C’era una volta un ragazzino mancino che guardava con ammirazione l’Arthur Ashe di New York e immaginava di giocare lì da protagonista. Di sogni quel ragazzino ne ha realizzati parecchio, ma la favola non ha conosciuto il suo “vissero felici e contenti”, perchè sulle sue tracce ha incontrato Sara Errani e Andrea Vavassori. Del resto è lo sport: uno vince, gli altri perdono. Anche se esistono sconfitte e sconfitte: questa Donald Young la ricorderà per tutta la vita perchè è arrivato all’ultimo ballo accompagnato da Taylor Townsend con cui ha condiviso diversi momenti di vita sportiva, tennistica e di amicizia. L’ultimo ballo di Donald Young è stato accompagnato dal calore del pubblico e da un video emozionale che ha ripercorso le tappe fondamentali di una carriera, presentata come “big star”, ma che ben presto non è stata all’altezza delle aspirazioni degli americani.
D. Donald, non è il risultato che ti aspettavi, ma parlaci di come è stato giocare sull’Arthur Ashe il tuo ultimo match in carriera.
Young: “E’ stato bello! Non era ovviamente il risultato che volevamo, ma non riesco a pensare a un posto migliore dove avrei potuto giocare per chiudere la mia carriera. Ho sempre guardato questo campo con enorme ammirazione. E’ stato davvero bello per me. A inizio torneo tutto questo sembrava surreale, ora invece è tutto reale“.
D. Se potessi tornare indietro cosa cambieresti della finale?
Young: “Vinciamo noi il match point (ride Donald). Abbiamo fatto il massimo che potevamo. Abbiamo avuto dei momenti favorevoli, il tennis è questo e si decide in pochi punti. I punti decisivi li hanno vinti loro. Hanno giocato bene, non è solo demerito dei nostri errori. Se lo sono guadagnati sul campo“.
D. Una domanda per entrambi. Questo sport funziona così, non ci sono solo tornei di singolare, ma ci sono molte altre opportunità. Per esempio, Sara Errani 12 anni fa era in semifinale del singolare e ora ha vinto uno Slam nel torneo di doppio misto. Potete parlarci di questo sport e di quanto ultimamente si stia dando più valore per gli altri tornei collaterali.
Townsend: “Penso che il tennis indottrini la mente della gente come se fossimo scatoloni. Quindi giochi il singolare, sei un giocatore da singolare, giochi il doppio, sei un giocatore di doppio e non puoi evolverti fuori da quelli scatolini. Ecco perchè è così sorprendente che la gente di veda giocare tre eventi. Per me penso che sia un modo per dimostrare il livello di impegno. Essere semifinalista, finalista del Grande Slam in singolare e giocare il doppio non è così semplice. E’ difficile percorrere questa strada. L’anno scorso ho giocato con Errani nelle semifinali di un WTA125 a Firenze. L’esperienza è stata sicuramente dalla sua parte. E’ già stata qui prima. Anche io ho giocato qui in passato e stavolta non sono stata nervosa come all’epoca. Il gioco si sta evolvendo e sta allungando anche le carriere. Spero non sia il mio caso, perchè voglio avere una vita”.
Young: “I giocatori si prendono meglio cura di loro stessi e quindi durano più a lungo. Ora non ti fermi dopo dieci anni che cominci a giocare a livello professionistico. Ma è fantastico che le persona possano avere 15, 20 anni di carriera e puoi continuare a guadagnare e fare qualcosa a cui hai dedicato il tempo della tua vita, giocare a tennis. E’ fantastico che i giocatori giochino ancor di più“.
D. Donald, sei stato così composto in campo quando hai parlato al pubblico. C’era un video emozionale. Noi abbiamo visto altri giocatori emozionarsi per aver terminato la loro carriera.
Young: “Ci stavo pensando da un pò, in un certo senso è stato quello che mi aspettavo. Ho chiesto a Taylor e lei ha detto di sì. Avevo già pianto a casa, sono molto emotivo. E’ stato un momento molto emozionante, forse se lo avessimo fatto dopo l’eliminazione al primo turno, sarebbe stato diverso. Ma abbiamo avuto una grande opportunità. In questo senso ero abbastanza felice e orgoglioso di essere in grado di arrivare così lontano in questo torneo. Guardando la mia famiglia e i miei amici ho provato una grande emozione“.
D. Congratulazioni ragazzi, Donald congratulazioni per la tua carriera. Taylor, forse ti è stato chiesto prima, ma com’è stato giocare con Donald? Siete due mancini, non so se avevi mai giocato prima con un mancino in doppio. Puoi riassumere quanto sia stato speciale?
Townsend: “E’ stato fantastico. Quando mi ha chiesto di giocare gli ho detto di sì e che sarebbe stato un onore per me sapendo che era il suo ultimo torneo. E’ stato tutto fantastico e non cambierei nulla. Ho giocato con Leylah tutto l’anno scorso ed ero abituato a stare accanto a un mancino. Ha funzionato il nostro saper approfittare dei momenti migliori. Ho sbagliato un paio di volte e ho pensato “Oh, era un dritto”, non avrei dovuto pensarlo. Viviamo entrambi ad Atlanta e quindi lo vedrò un sacco di volte e scoprirò il nuovo capitolo della sua vita. Ma è bello poter chiudere il libro in questo modo“.