolini sembra avere qualche problema con il servizio, che viene messo in campo a velocità molto ridotta. Sull’1-1 la toscana commette un doppio fallo e chiude con un rovescio in rete un game molto brutto mandando l’avversaria in vantaggio di un break al primo cambio di campo.
Il momento di difficoltà dura però lo spazio di un attimo: Paolini interpreta con grande aggressività il turno di risposta successivo e il 2-2 arriva in un istante. La toscana inizia a macinare con il suo solito diritto e il pallino degli scambi torna saldamente nelle sue mani, Schmiedlova prova qualche bel lungolinea, ma si tratta di colpi piuttosto estemporanei, e Paolini arriva abbastanza agevolmente sul 5-2.
Ma non è la solita Paolini, è nervosa, sbaglia cose che normalmente non sbaglia, il servizio è deficitario e il diritto non fa male. Perde male il game sul 5-3 mentre serve per il set, e anche poco più tardi commette un altro doppio fallo (il quarto del set) e manda Schmiedlova a servire per chiudere il parziale sul 6-5. Lì nonostante due chance per arrivare al tie-break Paolini ancora una volta non riesce a dare continuità al suo gioco e con quattro errori consecutivi consegna il primo parziale con il punteggio di 7-5 a un’avversaria che non ha davvero dovuto fare nulla di speciale per meritarsi il set.
Nel secondo parziale Paolini trova un livello un po’ migliore, sufficiente per andare rapidamente 3-0. Le risposte sulle seconde di Schmiedlova sono più ficcanti e la slovacca non può far molto con il servizio che si ritrova. La palla del 4-0 tuttavia svanisce, Jasmine serve sul 5-1 ma ancora una volta fatica a chiudere. La slovacca ottiene il controbreak con uno splendido rovescio lungolinea, subito dopo il cambio di campo annulla tre set point (uno dei quali con rovescio all’incrocio delle righe) e si porta sul 3-5, ma quel punto Paolini riesce finalmente a chiudere il parziale tenendo la battuta a zero rifugiandosi poi negli spogliatoi per i 10 minuti di pausa dettati dalla “extreme heat policy”.
Mentre le giocatrici sono fuori dal campo, il pubblico del Suzanne Lenglen si diverte cantando “Sweet Caroline” di Neil Diamond nel pieno stile dei Boston Red Sox (ovvero con il ta-ta-taaa nel ritornello… se siete stati a una partita dei Red Sox sapete cosa vuol dire). Alla ripresa del gioco Paolini sembra più propositiva, strappa la battuta immediatamente a Schmiedlova, ma come le era capitato altre volte non riesce a consolidare il vantaggio e il punteggio torna in parità sull’1-1.
Stesso canovaccio nei due game successivi, a completare quattro break su quattro turni di battuta nel set decisivo. Sullo scambio centrale, dal quale Paolini non si sente di deviare, forse per paura dell’errore, Schmiedlova sembra a suo agio nel palleggio, e sovente riesce anche ad aprirsi angoli per le accelerazioni lungolinea. La palla del quinto break di fila è un diritto di Jasmine che si stampa sul nastro, e per la prima volta nel set la slovacca si trova in vantaggio nel punteggio sul 3-2.
Nel settimo game una battaglia di 16 punti con Schmiedlova al servizio che ancora una volta deve salvarsi da tre palle break. Su due di queste Paolini sbaglia un diritto, sulla terza invece c’è un rovescio incrociato vincente. Un rovescio arrischiatissimo che prende un pezzettino di riga e un ace chiudono il game che dà il 4-3 alla slovacca. Paolini ottiene abbastanza rapidamente il 4-4 poco dopo, mentre la sua avversaria dà segni di grande stanchezza, piegandosi sulle gambe e finendo uno scambio addirittura in ginocchio. Jasmine sembra averne di più, e con un paio di incroci riesce a conquistarsi il 5-4 per andare a servire per il match, ma davanti a un’avversaria sull’orlo del K.O. commette quattro errori gratuiti rimettendo la partita in parità.
Schmiedlova ritrova un po’ di energia, quanto basta per portarsi sul 6-5 e far tremare Jasmine che con altri tre errori gratuiti consegna il match dopo due ore e 29 minuti dando l’addio ai sogni di medaglia, almeno in singolare.