Mentre l’élite tennistica si lascia alle spalle il torneo Olimpico di Parigi 2024, è d’uopo tirare le somme circa quanto successo durante l’intensa settimana, che ha visto trionfare Novak Djokovic. La tappa parigina appena conclusa ha rappresentato, per molti atleti, una svolta parecchio importante per la propria stagione, grazie al raggiungimento di obiettivi non prefissati ed inaspettati che hanno contribuito all’arricchimento del medagliere del proprio paese. Come già sappiamo, a partire dai Giochi di Rio 2016, il torneo Olimpico non conferisce più punti ATP agli atleti in gara, dunque, tutti i tennisti che vi prendono parte, puntano dritto alle semifinali per lottare, quanto meno, per il gradino più basso del podio; ciò sancisce che essere sconfitti ai quarti, agli ottavi, o nei primi turni non infici affatto sulla propria classifica. Si combatte per la gloria, per portare in alto i colori del proprio paese, mettondo da parte i calcoli matematici. Solo tanto cuore e spirito di abnegazione per rappresentare al meglio la propria bandiera. Il tennis, come disciplina Olimpica, è stato sempre sottodimensionato nelle scorse edizioni, non conferendo il giusto merito al sacrificio impiegato dagli atleti per la preparazione a tale evento. L’edizione corrente è sembrata come d’incanto, più vivace. L’intreccio di storie filodrammatiche di alcuni atleti e i campi del Roland-Garros a fare da cornice al suddetto evento hanno reso tutto più magico, assistendo infatti a una partecipazione smisurata del pubblico che ha gremito il Philippe Chatrier sino all’ultimo giorno dell’Olimpiade. La fame di conquista di Nole alla sua ultima opportunità, gli scorci finali della carriera di Sir Andy Murray, il ritorno di Rafa nella sua dimora e l’avvento dei giovani rampanti pronti a sradicare la vecchia guardia, sono tutte componenti ausiliarie che hanno contribuito a rendere immemorabili i Giochi Olimpici di Parigi ’24.
Tralasciando gli atleti di prim’ordine, i veri protagonisti del torneo Olimpico parigino sono proprio coloro che non siamo abituati a vedere in cima, che hanno sovvertito l’ordine delle cose mediante prestazioni eccellenti, rivendicando il proprio talento al mondo con vittorie inaspettate, sbalorditive. Come non citare, tra questi, Qinwen Zheng, tennista cinese che ha ottenuto la medaglia d’oro, rendendosi protagonista di un assolo di vincenti nella semifinale contro la regina di Parigi, Iga Swiatek – quattro volte vincitrice del Roland Garros – battuta in due set dall’avversaria. Prima del suddetto incontro, i precedenti recitavano un netto 6-0 in favore della polacca, che aveva sempre battuto Zheng. Percorso non da meno Per Felix Auger-Aliassime, che ritrova il suo tennis sulla terra francese dopo un disastroso cammino a Wimbledon – durato solo un incontro – coronando la spedizione parigina con una medaglia olimpica ottenuta nel doppio misto con Gabriela Dabrowski, e sfiorando il bronzo anche nel singolare contro Lorenzo Musetti. Schmiedlova e Vekic nel singolare, Errani e Paolini eroiche nel doppio, sono storie che non possono passare inosservate. Racconti che possono prendere vita soltanto ai Giochi Olimpici, dove la bandiera è più importante del nome inciso sulla propria divisa.