Vicenda a dir poco sfortunata quella di Jannik Sinner, positivo ai metaboliti del Clostebol, ma dichiarato innocente da un tribunale indipendente. Nonostante l’appurata assenza di dolo, il numero uno del mondo sarà comunque costretto a rinunciare ai 400 punti guadagnati al torneo di Indian Wells, oltre che al prize money guadagnato. Per regolamento, il giocatore è responsabile anche degli errori del proprio team. Non deve esser stato semplice, mentalmente, affrontare gli ultimi due mesi: gli infortuni, la tonsillite, l’anca e un’accusa di doping…E, nonostante tutto, Jannik Sinner ha continuato a vincere.
Ora, però, c’è una vetta mondiale da difendere, con 400 punti in meno. Il vantaggio, fino a qualche ora fa, era di oltre 2300 punti: una differenza cospicua, anche in vista di uno slam dove l’azzurro ha l’obbligo di far meglio rispetto alla passata stagione, quando era stato sconfitto in ottavi di finale da Alexander Zverev, guadagnando appena 180 punti. A New York si arriva con Novak Djokovic come primo inseguitore, ma con l’onere di difesa del titolo. Il trionfo alle Olimpiadi non può che confermare la sua buona condizione, in una stagione ancora priva di successi slam. Che l’ultimo tentativo sia quello buono? Qualsiasi sia lo scenario futuro, però, Sinner è certo di non subire sorpassi su suolo americano. anche dopo aver smarrito i punti di Indian Wells.
Le prime difficoltà arriveranno alla partenza dello swing asiatico.
Terminato l’impegno al meglio dei cinque set, per il circuito ATP sarà il momento di fermarsi per lasciar spazio alla Coppa Davis. Successivamente, si tornerà in campo con due tornei ATP 250, a Chengdu e Hangzhou dove, però, nessuno dei primi cinque al mondo è iscritto.
Ecco, dal lunedì dopo, le cose cominceranno a farsi sempre più difficili, sempre che gli inseguitori rispettino le aspettative, ovviamente. Con l’inizio degli ATP 500 di Tokyo e Pechino, verranno messi in discussione i 500 punti ottenuti dall’azzurro su suolo cinese, a partire da giovedì 3 ottobre. Il possibile sorpasso, così, è anticipato di 10 giorni. Per Zverev e Alcaraz l’unico modo per sperare nell’ascesa al trono nei primi giorni d’ottobre, è vincere a New York. Entrambi avrebbero bisogno dei 2000 punti del trionfo e, nel caso dello spagnolo, della finale in uno dei due tornei asiatici. Per il tedesco, invece, è necessaria una vittoria back-to-back, da New York all’oriente.
La “fortuna” di Sinner sta nella possibilità di allungare ulteriormente a Flushing Meadows e negli ultimi due impegni 1000 dell’anno, dove l’altoatesino difende solamente gli ottavi di finale. Non da sottovalutare le cambiali di Vienna e Finals, con 1500 punti totali. Il trono, quindi, sembra ancora saldo nella racchetta di Sinner, chiamato a non commettere passi falsi. L’azzurro deve perdere, gli altri devono vincere. Il cemento, però, è casa di Jannik Sinner.